Mario Montefusco

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Mario Montefusco
NascitaRoma, 9 gennaio 1912
MorteNordafrica, 4 luglio 1941
Cause della mortecaduto in combattimento
Dati militari
Paese servitoItalia (bandiera) Italia
Forza armataRegia Aeronautica
CorpoAviazione Legionaria
SpecialitàCaccia
Reparto103ª Squadriglia
110ª Squadriglia
24ª Squadriglia
Anni di servizio1935-1941
GradoCapitano
GuerreGuerra civile spagnola
Seconda guerra mondiale
BattaglieBattaglia d'Inghilterra
Comandante di151ª Squadriglia, 20º Gruppo Autonomo Caccia Terrestre
Decorazionivedi qui
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Mario Montefusco (Roma, 9 gennaio 1912Nordafrica, 4 luglio 1941) è stato un militare e aviatore italiano. Capitano pilota della specialità caccia, partecipò alla Guerra civile spagnola ed alla seconda guerra mondiale. Per il suo comportamento nell'ultima missione fu decorato di Medaglia d'oro al valor militare alla memoria.[1]

Nacque a Roma il 9 gennaio 1912,[1] e mentre frequentava la facoltà di Scienze Economiche e Commerciali dell'Università di Roma si appassionò al mondo dell'aviazione.

Il 14 luglio 1935 conseguì il brevetto di pilota premilitare su velivolo IMAM Ro.5bis. Il 29 settembre dello stesso anno fu chiamato a svolgere il servizio militare con il grado di sottotenente di complemento, inviato sull'aeroporto di Torino-Mirafiori il 1 ottobre, già il 9 dicembre fu trasferito presso la Scuola di volo di Foggia dove conseguì il brevetto di pilota militare[N 1] il 9 marzo 1936 su velivolo Fiat C.R.20. Il 15 marzo prese servizio presso la 363ª Squadriglia del 6º Stormo Caccia Terrestre, e il 15 agosto fu inviato il Africa Orientale Italiana presso la 103ª Squadriglia[2] di Los Addos, equipaggiata con i velivoli da ricognizione IMAM Ro.37bis Lince. Il 20 dicembre prese servizio presso la 110ª Squadriglia[3] da ricognizione strategica di Addis Abeba, anch'essa equipaggiata con i Ro.37.

Il 27 settembre 1937 partì per combattere in Spagna, assegnato alla 24ª Squadriglia[4] del XVI Gruppo Caccia Terrestre[4] equipaggiata con i biplani Fiat C.R.32.[4] Il 21 marzo 1938 fu promosso al grado di tenente, ma quattro giorni dopo fu abbattuto e preso prigioniero dai repubblicani, venendo liberato il 12 dicembre dello stesso anno. Rientrato in Italia, il 10 settembre 1939 prese servizio presso il 352ª Squadriglia,[5] 20º Gruppo, 51º Stormo Caccia Terrestre. Nel luglio del 1940, dopo l'entrata in guerra dell'Italia conseguì la laurea in scienze economiche e commerciali partendo nel mese di settembre[6] per il fronte con il 20º Gruppo, assegnato al 56º Stormo Caccia Terrestre[6] del Corpo Aereo Italiano,[5] che doveva operare insieme alla Luftwaffe sull'Inghilterra.[6] Il 6 febbraio 1941 fu promosso al grado di capitano, ed al rientro in Italia della sua unità, nel maggio dello stesso anno, il 20º Gruppo Caccia Terrestre divenne Autonomo e il 27-05-1941 giunsero in Libia. All'arrivo, la 351ª Squadriglia venne ceduta al 155º Gruppo Caccia Terrestre e rimpiazzata dalla 151ª Squadriglia e[7] assunse il comando di quest'ultima. Il 4 luglio 1941[1] cadde in combattimento[6] e per il coraggio dimostrato in questo frangente fu decorato di Medaglia d'oro al valor militare alla memoria.[1]

Dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943 la neocostituita Aeronautica Nazionale Repubblicana lo onorò intitolandogli la Squadriglia complementare d'allarme “Montefusco”,[8] mentre nel dopoguerra la città di Roma gli ha intitolato una via.

Onorificenze italiane

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Medaglia d'oro al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Nobilissima figura di combattente dell'aria, temprato ad ogni rischio, osando spesso l'inosabile, in tutti i cieli di guerra ove l'Ala tricolore si affermava vincitrice e gloriosa, portava il suo baldo spirito di cacciatore esperto e soldato valoroso. Durante un'azione a volo radente su munitissima base avversaria, colpito gravemente dalla violenta reazione contraerea, pur di evitare l'atterramento in territorio nemico raccoglieva, in un supremo sforzo, le ultime energie per rientrare alla base. Nel disperato generoso tentativo, stremato di forze, sentendosi venir meno la vita, salutato con un cenno d'addio il fedele gregario che dappresso lo seguiva, precipitava al suolo con il velivolo, immolando gloriosamente la giovane esistenza in servizio della Patria. Cielo dell'Inghilterra e dell'A.S., ottobre 1940-4 luglio 1941
— Regio Decreto 15 aprile 1942[9]
Medaglia d'argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Pilota da caccia abile ed ardito, già distintosi in precedenza, dava nuova brillante conferma del suo alto valore in un combattimento contro forze nemiche preponderanti. Accortosi che una poderosa formazione da caccia, proveniente da quote superiori, si accingeva ad assalire di sorpresa il gruppo, si lanciava con la sua pattuglia ad intercettarla, riuscendo con il tempestivo ed irruente intervento a sconvolgere la manovra avversaria. Più volte colpito e ferito, persisteva nell'impari lotta, fino a che, esaurite le munizioni, precipitava con l'apparecchio in fiamme. Caduto nelle mani del nemico, dava, durante dieci mesi di dura prigionia, alto esempio di fede e di fermezza d'animo. Cielo di Spagna, 14 marzo 1938-XVI
Medaglia di bronzo al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Ufficiale capace, si è sempre prodigato al reparto per la sua organizzazione e per il suo rendimento. Abile pilota di apparecchi monomotori, durante le operazioni di grande polizia coloniale partecipava, sia da solo che al comando di formazioni, ad importanti azioni belliche, dimostrando le sue doti di combattente entusiasta. Cielo dell'Impero, 8 settembre 1936-3 agosto 1937
Medaglia commemorativa della campagna di Spagna (1936-1939) - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia di benemerenza per i volontari della campagna di Spagna - nastrino per uniforme ordinaria

Onorificenze estere

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Medalla militar (Spagna) - nastrino per uniforme ordinaria
Medalla militar collectiva (Spagna) - nastrino per uniforme ordinaria
  1. ^ Il 24 gennaio 1936 fu promosso sottotenente in servizio permanente effettivo per merito di guerra.
  1. ^ a b c d Ufficio Storico dell'Aeronautica Militare 1969, p. 223.
  2. ^ Lioy 1965, p. 40.
  3. ^ Lioy 1965, p. 90.
  4. ^ a b c Logoluso 2010, p. 49.
  5. ^ a b Dunning 1988, p. 28.
  6. ^ a b c d Ufficio Storico dell'Aeronautica Militare 1977, p. 161.
  7. ^ Dunning 1988, p. 29.
  8. ^ Massimello, Apostolo 2012, p. 27.
  9. ^ Bollettino Ufficiale 1942, dispensa 18, pagina 818, e dispensa 29, pagina 1430.
  • (EN) Giorgio Apostolo e Giovanni Massimello, Italian Aces of World War 2, Botley, Osprey Publishing, 2000, ISBN 1-84176-078-1.
  • (EN) Chris Dunning, Combat Units od the Regia Aeronautica. Italia Air Force 1940-1943, Oxford, Oxford University Press, 1988, ISBN 1-871187-01-X.
  • I Reparti dell'Aeronautica Militare Italiana, Roma, Ufficio Storico dell'Aeronautica Militare, 1977.
  • Vincenzo Lioy, L'Italia in Africa. L'opera dell'Aeronautica (1919-1937) Vol.2, Roma, Istituto Poligrafico dello Stato, 1965.
  • (EN) Alfredo Logoluso, Fiat C.R.32 Aces of the Spanish Civil War, Osprey Aircraft of the Aces No 94, Osprey Publishing, 2010, ISBN 978-1-84603-984-3.
  • (EN) Giovanni Massimello e Giorgio Apostolo, Italian Aces of World War 2, Botley, Osprey Publishing, 2012, ISBN 1-84176-078-1.
  • Mirko Molteni, L'aviazione italiana 1940-1945 – Azioni belliche e scelte operative, Bologna, Odoya, 2012, ISBN 978-88-6288-144-9.
  • Gianni Rocca, I disperati - La tragedia dell'aeronautica italiana nella seconda guerra mondiale, Milano, 1993, ISBN 88-04-44940-3.
  • Franco Pagliano, Aviatori italiani: 1940-1945, Milano, Ugo Mursia Editore, 2004, ISBN 88-425-3237-1.
  • Franco Pagliano, Storia di diecimila aeroplani, Milano, Edizioni Europee, 1954.
  • Ufficio Storico dell'Aeronautica Militare, Testi delle motivazioni di concessione delle Medaglie d'Oro al Valor Militare, Roma, Stato Maggiore dell'Aeronautica Militare, 1969.

Voci correlate

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