Nazionale di bob del Giappone

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Bandiera del Giappone Giappone
Sport Bob
Federazione 日本ボブスレー・リュージュ・スケルトン連盟
Nihon bobusurē ryūju sukeruton renmei
Confederazione IBSF
Codice CIO JPN

La nazionale di bob del Giappone è la selezione che rappresenta il Giappone nelle competizioni internazionali di bob.

La squadra ha partecipato a dodici edizioni dei Giochi olimpici invernali.[1]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Francobollo commemorativo delle Olimpiadi invernali di Sapporo 1972
Il bob giapponese esposto al museo olimpico di Nagano
Chisato Nagaoka e Manami Hino alle Olimpiadi di Torino 2006
Partenza della Spirale di Nagano nel 2007
Hiroshi Suzuki e Hisashi Miyazaki alle Olimpiadi di Soči 2014

La pratica del bob fu introdotta in Giappone nel 1937, quando il progettista tedesco S. Zentztzki fu invitato a Sapporo per costruire un campo di pratica in previsione di ospitare i Giochi olimpici invernali 1940.[2] Il 12 febbraio 1938 si tenne la prima gara di bob in Giappone su una pista lunga 600 metri, ma vi furono molti ribaltamenti e solo un equipaggio riuscì a completare la discesa; il percorso fu quindi accorciato con riluttanza a 300 metri, ma ugualmente solo tre vetture completarono la gara. Tuttora, il 12 febbraio è celebrato in Giappone come la "giornata del bob" (in giapponese ボブスレーの日?, bobusurē no hi), in ricordo di quella prima gara a Sapporo.[3] Lo scoppio della seconda guerra sino-giapponese portò alla riassegnazione delle Olimpiadi invernali del 1940 prima a Sankt Mortitz e poi a Garmisch-Partenkirchen, per poi essere definitivamente annullate all'inizio della seconda guerra mondiale.

Dopo l'assegnazione dei Giochi olimpici invernali di Sapporo 1972, venne realizzata una pista sul monte Teine tra l'ottobre 1969 e il gennaio 1972, con un costo di 433 milioni di yen.[4] Al debutto olimpico, nella gara di bob a quattro la squadra giapponese piazzò un equipaggio al 12°, mentre l'altro fu squalificato dopo la seconda discesa; nel bob a due si classificarono 15° e al 21° posto (ultimo).[5]

Alle Olimpiadi di Innsbruck 1976 il bob a quattro giapponese giunse al 18° posto su 21 partenti, mentre il bob a due giunse in terzultima ed ultima posizione. Di nuovo a Lake Placid 1980 si registrò un pessimo risultato, con il 19° posto nel bob a due (penultimo).[6] Alle Olimpiadi di Sarajevo 1984 il Giappone fu sfidato per la prima volta da un'altra squadra asiatica al debutto, la Nazionale di bob della Cina Taipei: anche in questo caso, i bob giapponesi fecero registrare prestazioni tali da relegarli a fondo classifica, battuti anche dagli avversari di Taiwan.[7] A partire dalle Olimpiadi di Calgary 1988 il Giappone riuscì a conquistare la metà classifica, agevolato anche dall'alto numero di partecipanti.[1]

In vista delle Olimpiadi di Nagano 1998, fu realizzata tra il 1993 e 1996 la nuova pista "Spirale", costata 10,1 miliardi di yen.[8] Nelle seconde Olimpiadi ospitate in Giappone, la squadra ottenne il 15° e 16° tempo nel bob a quattro (su 32 squadre) e il 16° e 19° tempo del bob a due (su 38 equipaggi). A seguito dell'apertura della Spirale di Nagano, la pista di bob del monte Teine a Sapporo fu chiusa nel febbraio 2000 per lo scarso utilizzo. Nel 1999 e nel 2003 si tennero gare di bob sulla piccola pista (500 metri) del comprensorio sciistico del Fujino vicino a Sapporo.[9][10] Nel 1997 venne inaugurato a Kamikuishiki il parco di divertimento Regno di Gulliver del monte Fuji (富士ガリバー王国), fallito poi nel 2001, che comprendeva una pista di bob lunga 900 metri utilizzabile in inverno su ghiaccio ed in estate con veicoli muniti di ruote.[9]

Ai Giochi invernali di Torino 2006 debuttò la squadra femminile composta da Manami Hino e Chisato Nagaoka, che giunsero all'ultimo posto della gara di bob a due femminile.[1]

Nel 2011 il distretto industriale di Ōta (Tokyo) lanciò il progetto di rete "Bob Shitamachi" per svilippare la costruzione di slitte da bob e promuovere le competenza tecnologiche di circa 100 piccole aziende giapponesi coinvolte. Dopo aver fatto debuttare il primo prototipo in una gara ufficiale del marzo 2013, la federazione giapponese di bob chiese di apportare numerose modifiche che non consentirono di utilizzarlo alle Olimpiadi di Soči 2014, spegnendo poi ogni speranza quando fu annunciato che non sarebbe stato usato neppure per le successive Olimpiadi di Pyeongchang 2018. Il consorzio pensò allora di sponsorizzare l'equipaggio femminile della Nazionale di bob della Giamaica,[11] ma anche in questo caso la squadra tropicale decise di non usare il bob di produzione giapponese per problemi di sicurezza, bassa velocità aerodinamica e rischio di squalifica per violazione degli standard internazionali, preferendo un mezzo di fabbricazione lettone.[12]

A seguito dell'inaugurazione della pista olimpica di Alpensia per le Olimpiadi di Pyeongchang 2018 in Corea del Sud, l'attività della pista di Nagano venne chiusa a partire dalla stagione 2018-2019, costringendo i bobbisti giapponesi ad allenarsi in Canada e Germania ed interrompendo altresì l'organizzazione dei Campionati nazionali giapponesi di bob per la prima volta dopo 50 anni. La chiusura delle piste giapponesi e l'avvento delle emergenti nazionali della Corea del Sud (che vinse l'argento olimpico nel 2018) e della Cina hanno portato al progressivo declino della pratica del bob in Giappone.

Partecipazione ai Giochi olimpici invernali[modifica | modifica wikitesto]

Bob a quattro maschile[modifica | modifica wikitesto]

anno città classifica composizione
1972 Sapporo 12°
DQ
Susumu Esashika, Kazumi Abe, Rikio Sato, Yoshiyuki Ichihashi
Toshihisa Nagata, Hiroshi Inaba, Koichi Sugawara, Akihiko Suzuki
1976 Innsbruck 18° Susumu Esashika, Kazumi Abe, Rikio Sato, Kimihiro Shinada
1984 Sarajevo 24° Hiroshi Okachi, Yuji Yaku, Yuji Funayama, Satoshi Sugawara
1988 Calgary 18° Takao Sakai, Toshio Wakita, Yuji Yaku, Naomi Takewaki
1992 Albertville 17° Toshio Wakita, Ryoji Yamazaki, Fuminori Tsushima, Naomi Takewaki
1994 Lillehammer 18° Naomi Takewaki, Hiroyuki Oshima, Hiroshi Suzuki, Takashi Ohori
1998 Nagano 15°
16°
Naomi Takewaki, Hiroaki Ohishi, Takashi Ohori, Masanori Inoue
Toshio Wakita, Yasuo Nakamura, Toshiya Onoda, Shinji Aoto
2002 Salt Lake City 20° Hiroshi Suzuki, Shinji Miura, Shinji Doigawa, Masanori Inoue
2010 Vancouver 21° Hiroshi Suzuki, Ryuichi Kobayashi, Shinji Doigawa, Masaru Miyauchi
2014 Soči 24° Hiroshi Suzuki, Toshiki Kuroiwa, Shintaro Sato, Hisashi Miyazaki

Bob a due maschile[modifica | modifica wikitesto]

anno città classifica composizione
1972 Sapporo 15°
21°
Susumu Esashika, Kazumi Abe
Akihiko Suzuki, Rikio Sato
1976 Innsbruck 22°
24°
Rikio Sato, Kimihiro Shinada
Susumu Esashika, Kazumi Abe
1980 Lake Placid 19° Yoshimitsu Kadowaki, Yuji Funayama
1984 Sarajevo 20°
27°
Hiroshi Okachi, Yuji Yaku
Yuji Funayama, Satoshi Sugawara
1988 Calgary 20°
DNF
Yuji Yaku, Toshio Wakita
Takao Sakai, Naomi Takewaki
1992 Albertville 19°
21°
Toshio Wakita, Ryoji Yamazaki
Naomi Takewaki, Fuminori Tsushima
1994 Lillehammer 18°
19°
Naomi Takewaki, Hiroshi Suzuki
Toshio Wakita, Takashi Ohori
1998 Nagano 17°
19°
Naomi Takewaki, Hiroaki Ohishi
Hiroshi Suzuki, Masanori Inoue
2002 Salt Lake City 21°
29°
Masanori Inoue, Hiroshi Suzuki
Shinji Miura, Hiroaki Ohishi
2006 Torino 27° Suguru Kiyokawa, Ryuichi Kobayashi
2010 Vancouver 21° Hiroshi Suzuki, Ryuichi Kobayashi
2014 Soči 26° Hiroshi Suzuki, Hisashi Miyazaki

Bob a due femminile[modifica | modifica wikitesto]

anno città classifica composizione
2006 Torino 15° Manami Hino, Chisato Nagaoka
2010 Vancouver 16° Manami Hino, Konomi Asazu

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c (EN) Japan in Bobsleigh, su olympedia.org. URL consultato l'11 novembre 2023 (archiviato il 22 giugno 2022).
  2. ^ (EN) Katsuji Ogawa, Sapporo Olympic Winter Games, in Japan Magazine - A Representative Monthly of Things Japanese, vol. 28, n. 1, 1938, p. 31. URL consultato il 13 novembre 2023 (archiviato il 13 novembre 2023).
  3. ^ (JA) 今日はボブスレーの日, su rondo-sports.co.jp, 12 febbraio 2022. URL consultato il 12 novembre 2023 (archiviato il 12 novembre 2023).
  4. ^ (ENFR) 1972 Olympic Winter Games official report (PDF), pp. 129, 243, 276-278. URL consultato il 12 novembre 2023 (archiviato il 26 febbraio 2008).
  5. ^ Bobsleigh at the 1972 Sapporo Winter Games, in Sports Reference. URL consultato l'11 aprile 2018 (archiviato dall'url originale il 17 aprile 2020).
  6. ^ Bobsleigh at the 1976 Innsbruck Winter Games, in Sports Reference. URL consultato il 13 aprile 2018 (archiviato dall'url originale il 17 aprile 2020).
  7. ^ Bobsleigh at the 1980 Lake Placid Winter Games, in Sports Reference. URL consultato il 15 aprile 2018 (archiviato dall'url originale il 17 aprile 2020).
  8. ^ (EN) Olympia-Report 1998 (PDF), vol. 2, Comitato Olimpico Internazionale. URL consultato il 12 novembre 2023 (archiviato il 7 luglio 2010).
  9. ^ a b (JA) 2+2?のコース紹介, su Club di bob, slittino e skeleton dell'Università di Hokkaido. URL consultato il 13 novembre 2023 (archiviato il 7 agosto 2014).
  10. ^ Bobsledding, su sattaikyo.com. URL consultato il 13 novembre 2023 (archiviato il 21 agosto 2009).
  11. ^ La Giamaica si affida ai giapponesi per la realizzazione dei bob delle Olimpiadi del 2018, su Neve Italia, 22 gennaio 2016. URL consultato il 12 novembre 2023 (archiviato il 27 marzo 2016).
  12. ^ (EN) Olympics: Jamaica not to use Japanese crafted bobsleigh, su Kyodo news, 5 febbraio 2018. URL consultato il 13 novembre 2023 (archiviato il 9 novembre 2020).

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]