Olona meridionale

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Olona meridionale
Stato{{{nazione}}}
Divisione 1Provincia di Pavia
Lunghezza40 km
Portata media3,08 m³/s e 3 m³/s
NasceBornasco
SfociaSan Zenone al Po

«Mio paese natìo è Pianariva, che l'Olona divide a mezzo prima di confluire in Po. Sono cresciuto brado fra i paperi e le oche naviganti l'Olona[1]

L'Olona, anche detto Olona inferiore o Olona meridionale[2], in lombardo occidentale Ulòna, è un fiume italiano lungo 40 km, il cui tracciato si sviluppa interamente in provincia di Pavia.[3] L'omonimia con il fiume Olona deriva dal fatto che fino all'epoca romana i due fiumi erano lo stesso corso d'acqua, e di conseguenza il fiume non ha appellativi: la distinzione inferiore o meridionale è dettata esclusivamente dall'esigenza di distinguerlo dall'omonimo corso d'acqua che termina a Milano.

Ultimo tratto dell'antico Olona

L'Olona inferiore nasce dalla confluenza della roggia Olonetta e del Roggione nel territorio della cascina Settimo, al limite con la cascina Corbesate, frazioni di Bornasco in provincia di Pavia, e sfocia nel Po a San Zenone al Po. Nel suo breve percorso, arricchito da acque naturali (fontanili) e rogge, origina a sua volta altri importanti canali irrigui (roggia Grande, roggia Castellara), in un territorio caratterizzato dalla preponderanza della coltura del riso.

È generalmente accreditata l'ipotesi che, prima della deviazione da parte dei Romani dell'Olona da Rho a Milano (I-II secolo), questo fosse l'ultimo tratto del fiume[4] che nasce alla Rasa di Varese. Di questo parere anche il Nangeroni[5] che descrive l'Olona inferiore come il terzo tratto, "scavato e terrazzato" del vecchio Olona.

Idrografia

Risaie, mais e pioppeti

Dalla paratoia a destra di questo fontanile, a Misano frazione di Bornasco, inizia la roggia Olonetta
L'Olonetta, a sinistra, confluisce nel Roggione, a Settimo (Bornasco) che da qui si chiama Olona inferiore

Lo scavo del Naviglio Grande, a partire dal XII secolo, intercettò nel Milanese occidentale le acque provenienti da nord (sponda sinistra) ridistribuendole da bocche irrigue in sponda destra talvolta in alvei naturali e tal'altra artificiali. Uno di questi è probabilmente il letto antico dell'Olona, anche se non è facile individuare con sicurezza quale: sta di fatto che l'Olona inferiore è originato dagli apporti idrici della rete irrigua del Naviglio Grande, in particolare cavo Borromeo, roggia Caronna (o Carona), roggia Colombana, dalla rete drenante e dalle fognature.[6] In particolare, a Misano Olona, dallo sdoppiamento, a scopo irriguo, delle acque di un fontanile, si formano due rogge, l'Olonetta e la Misana, che si riuniscono a sud di Settimo e sfociano nel Roggione, che si forma nelle campagne a sud di Lacchiarella: da quel momento il corso d'acqua, pur avendo ricevuto una portata molto ridotta rispetto alla propria, cambia nome ed è l'Olona inferiore.

Con acque copiose, accompagnato sulle rive da una striscia di bosco in cui dominano ancora essenze autoctone quali il salice e il carpino bianco, scende nel tipico paesaggio della bassa Lombardia, tra risaie, estensioni di mais, prati e filari di pioppi, attraverso i territori di Lardirago, Vialone, Cura Carpignano, Copiano, Genzone, Corteolona, Costa de' Nobili e San Zenone al Po. Tranne quest'ultimo, non attraversa i centri abitati, ma scorre nelle campagne circostanti. La corrente è rapida per il dislivello tra il "terrazzo" della pianura e il solco del Po e vi sono due chiuse di contenimento, una a Genzone e l'altra a Ca' Giulia a Costa de' Nobili, che favoriscono le derivazioni. Dalla prima si voleva ricavare un nuovo alveo poi abbandonato (Olona nuovo) e ne è rimasta un' isola coperta di fitto bosco; dalla seconda si stacca il cavo Ravano.

Il "Programma di tutela e uso delle acque" (PTUA)[7], approvato nel 2006, indica la necessità di costruire lungo il corso sei depuratori per eliminare la contaminazione da prodotti usati in agricoltura

Piene disastrose

Gianni Brera, il 26 settembre 1947, descrisse così i danni causati dalla piena del fiume a San Zenone al Po, il paese ove ha termine il fiume:

San Zenone, l'Olona scende al Po accompagnato da una strada pedonale opportunamente rialzata
L'Olona nuovo a San Zenone: il robusto argine a sinistra nella foto protegge il paese

«Il ponte spazzato via, pensate, l'Olona, in piena rabbiosa, gli alberi sradicati, le volte che se ne crollano, i piloni che rotolan via: come un vecchio caro gigante che, stroncato, di schianto e miseramente finisce gambe all'aria: e non ne rimangono che i resti monchi e senz'anima... Caro vecchio domestico ponte. Era, del nostro paese, qualcosa che non pareva fatto da uomini, ma sorto fuor d'acqua con la terra sulla quale siam nati: due rive divise da un fiume e forse anche diverse, che il ponte "naturalmente" univa, sicché anche esso era via di terra ferma, era andito, corte, trave per starci seduti insieme, ritrovo. E non a caso i nostri padri lo gettarono fra i due edifici che sono il segno più manifesto di una convivenza civile: il Castello e la Chiesa. In tempi antichi ci avrebbero perfino dissertato, quasi in concordia, i fautori del Papato e dell'Impero. Noi ci si passava invece, quando c'era, senza nemmen nostro, e nessuno pensava che potesse un giorno finire: era parte della nostra terra e dunque parte di noi.»

Quando maltempo e piogge persistenti colpiscono l'alta pianura, gli antichi e non del tutto svelati collegamenti tra il bacino milanese e l'Olona inferiore sembrano appalesarsi:[8] tutti gli adduttori diretti o indiretti si gonfiano e dopo il tempo necessario alla scorrimento delle acque, il fiume cresce a sua volta. A ciò, solitamente, si abbina l'aumento del livello del Po, che così rigurgita invece di accogliere le piene. Per evitare questo fenomeno ricorrente, negli anni novanta attorno a San Zenone venne scavato, a cura dall'Autorità di bacino, un deviatore chiamato anche questo Olona nuovo, in grado di scaricare le piene a valle della cittadina. Con quest'intervento il regime idrologico del fiume è praticamente tutto artificiale e non si dovrebbero verificare eventi come quello narrato da Giovanni Brera, ma i piccoli fiumi del nodo critico Lambro Seveso Olona continuano a riservare spiacevoli sorprese. La densità abitativa e le attività antropiche del bacino sono talmente elevate da non consentire ottimismi di maniera.

Galleria di immagini

L'Olona inferiore a Costa de' Nobili

Lungo il percorso

Il territorio dove nasce

Note

  1. ^ Da sito www.brera.net
  2. ^ [1] Il fiume, poco citato per la sua scarsa importanza, viene indicato con questo appellativo per distinguerlo dall'altro
  3. ^ http://www.etvilloresi.it/portal-villoresi/upload/ent3/2/punto2.pdf%7Cpagina 22
  4. ^ Felice Poggi, Studio sull'idrografia dei dintorni di Milano nell'Epoca imperiale", 1911
  5. ^ http://www3.unicatt.it/pls/unicatt/consultazione.mostra_pagina_light?id_pagina=4289&id_lingua=3
  6. ^ Descrizione del nodo critico "Lambro-Seveso-Olona-MI01" dell'Autorità di bacino del fiume Po, riportato nella Concessione della gestione delle acque al Consorzio Villoresi, capitolo 2, "la rete idrica di superficie"
  7. ^ http://www.ors.regione.lombardia.it/cm/pagina.jhtml?param1_1=N11e3afc18be8ce5ad6f
  8. ^ P.C. Monti, "Lambro e Olona nella storia e nell'economia lombarda", Como, 1966
  9. ^ http://www.provincia.pv.it/provinciapv/brick/popolamentoitticopavese
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