Massimo Iosa Ghini
Massimo Iosa Ghini (Bologna, 18 giugno 1959) è un architetto e designer italiano.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Infanzia, formazione
[modifica | modifica wikitesto]Nato a Bologna, il 18 giugno 1959, Massimo Iosa Ghini è figlio di Lucia Iosa, ambasciatore del design italiano nel mondo[1]. Frequenta le scuole elementari con insegnante Antonio Faeti, futuro professore ordinario di Letteratura per l'Infanzia. Faeti era solito far rappresentare agli allievi eventi storici in forma di strisce di Fumetto, e vedendo la passione di Iosa Ghini per la rappresentazione, predisse il futuro dell'allievo annunciando un «Signora, suo figlio farà l'architetto da grande»[2].
Dopo una prima esperienza in architettura a Firenze, di fatto si laureerà in Architettura al Politecnico di Milano. Ancora studente, nel 1982 disegna per alcune riviste tra cui Frigidaire, Alter Linus e Vanity. Nei suoi anni da studente a Milano fa amicizia con Franca Sozzani e Fabio Bellotti.[2]
Carriera professionale
[modifica | modifica wikitesto]Nel 1985 diventa consulente della Rai realizzando le sceneggiature e la grafica per alcune produzioni televisive, tra cui Obladì Obladà, condotto da Serena Dandini.
Nel 1986 è tra i fondatori del gruppo Bolidismo e ha collaborato con il gruppo Memphis fondato da Ettore Sottsass, conosciuto nel 1984 grazie all'amico Fabio Bellotti. Nello stesso anno l'azienda Moroso realizza il primo progetto di design di Iosa Ghini: nasce la poltroncina Numero Uno.
Iosa Ghini, nominato Ambasciatore del Design Italiano e del Red Dot Network, Socio Effettivo del Comitato Leonardo, Membro Effettivo della Accademia Clementina, Bologna, nel 2015 ha ricevuto il Premio Marconi per la Creatività.
Nel 1989 inizia la collaborazione con l'azienda di illuminotecnica giapponese Yamagiwa e ad Osaka, nello stesso anno gli vengono conferite le chiavi della città. Sempre nello stesso anno tiene la sua prima mostra all'Inspiration Gallery presso l'Axis Building di Tokio.
Si occupa di progettazione di architetture, installazioni culturali e commerciali, e catene di negozi. È inoltre attivo in campo teorico con la partecipazione a convegni, conferenze e seminari sull'architettura e il design. Tra le sue installazioni, quella del 1988 realizzata al Centro Georges Pompidou.
I suoi progetti si trovano in vari musei e hanno ricevuto riconoscimenti, tra cui Roscoe Award negli U.S.A.; Good Design Award dal Chicago Athenaeum; Red Dot Award; IF product design award e il premio IAI AWARD Green Design Global Award a Shanghai (Cina).
Ha curato la Biennale Architettura di Venezia 2010, come relatore nel ciclo di conferenze Dialoghi Ailati[3], curate da Luca Molinari. Biennale Architettura di Venezia 2012, il progetto Seat presentato nel Padiglione Italia “Le architetture del Made in Italy”, curato da Luca Zevi[4].
Nel 2013 la Triennale di Milano[5] ha dedicato una mostra antologica ai suoi trent'anni di carriera professionale[6], dagli esordi all'oggi sostenibile, nel 2014 riproposta dal MAMbo - Museo d'Arte Moderna di Bologna[7].
Nel 2015 un suo retail concept, KIKO MILANO, ha vinto nella categoria BEST RETAIL GLOBAL EXPANSION al MAPIC 2014.[8]
Il 25 aprile 2015, la Fondazione Marconi e il Marconi Institute for Creativity gli hanno conferito il Premio Marconi per la Creatività come riconoscimento per le sue capacità ideative[9].[10]
Il 21 maggio dello stesso anno presso la sede di ICE Agenzia a Roma EUR, è stata inaugurata la sua installazione "Assolo Italiano", dedicata alle eccellenze del Made in Italy.
Il 26 ottobre 2015, in occasione della Chicago Architecture Biennal, è stato relatore con una lecture dal titolo "Sustainability of today in contemporary design: La sostenibilità non è solo una tecnologia ma anche un atteggiamento".
Iosa Ghini, nominato Ambasciatore del Design Italiano e del Red Dot Network, Socio Effettivo del Comitato Leonardo, Membro Effettivo della Accademia Clementina, Bologna, nel 2015 ha ricevuto il Premio Marconi per la Creatività.
Tra i suoi punti di riferimento ha citato Frank Lloyd Wright, Ettore Sottsass, Raymond Loewy e Victor Papanek.[11]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Massimo Iosa Ghini, su Iosa Ghini Associati.
- ^ a b Gabriele Agus (A cura di), «Suo figlio da grande farà l'architetto»: La Vita, in Iosa Ghini. Arominizzare l'utile e il bello sostenibile | Lezioni di Architettura e Design, vol. 30, Milano, Corriere della Sera, 2016.
- ^ Dialoghi AILATI, su spaziofmg.com.
- ^ Iosa Ghini Associati, su professionearchitetto.it.
- ^ Triennale di Milano, su triennale.org. URL consultato il 20 giugno 2018 (archiviato dall'url originale il 20 giugno 2018).
- ^ L’architetto Iosa Ghini in mostra alla Triennale di Milano, su design.pambianconews.com.
- ^ Massimo Iosa Ghini. Works, su mambo-bologna.org.
- ^ (EN) MAPIC - The international retail property market, su mapic.com, 29 giugno 2018. URL consultato il 28 gennaio 2019.
- ^ Premio Marconi ad architetto Iosa Ghini, su ansa.it.
- ^ Ideando@Fermi award cerimony and Marconi Award for Creativity, su Marconi Institute for Creativity.
- ^ Massimo Iosa Ghini intervistato da Nodus, su nodusrug.it.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Massimo Iosa Ghini, Sillavengo, Edition Rossi Schreiber, 1991
- Massimo Iosa Ghini Disegni, Kalòs, 1992
- Massimo Iosa Ghini, N.N. Edizioni, Düsseldorf, 1993
- La Stazione della metropolitana Kroepke a Hannover, Electa, Milano 2000
- 15 anni di progetti, Electa, Milano 2001
- Car Corporate Image, Electa, Milano 2002
- Design del Negozio - lo Spazio Esperienziale, 2002
- Esercizi di architettura - Involucri – Exercises in architecture, Electa, Milano 2003
- Massimo Iosa Ghini da designer ad architetto, Editrice Compositori, Bologna 2005
- Massimo Iosa Ghini, Disegni di architetture, Antonia Jannone Galleria 2007
- Sostenibile Ma Bello. Progetti di Iosa Ghini Associati. Editrice Compositori, Bologna 2009
- Design del XX secolo, Charlotte & Peter Fiell, Taschen, 2011
- Agora / Form and Technology / IBM Software Executive Briefing Center – Rome, Electa, Milano 2012
- I protagonisti del design – Massimo Iosa Ghini, Vol. 33, Hachette Fascicoli, Milano 2012
- Massimo Iosa Ghini, Skira Editore, Milano 2013
- Iosa Ghini | Armonizzare l'utile e il bello sostenibile, Lezioni di Architettura e design, vol. 30, Corriere della Sera, 2016
- Novara: la prima area di ristoro autostradale. Storia, abitudini, architetture della sosta in viaggio dal grill Pavesi a Chef Express, Giuseppe Romano, FrancoAngeli, 2017
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Massimo Iosa Ghini
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