Manifestazioni cliniche dell'AIDS

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Voce principale: AIDS.
Principali sintomi dell'AIDS.

Le manifestazioni cliniche dell'AIDS sono principalmente il risultato di condizioni mediche che normalmente non si sviluppano in individui con un sistema immunitario sano. La maggior parte di queste sono infezioni opportunistiche causate da batteri, virus, funghi e parassiti che vengono normalmente controllati dal sistema immunitario.[1] Queste infezioni influenzano quasi ogni sistema d'organo.

Le persone affette da AIDS hanno un rischio aumentato di sviluppare tumori, in particolare il sarcoma di Kaposi, il tumore al collo dell'utero e i tumori del sistema immunitario, noti come linfomi. Inoltre, le persone con AIDS, spesso presentano sintomi sistemici di infezione come febbre, sudorazione (soprattutto di notte), ingrossamento delle ghiandole, brividi, debolezza, perdita di peso e anoressia.[2][3] Le infezioni specifiche opportunistiche che i malati di AIDS sviluppano dipendono in parte dalla prevalenza di queste infezioni nella zona geografica in cui il paziente vive.

Segni e sintomi[modifica | modifica wikitesto]

Polmonari[modifica | modifica wikitesto]

Radiografia al torace di un paziente con pneumocistosi. Vi è un incremento di opacità (bianco) nella parte bassa dei polmoni.

La pneumocistosi (originariamente conosciuta come "polmonite da Pneumocystis carinii") è relativamente rara in persone sane e immunocompetenti, ma comune tra gli individui affetti da HIV. È causata dal micete Pneumocystis jirovecii.

Prima dell'avvento di un'efficace possibilità di diagnosi, del trattamento e della profilassi di routine nei paesi occidentali, la polmonite era una causa comune di morte immediata. Nei paesi in via di sviluppo, questa rappresenta ancora una delle prime indicazioni di AIDS in individui a cui non è stato eseguito il test, anche se in genere non si verifica se il valore dei linfociti T CD4+ è inferiore alle 200 unità per microlitri di sangue.[4]

La tubercolosi (TBC) è un'infezione comune nei pazienti con HIV ma che è trasmissibile anche alle persone sane attraverso le vie aeree. Una volta individuata, non è una patologia facilmente curabile.[5] Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità, nel 2007, 456.000 dei decessi tra i casi di TBC erano HIV positivi, un terzo di tutti i decessi tubercolosi e quasi un quarto del circa 2 milioni di morti di HIV nello stesso anno.[6] Nella fase iniziale dell'infezione da HIV (CD4> 300 cellule per mL), la tubercolosi si presenta tipicamente come una malattia polmonare. Nell'infezione avanzata da HIV, la tubercolosi si presenta spesso atipica ed extrapolmonare (sistemica). I sintomi sono solitamente costituzionali e non sono localizzati in un sito particolare. Spesso colpisce il midollo osseo, l'apparato urinario e l'apparato gastrointestinale, il fegato, i linfonodi regionali e il sistema nervoso centrale.[7]

Gastrointestinali[modifica | modifica wikitesto]

L'esofagite è un'infiammazione del rivestimento della parte inferiore dell'esofago. In individui infetti da HIV questa condizione è normalmente dovuta a infezioni fungine (candidosi) o virali (herpes simplex o citomegalovirus). In rari casi possono essere dovute a micobatteri.[8]

La diarrea cronica, tipica dell'infezione da HIV, è dovuta a molteplici possibili cause, tra cui l'infezione da comuni batteri (Salmonella, Shigella, Listeria e Campylobacter), alle infezioni parassistiche opportunistiche (criptosporidiosi e microsporidiasi) e ai virus (astrovirus, adenovirus, rotavirus e citomegalovirus).[9]

In alcuni casi, la diarrea può essere un effetto collaterale di diversi farmaci somministrati per il trattamento dell'HIV o può semplicemente accompagnare l'infezione da HIV. Può anche essere un effetto collaterale di antibiotici usati per trattare le cause batteriche della diarrea stessa.

Neurologici e psichiatrici[modifica | modifica wikitesto]

L'infezione da HIV può condurre ad una varietà di sequele neuropsichiatriche dovute all'infezione del sistema nervoso, diventato ora suscettibile, a opera di organismi o come diretta conseguenza della malattia stessa.

La toxoplasmosi è una malattia causata dal parassita unicellulare chiamato Toxoplasma gondii che di solito colpisce il cervello, causando encefalite, ma può anche infettare e causare malattie negli occhi e nei polmoni.[10] La meningite criptococcica è un'infezione delle meningi (la membrana che ricopre il cervello e il midollo spinale) causata dal fungo Cryptococcus neoformans. Essa può causare febbre, cefalea, affaticamento, nausea e vomito. I pazienti possono anche sviluppare convulsioni e confusione mentale; se non trattata, può risultare letale.

La leucoencefalopatia multifocale progressiva è una malattia demielinizzante, in cui la progressiva distruzione della guaina mielinica che ricopre gli assoni delle cellule nervose altera la trasmissione degli impulsi nervosi. È causata da un virus chiamato virus JC e si verifica nel 70% della popolazione in forma latente, causando malattia conclamata solo quando il sistema immunitario è indebolito, come nel caso di pazienti affetti da AIDS. Essa progredisce rapidamente, causando generalmente la morte entro pochi mesi dalla diagnosi.[11]

L'encefalopatia da HIV è una encefalopatia metabolica indotta da infezione da HIV e alimentata dalla attivazione immunitaria dei macrofagi cerebrali. Queste cellule sono infettate dalle neurotossine dell'HIV.[12]

Tumori[modifica | modifica wikitesto]

Sarcoma di Kaposi.

I pazienti con infezione da HIV vedono notevolmente aumentato il rischio di sviluppare tumori. Ciò è dovuto principalmente alla co-infezione con virus oncogeni, come il virus Epstein-Barr. Il sarcoma di Kaposi è invece associato all'herpesvirus (KSHV) e al papillomavirus umano.[13][14]

Il sarcoma di Kaposi è il tumore più comune nei pazienti affetti da HIV. La sua comparsa nei giovani uomini omosessuali nel 1981 è stato uno dei primi segnali dell'epidemia di AIDS. Esso appare come noduli violacei sulla pelle, ma può colpire anche altri organi, in particolare la bocca, il tratto gastrointestinale e i polmoni. Un altro tumore molto frequente nei malati di HIV, è il linfoma di Burkitt, associato al virus Epstein-Barr e il linfoma primario del sistema nervoso centrale. Questi particolari tipi di cancro spesso prefigurano una prognosi sfavorevole.[15] Quando questi linfomi si presentano in un paziente affetto da HIV, si arriva ad una diagnosi di AIDS.

La presenza di un cancro cervicale è anch'esso una prova di AIDS conclamato nelle donne positive all'HIV. Questo tumore è causato dal Papillomavirus umano.[16]

Oltre ai tumori, di cui sopra, che definiscono l'AIDS, i pazienti affetti da HIV sperimentano un rischio aumentato per alcuni altri tumori. In particolare per la malattia di Hodgkin, per il carcinoma anale e rettale, per i carcinomi epatocellulari e per il cancro ai polmoni.

È interessante notare come l'incidenza di molti tumori comuni, come il cancro al seno o il cancro al colon, non aumenta in pazienti affetti da HIV. Nelle zone in cui i farmaci antiretrovirali vengono ampiamente utilizzati per trattare l'AIDS, l'incidenza di molte neoplasie correlate all'AIDS risulta diminuita, ma allo stesso tempo i tumori maligni sono diventati la causa più comune di morte di pazienti affetti da HIV.[17]

Altre infezioni[modifica | modifica wikitesto]

I pazienti affetti da AIDS spesso sviluppano infezioni opportunistiche che si presentano con sintomi non specifici, in particolare con febbre bassa e perdita di peso. Queste infezioni comprendono il Mycobacterium avium intracellulare e il citomegalovirus.

La penicilliosi è la terza infezione opportunistica più comune (dopo la tubercolosi extrapolmonare e la criptococcosi) nei soggetti HIV-positivi dell'area endemica del sud est asiatico.[18]

Un'infezione frequente negli affetti da AIDS, ma che spesso non viene riconosciuta, è quella da parvovirus B19. La sua principale conseguenza è l'anemia, condizione difficile da distinguere dagli effetti dei farmaci antiretrovirali usati per trattare l'AIDS stesso.[19]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Holmes CB, Losina E, Walensky RP, Yazdanpanah Y, Freedberg KA, Review of human immunodeficiency virus type 1-related opportunistic infections in sub-Saharan Africa, in Clin. Infect. Dis., vol. 36, n. 5, 2003, pp. 656–662, DOI:10.1086/367655, PMID 12594648.
  2. ^ Guss DA, The acquired immune deficiency syndrome: an overview for the emergency physician, Part 1, in J. Emerg. Med., vol. 12, n. 3, 1994, pp. 375–384, DOI:10.1016/0736-4679(94)90281-X, PMID 8040596.
  3. ^ Guss DA, The acquired immune deficiency syndrome: an overview for the emergency physician, Part 2, in J. Emerg. Med., vol. 12, n. 4, 1994, pp. 491–497, DOI:10.1016/0736-4679(94)90346-8, PMID 7963396.
  4. ^ Feldman C, Pneumonia associated with HIV infection, in Curr. Opin. Infect. Dis., vol. 18, n. 2, 2005, pp. 165–170, DOI:10.1097/01.qco.0000160907.79437.5a, PMID 15735422.
  5. ^ Kwara A, Ramachandran G, Swaminathan S, Dose adjustment of the non-nucleoside reverse transcriptase inhibitors during concurrent rifampicin-containing tuberculosis therapy: one size does not fit all, in Expert Opinion on Drug Metabolism & Toxicology, vol. 6, n. 1, gennaio 2010, pp. 55–68, DOI:10.1517/17425250903393752, PMC 2939445, PMID 19968575.
  6. ^ Global Tuberculosis Control 2009 (PDF), su who.int. URL consultato il 1º novembre 2011 (archiviato dall'url originale il 27 gennaio 2012).
  7. ^ Decker CF, Lazarus A, Tuberculosis and HIV infection. How to safely treat both disorders concurrently, in Postgraduate Medicine, vol. 108, n. 2, agosto 2000, pp. 57–60, 65–8, PMID 10951746. URL consultato il 19 luglio 2021 (archiviato dall'url originale il 5 gennaio 2011).
  8. ^ Zaidi SA, Cervia JS, Diagnosis and management of infectious esophagitis associated with human immunodeficiency virus infection, in Journal of the International Association of Physicians in AIDS Care, vol. 1, n. 2, 2002, pp. 53–62, DOI:10.1177/154510970200100204, PMID 12942677.
  9. ^ Pollok RC, Viruses causing diarrhoea in AIDS, in Novartis Foundation Symposium, Novartis Foundation Symposia, vol. 238, 2001, pp. 276–83; discussion 283–8, DOI:10.1002/0470846534.ch17, ISBN 978-0-470-84653-7, PMID 11444032.
  10. ^ Luft BJ, Chua A, Central Nervous System Toxoplasmosis in HIV Pathogenesis, Diagnosis, and Therapy, in Current Infectious Disease Reports, vol. 2, n. 4, agosto 2000, pp. 358–362, DOI:10.1007/s11908-000-0016-x, PMID 11095878.
  11. ^ Sadler M, Nelson MR, Progressive multifocal leukoencephalopathy in HIV, in International Journal of STD & AIDS, vol. 8, n. 6, giugno 1997, pp. 351–7, DOI:10.1258/0956462971920181, PMID 9179644.
  12. ^ Gray F, Adle-Biassette H, Chretien F, Lorin de la Grandmaison G, Force G, Keohane C, Neuropathology and neurodegeneration in human immunodeficiency virus infection. Pathogenesis of HIV-induced lesions of the brain, correlations with HIV-associated disorders and modifications according to treatments, in Clinical Neuropathology, vol. 20, n. 4, 2001, pp. 146–55, PMID 11495003.
  13. ^ Boshoff C, Weiss R, AIDS-related malignancies, in Nat. Rev. Cancer, vol. 2, n. 5, 2002, pp. 373–382, DOI:10.1038/nrc797, PMID 12044013.
  14. ^ Yarchoan R, Tosato G, Little RF, Therapy insight: AIDS-related malignancies – the influence of antiviral therapy on pathogenesis and management, in Nat. Clin. Pract. Oncol., vol. 2, n. 8, 2005, pp. 406–415, DOI:10.1038/ncponc0253, PMID 16130937.
  15. ^ Ho-Yen C and Chang F, Gastrointestinal Malignancies in HIV/AIDS, in The AIDS Reader, vol. 18, n. 6, 1º giugno 2008.
  16. ^ Palefsky J, Human papillomavirus infection in HIV-infected persons, in Top HIV Med, vol. 15, n. 4, 2007, pp. 130–3, PMID 17720998.
  17. ^ Bonnet F, Lewden C, May T, Laurence Heripret, Eric Jougla, Sibylle Bevilacqua, Dominique Costagliola, Dominique Salmon e Genevi�ve Ch�Ne, Malignancy-related causes of death in human immunodeficiency virus-infected patients in the era of highly active antiretroviral therapy, in Cancer, vol. 101, n. 2, 2004, pp. 317–324, DOI:10.1002/cncr.20354, PMID 15241829.
  18. ^ Skoulidis F, Morgan MS, MacLeod KM, Penicillium marneffei: a pathogen on our doorstep?, in J. R. Soc. Med., vol. 97, n. 2, 2004, pp. 394–396, DOI:10.1258/jrsm.97.8.394, PMC 1079563, PMID 15286196.
  19. ^ Silvero AM, Acevedo-Gadea CR, Pantanowitz L "", Unsuspected Parvovirus B19 Infection in a Person With AIDS, in The AIDS Reader, vol. 19, n. 6, 4 giugno 2009.
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