Marco Bertolini

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Marco Bertolini
Marco Bertolini
NascitaParma, 21 giugno 1953
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Forza armata Esercito Italiano
ArmaFanteria
Corpo 9º Reggimento d'assalto paracadutisti "Col Moschin"
Specialità paracadutista incursore
Anni di servizio1972 - 2016
GradoGenerale di corpo d'armata
GuerreGuerra del Libano
Guerra civile somala
CampagneMissione Italcon Libano
UNITAF
UNOSOM I
UNOSOM II
Comandante di9º Reggimento d'assalto paracadutisti "Col Moschin"
Brigata Paracadutisti "Folgore"
Comando interforze per le operazioni delle forze speciali
Comando operativo di vertice interforze
Studi militariAccademia militare di Modena
Fonti citate nel corpo del testo
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Marco Bertolini (Parma, 21 giugno 1953) è un generale italiano in ausiliaria, già comandante del Comando operativo di vertice interforze[1] e della Brigata Folgore, Presidente dell'Associazione Nazionale Paracadutisti d'Italia dall'aprile 2017.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Carriera militare[modifica | modifica wikitesto]

La carriera militare del generale Bertolini si contraddistingue per lo spiccato profilo operativo, trascorso quasi interamente al comando di unità di Forze Speciali o di Paracadutisti[2].

Figlio di un reduce della battaglia di El Alamein[3], Marco Bertolini cresce nell'appennino reggiano fino alla sua ammissione all'Accademia Militare di Modena nel 1972.

Dopo la promozione a Tenente viene assegnato alle Forze Speciali, presso l'allora 9º Battaglione d’Assalto Paracadutisti “Col Moschin” della Brigata Paracadutisti "Folgore". Dopo aver conseguito il brevetto di incursore paracadutista, presso il "Col Moschin" ricoprirà tutti gli incarichi di comando delle varie unità, dal Distaccamento Operativo, alla Compagnia Incursori (fino al 1983), dal Battaglione (1991-1993) fino al Reggimento (1997-1998).

Anche presso la Brigata "Folgore" ha via via ricoperto tutti i principali ruoli di staff e di comando; ha comandato la 4ª compagnia paracadutisti "Falchi" del 2º Battaglione Paracadutisti "Tarquinia" (1984)[4], e nel corso degli anni è stato Capo di Stato Maggiore della Brigata (1994-1997), Comandante del Centro addestramento paracadutismo (1999-2001) Vicecomandante della Brigata "Folgore" (2001-2002) e infine Comandante (da settembre 2002 a luglio 2004).

Il 29 luglio 2004 è stato nominato primo Comandante del Comando Interforze per le Operazioni delle Forze Speciali, neonata struttura di coordinamento interforze tra tutte le forze Speciali Italiane, organismo voluto dall'allora Capo di Stato Maggiore della Difesa Ammiraglio Giampaolo Di Paola.

Ha mantenuto tale incarico fino al settembre 2008 quando ha assunto l'incarico di Capo di Stato Maggiore del Comando ISAF in Afghanistan, primo ufficiale italiano a ricoprire questo ruolo[5].

Dal dicembre 2009 ha retto il Comando Militare Esercito Toscana con sede in Firenze.

Il 6 febbraio 2012 è tornato in ambito operativo quale Comandante del Comando Operativo di vertice Interforze fino al 1º luglio 2016, giorno in cui è cessata la sua carriera militare[6].

Ha frequentato il 111º Corso di Stato Maggiore presso la Scuola di Guerra di Civitavecchia; ha anche ricoperto a più riprese incarichi di staff presso lo Stato Maggiore dell'Esercito, in particolar modo presso il III Reparto - Ufficio Operazioni e Ufficio Addestramento (dal 1985 al 1990 e dal 1993 al 1997).

Numerose e diversificate sono le operazioni fuori area cui il Generale Bertolini ha partecipato spesso con ruoli di Comando, impiegato soprattutto nell'ambito delle Operazioni Speciali: in Libano dal settembre 1982 al giugno 1983; in Somalia dal dicembre 1992 al giugno 1993 (missioni UNITAF/UNOSOM II); in Bosnia Erzegovina dal giugno 1996 all'aprile 1997; presso la Repubblica di Macedonia (FYROM) quale Capo di Stato Maggiore della "Extraction Force" della NATO per l'eventuale recupero dei verificatori dell'OSCE in Kosovo; in Afghanistan in due occasioni, dal giugno 2003 al 18 settembre 2003 (Comando del Contingente italiano nell'ambito dell'Operazione Nibbio) e dal dicembre 2008 ad ottobre 2009 (quale Capo di Stato Maggiore di ISAF in Afghanistan).

Il Generale Bertolini è stato istruttore di paracadutismo con all'attivo 1.500 lanci con tecnica a caduta libera.

Il 1º luglio 2016 è andato in congedo per raggiunti limiti d'età[7].

Attività dopo il congedo[modifica | modifica wikitesto]

Nel settembre 2016 accetta l'incarico di Vice presidente dell'Associazione Nazionale Paracadutisti d'Italia[8], per diventarne il Presidente il 23 aprile 2017.

In occasione delle elezioni europee del 2019 si candida con Fratelli d'Italia nella Circoscrizione Italia centrale[9] non venendo però eletto.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Onorificenze italiane[modifica | modifica wikitesto]

Ufficiale dell'Ordine militare d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria
«Comandante del Contingente italiano in Afghanistan, ha costantemente operato con professionalità, coraggio ed elevatissima capacità organizzativa. Nonostante la situazione di pericolo ed esponendosi in prima persona, si è prodigato per negare la libertà d'azione a formazioni terroristiche in aree critiche in prossimità del confine pakistano. Ufficiale Generale di assoluto rilievo e di comprovato valore e senso di responsabilità, ha consentito al contingente di raggiungere pienamente tutti gli obiettivi imposti dal mandato, riscuotendo il plauso incondizionato delle altre forze della coalizione rafforzando ulteriormente il prestigio dell'intera Nazione e delle sue Forze Armate. Khost (Afghanistan), 16 giugno – 15 settembre 2003.»
— 26 maggio 2004[10]
Croce di guerra al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Ufficiale del contingente di pace nel Libano, Comandante di Reparto incursori, interveniva a sostegno di una pattuglia di altri militari, caduta in un sanguinoso attacco. Benché colpito in seguito ad azioni di armi automatiche e lancio di bombe, reagiva con tempestività e determinazione, restando al comando dei propri uomini. Beirut, 15 marzo 1983.»
— 2 marzo 1984[11]
Croce d'oro al merito dell'Esercito - nastrino per uniforme ordinaria
«Capo di Stato Maggiore della Brigata multinazionale nord impiegata in Bosnia Erzegovina nell'operazione IFOR/SFOR emergeva, nell'ambito del contingente, quale figura chiave e punto di riferimento per l'assolvimento della missione, evidenziando straordinaria professionalità, totale disponibilità e brillanti doti di equilibrio. In possesso di innate doti di leader e di notevole esperienza di Stato Maggiore, forgiava intorno a sé uno staff armonico e motivato che, nell'esempio dei, capo trovava le risorse per gestire in modo ottimale ogni momento di crisi e, soprattutto, sostenere adeguatamente il comandante della brigata nella sua azione di comando. Magnifica figura di uomo e di ufficiale di stato maggiore, ha contribuito in maniera determinante al pieno successo della missione ed all'affermazione del contingente italiano nel contesto multinazionale dando lustro al Paese, alla forza armata ed alla specialità di appartenenza. Sarajevo, 24 giugno 1996 - 25 marzo 1997.»
— 25 maggio 2000[12]
Croce d'argento al merito dell'Esercito - nastrino per uniforme ordinaria
«Comandante del 9º Battaglione d'assalto paracadutisti "COL MOSCHIN" facente parte del contingente militare italiano "IBIS", impegnato nell'operazione ONU di "PEACE KEEPING" in Somalia, improntava la sua azione di Comandante ad ardente fede nella missione umanitaria, sempre pronto, con i suoi uomini, alle richieste di intervento ad ogni ora del giorno e della notte, veniva spesso impiegato con il suo reparto per creare una cornice di sicurezza a favore delle truppe impegnate nelle quotidiane azioni di rastrellamento per la ricerca e la confisca di armi ai ribelli somali. Innumerevoli sono stati gli interventi e gli scontri a fuoco che con i suoi incursori ha sostenuto per contrastare l'attività banditesca dei clan somali e per l'individuazione ed il sequestro di notevoli quantitativi di armamento e munizionamento occultati nei luoghi più impensabili. Notevole è stata anche la sua intelligente e capillare azione per la ricerca di informazioni preziose per la sicurezza delle Forze Italiane ed Internazionali impegnate in Somalia. Con la continuità di presenza, serenità di comportamento, il senso del dovere ed il coraggio suscitava l'ammirazione dei suoi incursori, affrontando con elevatissimo spirito di corpo ed ammirevole slancio le difficoltà ambientali ed operative. Primo tra i primi sulla linea del fuoco assolveva i compiti affidatigli senza flessioni, con sprezzo del pericolo e l'orgoglio di condurre in operazioni i suoi uomini, punta di diamante del contingente. Magnifica figura di combattente e di comandante ardito ed energico. Chiarissimo esempio di soldato che ha dato lustro all'Esercito Italiano e che ha riscosso unanime ammirazione anche dalle Forze Armate Internazionali impiegate in Somalia. Mogadiscio (SOMALIA), 26 giugno 1993.»
— 21 febbraio 1995[12]
Grand'Ufficiale dell'Ordine al merito della Repubblica italiana - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia Mauriziana al merito di 10 lustri di carriera militare - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia militare al merito di lungo comando (20 anni) - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia al merito di lunga attività di paracadutismo militare (25 anni) - nastrino per uniforme ordinaria
Croce per anzianità di servizio militare (40 anni) - nastrino per uniforme ordinaria

Onorificenze straniere[modifica | modifica wikitesto]

Commendatore di merito con placca del Sacro militare ordine costantiniano di San Giorgio (ramo di Napoli) - nastrino per uniforme ordinaria
Médaille commémorative française - nastrino per uniforme ordinaria
immagine del nastrino non ancora presente
Médaille des Blessés du Lebanon
immagine del nastrino non ancora presente
Médaille de la Défense Nationale du Lebanon

Opere[modifica | modifica wikitesto]

  • Marco Bertolini - Andrea Pannocchia, Militarmente scorretto, Eclettica Edizioni, Massa, 2020.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ IL GENERALE BERTOLINI LASCIA….IL SEGNO, su analisidifesa.it. URL consultato il 1º luglio 2022.
  2. ^ Le grandi manovre per il rinnovo dei vertici militari - Analisi Difesa, su analisidifesa.it. URL consultato l'8 aprile 2016.
  3. ^ Marco Bertolini, su europaquotidiano.it. URL consultato l'8 aprile 2016 (archiviato dall'url originale il 23 aprile 2016).
  4. ^ i COMANDANTI, in 4 Cp. "Falchi" Brigata Paracadutisti "Folgore" di Livorno, 19 novembre 2011. URL consultato il 18 agosto 2018.
  5. ^ Il generale Bertolini capo della missione Nato in Afghanistan - Parma - Gazzetta di Parma, su gazzettadiparma.it. URL consultato l'8 aprile 2016 (archiviato dall'url originale il 25 settembre 2015).
  6. ^ Difesa: l, su difesa.it. URL consultato il 1º luglio 2016.
  7. ^ L, su difesa.it. URL consultato il 12 settembre 2016.
  8. ^ IL GENERALE BERTOLINI ACCETTA l’INCARICO DI VICEPRESIDENTE ANPDI | Congedati Folgore, su congedatifolgore.com. URL consultato il 12 settembre 2016.
  9. ^ Fabrizio de Feo, Fratelli d'Italia, in squadra filosofi e generali, su ilGiornale.it. URL consultato il 3 maggio 2019.
  10. ^ Sito web del Quirinale:dettaglio decorato.
  11. ^ Istituto del Nastro Azzurro: Decorati al valor militare.
  12. ^ a b c Sito web del Quirinale: dettaglio decorato.
  13. ^ In precedenza, cavaliere il 27 dicembre 1999, ufficiale il 2 giugno 2004 e commendatore il 27 dicembre 2008.

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