Nemacladoideae

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Come leggere il tassoboxProgetto:Forme di vita/Come leggere il tassobox
Come leggere il tassobox
Nemacladoideae
Nemacladus glanduliferus
Classificazione APG IV
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
(clade) Angiosperme
(clade) Mesangiosperme
(clade) Eudicotiledoni
(clade) Eudicotiledoni centrali
(clade) Superasteridi
(clade) Asteridi
(clade) Euasteridi
(clade) Campanulidi
Ordine Asterales
Famiglia Campanulaceae
Sottofamiglia Nemacladoideae
Lammers, 1998
Classificazione Cronquist
taxon non contemplato
Generi

Nemacladoideae Lammers, 1998 è una sottofamiglia di piante angiosperme eudicotiledoni della famiglia delle Campanulacee dall'aspetto di erbacee annuali.[1][2]

Etimologia[modifica | modifica wikitesto]

Il nome della famiglia deriva dal suo genere più importante (Nemacladus) la cui etimologia deriva da due parole greche: "nemos" ( = filo) e "clados" ( = ramo) e significa "rami filiformi".[3][4][5]

Il nome scientifico di questo gruppo botanico è stato definito per la prima volta dal botanico contemporaneo Thomas G. Lammers (1955-) nella pubblicazione "Novon; a Journal for Botanical Nomenclature. St. Louis, MO - 8(1): 37. 1998" del 1998.[6]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Le specie di questa sottofamiglia sono delle erbe a ciclo biologico annuale (una sola specie è perenne). Quasi tutte contengono delle sostanze lattiginose.[7][8][9]

Le foglie possono essere sia basali che cauline. Quelle basali in genere formano delle rosette, mentre quelle cauline sono disposte in modo opposto (alternate nella parte alta). Le foglie sono sia picciolate che sessili.

Le infiorescenze sono dei racemi terminali o raramente uno o più raggruppamento di diversi fiori. I fiori sono piccoli (minori di 5 mm).

I fiori sono formati da 4 verticilli: calicecorollaandroceogineceo (in questo caso il perianzio è ben distinto tra calice e corolla) e pentameri (ogni verticillo ha 5 elementi). I fiori sono gamopetali, ermafroditi e mono-simmetrici. I fiori non sono resupinati.

  • Formula fiorale: per questa pianta viene indicata la seguente formula fiorale:
K (5), C (5), A (5), G (2-5), infero, capsula
  • Calice: il calice è un tubo con un numero dispari di sepali.
  • Corolla: la corolla ha una forma bilaterale simmetrica con 3 lobi dorsali e 2 lobi ventrali; il colore della corolla è bianco o blu.
  • Androceo: gli stami sono 5 epigini (2 opposti a 3); i filamenti sono più o meno connati (sono connati nella parte superiore); le antere sono distinte (libere) ed hanno un portamento ad angolo retto rispetto ai filamenti. Il polline ha una forma da sferoide a ovato-sferoide ed è tricolpato o esacolpato.
  • Gineceo: l'ovario è generalmente semi-infero (raramente è quasi superiore), bicarpellare con 2 loculi con placentazione assile. Raramente l'ovario è uniloculare con placentazione parietale. Lo stilo è cilindrico, semplice e poco sporgente, mentre lo stimma è bilobo. Lo stilo possiede dei peli per raccogliere il polline e alla sua base sono presenti delle grandi ghiandole.

I frutti sono generalmente delle capsule ovate (erette o pendule) contenenti numerosi semi. Le logge son in numero corrispondentemente all'ovario e sono deiscenti per 2 valvole apicali (capsula loculicida). I semi hanno una forma subglobosa, ellissoide o cilindrica con superficie liscia o variamente striata o punteggiata.

Riproduzione[modifica | modifica wikitesto]

  • Impollinazione: l'impollinazione avviene tramite insetti (impollinazione entomogama con api e farfalle anche notturne). In queste piante è presente un particolare meccanismo a "pistone": le antere formano un tubo nel quale viene rilasciato il polline raccolto successivamente dai peli dallo stilo che nel frattempo si accresce e porta il polline verso l'esterno.[8]
  • Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra).
  • Dispersione: i semi cadendo a terra (dopo essere stati trasportati per alcuni metri dal vento, essendo molto minuti e leggeri – disseminazione anemocora) sono successivamente dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria).

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

La distribuzione delle specie di questa sottofamiglia è unicamente americana (Nord America occidentale e Messico) e sono tutte endemiche. Nella tabella sottostante sono indicate nel dettaglio le distribuzioni dei generi.

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

La famiglia di appartenenza (Campanulaceae) è relativamente numerosa con 89 generi per oltre 2000 specie (sul territorio italiano si contano una dozzina di generi per un totale di circa 100 specie); comprende erbacee ma anche arbusti, distribuiti in tutto il mondo, ma soprattutto nelle zone temperate. La sottofamiglia Nemacladoideae è una delle cinque sottofamiglie nella quale è stata suddivisa la famiglia Campanulaceae.[7]

Il numero cromosomico delle specie di questo gruppo è: 2n = 18.[9]

Composizione della sottofamiglia[modifica | modifica wikitesto]

La sottofamiglia è formata da 2 generi e 19 specie:[7][10]

Nome scientifico - Autore Numero specie Distribuzione
Nemacladus Nutt., 1842 18 spp. Nord America occidentale
Pseudonemacladus McVaugh, 1943 1 sp. (Pseudonemacladus oppostifolius (B.L. Rob.) McVaugh) Messico

Nota: in Nemacladus è descritta la specie Parishella californica A. Gray del Nord America occidentale ora nominata Nemacladus californicus (A.Gray) Morin.[11]

Sinonimi[modifica | modifica wikitesto]

L'entità di questa voce ha avuto nel tempo diverse nomenclature. L'elenco seguente indica alcuni tra i sinonimi più frequenti:

  • Nemacladaceae Nuttall

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Thomas G Lammers, Nemacladoideae, a New Subfamily of Campanulaceae (PDF) [collegamento interrotto], in Novon 8:36-37 (1998).
  2. ^ (EN) The Angiosperm Phylogeny Group, An update of the Angiosperm Phylogeny Group classification for the ordines and families of flowering plants: APG IV, in Botanical Journal of the Linnean Society, vol. 181, n. 1, 2016, pp. 1–20.
  3. ^ David Gledhill 2008, pag. 110.
  4. ^ David Gledhill 2008, pag. 270.
  5. ^ Botanical names, su calflora.net. URL consultato il 22 ottobre 2014.
  6. ^ The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 22 ottobre 2014.
  7. ^ a b c Kadereit & Jeffrey 2007, pag. 46.
  8. ^ a b Judd 2007, pag. 516.
  9. ^ a b Angiosperm Phylogeny Website, su mobot.org. URL consultato il 24 ottobre 2014.
  10. ^ World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 23 gennaio 2021.
  11. ^ World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 23 gennaio 2021.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Kadereit J.W. & Jeffrey C., The Families and Genera of Vascular Plants, Volume VIII. Asterales. Pag 46, Berlin, Heidelberg, 2007.
  • Judd S.W. et al, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, ISBN 978-88-299-1824-9.
  • Strasburger E, Trattato di Botanica. Volume secondo, Roma, Antonio Delfino Editore, 2007, ISBN 88-7287-344-4.
  • 1996 Alfio Musmarra, Dizionario di botanica, Bologna, Edagricole.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]