Necropoli di Monterenzio Vecchio

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Necropoli di Monterenzio Vecchio
Elmo in bronzo del tipo di Montefortino parte del corredo della tomba 36
CiviltàEtruschi, Celti
Utilizzocimitero
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
ProvinciaBologna
Dimensioni
Altezza600 m s.l.m
Scavi
Data scoperta1979
Date scavi1999-2004
OrganizzazioneDipartimento di Archeologia dell'Università di Bologna
ArcheologoDaniele Vitali e Thierry Lejars
Mappa di localizzazione
Map
Coordinate: 44°18′43.07″N 11°25′26.52″E / 44.311965°N 11.424032°E44.311965; 11.424032

La Necropoli di Monterenzio Vecchio è una necropoli scoperta nel 1979 sul monte Monterenzio, a 600 m s.l.m., nell’Appennino tosco-emiliano nel territorio amministrativo della Città metropolitana di Bologna, che ha dato alla luce una cinquantina di sepolture di genti etrusche e celtiche.[1] La necropoli si trova a circa 20 Km a sud-est dalla città di Bologna e a una decina di chilometri del confine con la Toscana (Passo della Raticosa).[2]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Askos zoomorfo di ambito etrusco-celtico, della seconda Età del Ferro (350 a.C. - 280 a.C.), in argilla depurata rosata, dipinta a vernice nera parte del corredo della tomba n. 2 femminile a inumazione

Durante le campagne di scavi, iniziate a partire dal 1999, nella necropoli sono state ritrovate una cinquantina di sepolture, la maggior parte delle quali del tipo a inumazione.[1] Di particolare interesse le tombe 1 e 36, che sembrano corrispondere alle sepolture di capi guerrieri.[3]

La necropoli, che presenta alcune analogie con la coeva Necropoli di Monte Tamburino, afferiva all'abitato etrusco-celtico di Monterenzio Vecchio o Vecchia, antico abitato d'altura di Monterenzio.[1][4]

Di notevole interesse storico-archeologico i corredi funebri che vi sono stati ritrovati, conservati al Museo archeologico Luigi Fantini di Monterenzio e parte dell'allestimento museale. Oltre agli strigili, vasellame da banchetto, kyathoi in bronzo e specchi.[3]

Via Flaminia minor[modifica | modifica wikitesto]

Secondo sopralluoghi effettuati dal 2016 sotto la guida dell'archeologo Antonio Gottarelli nel territorio comunale di Monterenzio e Castel San Pietro Terme, si è rafforzata l'ipotesi che il tracciato dell'antica via Flaminia minor transappenninica passasse dal crinale Idice-Sillaro[5] di Monterenzio Vecchio, nei pressi della necropoli, arrivando fino alla città romana di Claterna all'incrocio con la via Emilia.[6]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c Monterenzio Vecchia, su PatER – Catalogo del Patrimonio culturale dell'Emilia-Romagna. URL consultato il 12 aprile 2023.
  2. ^ L. Guerra, Th. Lejars, V. Poli, B. Vaccari, D. Vitali, Monterenzio Vecchio (Bologna), in OCNUS, quaderni della scuola di specializzazione in archeologia, 17, 2009, pp. 192-198.
  3. ^ a b Museo archeologico di Monterenzio. La quarta sala: la necropoli di Monterenzio Vecchio (PDF), su montebibele.eu. URL consultato il 12 aprile 2023.
  4. ^ Museo civico archeologico "Luigi Fantini", su Ministero per i Beni e le Attività culturali e per il Turismo, 14 aprile 2020 (ultimo aggiornamento 22 ottobre 2021). URL consultato il 12 aprile 2023.
  5. ^ Il crinale tra la valle dell'Idice e la valle del Sillaro.
  6. ^ Antonio Gottarelli, Per un Parco della via Flaminia minore, su montebibele.eu, 21 gennaio 2019. URL consultato il 18 agosto 2023.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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