Manfredini (famiglia)

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Manfredini
MANFREDINA DOMUS NIGRO DECORATA LEONE VIVAT USQUE LEO TOTUM CIRCUMIERIT ORBEM
molteplici: da quella d'oro al leone al naturale a quella che riporta un leone nero.
StatoSignoria di Ferrara
Ducato di Ferrara
Stato Pontificio
Regno d'Italia
Bandiera dell'Italia Italia
Casata principaleGiocoli Turchi
Titoli
  • Signori di Concadirame
  • Marchesi del Real Soglio di Polonia
  • Marchesi e Nobili di Modena
  • Conti di Marrara
  • Conti del Sacro Palazzo Lateranense
  • Nobili di Comacchio
  • Nobili di Rovigo
ConcessioneMarchese di Ferrara Azzo VII d'Este

Duca di Modena e Reggio Francesco III d'Este Re di Polonia Giovanni III Sobieski Papa Benedetto XIV numerosi Dogi della Repubblica di Venezia

FondatoreManferdinum de Rhodigio filium Domini Alberti de Turco
Data di fondazioneper convenzione si fa partire dall'investitura 8 Settembre 1228 del feudo "ad usum regni" da parte di Azzo VII d'Este.
Data di deposizioneconvenzionalmente si fanno discendere da Manferdinum de Rhodigio 4 rami, ad oggi 2 estinti e 2 fiorenti
EtniaItaliana

L'origine del nome dei nobili Manfredini viene fatto risalire a Manfredino (figlio di Alberto Turco di Rovigo a sua volta discendente dei Turchi e dei Giocoli o Joculi) che l'8 Settembre 1228 riceve l'investitura di un feudo "ad usum regni" dal Marchese Azzo VII d'Este. Signori di Concadirame[1][2][3], diplomati marchesi del Real Soglio di Polonia (titolo conferito nel 1683 dal re di Polonia Giovanni III Sobieski[4] il 28 Febbraio a Giovanni Battista Manfredini ed il 30 Aprile dello stesso anno ai fratelli Filippo e Gaspare Manfredini). Diploma di marchese conferito dal duca di Modena e Reggio Francesco III d'Este il 12 giugno 1772[5] [non chiaro] (il diploma risulta dato in Milano il 16 Febbraio 1769), ai fratelli Antonio Maria e Lodovico Manfredini. Il 23 luglio 1742[6][7] una Breve pontificia del sommo pontefice papa Benedetto XIV concede il titolo di Conte del Sacro Palazzo Lateranense, Conte Palatino solo a Francesco Antonio Manfredini, figlio di Camillo Urbano, ed ai di lui discendenti maschi con la relativa terminazione che ne prescrive il registro. Furono anche conti di Marrara nel 1412-1414 con Cristoforo Manfredini[8][9] [10]. Ascritti al Consiglio dei Nobili e Regolatori di Rovigo in vari anni[11] Dal 1294 al 1352 ebbero ulteriori investiture di feudi nelle terre di Grompo, Rovigo e nel padovano[12] ottenendo anche giurisdizioni fluviali nel Polesine[13][14][15]. Furono una famiglia nobile legata fin dal medioevo alla casa d'Este[16]. Tutti i titoli furono confermati nel 1820 da S.M.I.R.A. (Sua Maestà Imperiale Reale Apostolica) Francesco II d'Asburgo-Lorena[17].

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Discendenti diretti dei Giocoli una delle più nobili ed antiche casate di Ferrara nel 1266 con Aldobrandino II Giocoli Turchi, figlio di Pansanino Patrizio di Ferrara, da loro discesero a Ferrara e Rovigo i Turchi de' Manfredini detti poi de' Manfredini[18]. [non chiaro] Si imparentarono con la casata degli Este [non chiaro]e il loro prestigio all'interno della corte crebbe nei secoli[12]. [non chiaro]

Membri illustri[modifica | modifica wikitesto]

Monumento al vescovo Manfredini presso il duomo di Padova
  • Aldobrandino II Giocoli Turchi, Figlio di Pansanino Patrizio di Ferrara di antichissima nobiltà[19][20][21]. Nel 1266 diede origine in Ferrara e Rovigo al casato dei Turchi de' Manfredini detti poi de' Manfredini[22][23]. Nel 1293 sposò Maddalena d'Este figlia di Obizzo II d'Este e di Giacomina Fieschi dei conti di Lavagna[24]. Nel 1272 divenne Signore del Feudo di Gambalunga e numerosi altri feudi, unitamente a suo padre Panzanino e Rodolfino de Turclis, tutti con il titolo di Dominus[25]. Infeudato nuovamente nel 1306, nobile di rango appartenente alla corte estense, unitamente ad altri esponenti del suo casato quali Francesco II Giocoli ed Aldobrandino IV Giocoli, appare al fianco del giovane Marchese Obizzo II d'Este, partecipando alla delegazione che il 12 gennaio del 1332 incontrò in Bologna il Legato papale Beltrando del Poggetto, per ottenere il perdono e l'assoluzione di Papa Giovanni XXII, ufficializzando il dominio della Casa d'Este su Ferrara in cambio del giuramento di fedeltà e obbedienza alla Sede Apostolica[26].
  • Giovanni Manfrdini, Marchese di Concadirame, fu Gonfaloniere di Ferrara[27]. [senza fonte]
  • Cristoforo Manfredini, 1º Conte di Marrara nel 1412-1414[12], fu medico personale del marchese Niccolò III d'Este, che lo utilizzò anche come ambasciatore nei negoziati con Azzo d'Este[28], [non chiaro] (quale? Azzo?) conferendogli a seguire anche il titolo di conte palatino[29]. Fu investito di terre in feudo in Este nel 1407 e a Mardimago nel 1418[12].
  • Francesco Manfredini 1º Conte del Sacro Palazzo Lateranense, creato con breve da Papa Benedetto XIV il 23 luglio 1742 titolo trasferibile ai suoi discendenti per linea mascolina[30].
  • Giuseppe Benedetto Manfredini Marchese di San Rocco, proprietario della tenuta Ca' Marchese alle Granze di Arquà Polesine, fu padre di Federico Manfredini[31].
  • Federico (Francesco Vincenzo Bartolomeo) Manfredini (24 agosto 1743-2 settembre 1829), nasce a Rovigo, nel palazzo Manfredini di Porta San Giovanni, da Giuseppe Benedetto Manefredini di San Rocco e da Ancilla (Anna Maria Valentina) Minguelli figlia del Nobil Uomo veneziano Benedetto Minguelli[32]. Federico riceve la prima istruzione letteraria a Rovigo sotto la guida del canonico Silvestri e quindi nel nobile collegio San Carlo di Modena. Incline alla carriera delle armi, entra nell'Accademia imperiale di Firenze. Ne esce col grado di ufficiale e va militare in Germania sotto le bandiere dell'Imperatore. Maggiore nel reggimento Stein, per le qualità dell'animo, per la vivace intelligenza e per la sua vasta cultura acquista la stima dell'imperatore Giuseppe II che lo manda a Firenze, alla corte del fratello il granduca Pietro Leopoldo, col delicato ufficio di educatore dei suoi figli. Fu primo ministro del Granducato di Toscana dal 1791 al 1796, Gran Maggiordomo e Magnate d'Ungheria, Maggiordomo Maggiore del granduca di Toscana Ferdinando III. Nel 1801 Ferdinando III lo richiamò come ministro per il ducato di Würzburg, concessogli da Napoleone in cambio della Toscana. Nel 1811 si ritirò nei suoi possedimenti di Campoverando, ove morì nel 1829. Fu mecenate e protettore di artisti e letterati. Donò la propria raccolta d'incisioni e la cospicua collezione libraria alla Biblioteca antica del seminario vescovile di Padova e la propria pinacoteca a quello di Venezia dando vita alla Pinacoteca Manfrediniana che ancora oggi conserva una importante collezione di dipinti e stampe, raccolte lungo il corso della sua operosa vita[33]
Federico Manfredini 1790 dipinto da Giuseppe Fabbrini
Ritratto del vescovo Ferigo dei Marchesi Manfredini

Le notizie ed informazioni su Federico (Francesco Vincenzo Bartolomeo) Manfredini (politico) e Federico Maria dei marchesi Manfredini (vescovo) dovrebbero essere scritte solo sulle loro rispettive pagine per non creare duplicati e doppio lavoro di aggiornamento in Wikipedia.

  • Federico Maria dei marchesi Manfredini nasce a Rovigo il 27 agosto 1792, figlio primogenito di Alvise Antonio Francesco Manfredini e di Aurora d'Onigo, e nipote del marchese Federico Manfredini, primo ministro nel Granducato di Toscana. Il 24 settembre 1814 viene ordinato diacono e sacerdote il 30 aprile 1815. Il 24 gennaio 1842 viene designato vescovo in partibus di Famagosta, nell'isola di Cipro. L'8 gennaio 1843 riceve la consacrazione episcopale. Il 25 novembre 1844 nella chiesa di Stanghella, ad istanza del parroco don Marco Menin, in occasione della festa di Santa Caterina V. M., sono consacrate le campane, fuse in Verona l'11 ottobre 1844 dai F.lli Francesco e Luigi Cavadini fu Pietro, da parte del vescovo di Famagosta il marchese Federico Maria Manfredini, per concessione dell'Ill.mo e Rev.mo Mons. Modesto Farina vescovo di Padova. Alla morte del vescovo Modesto Farina, avvenuta il 10 maggio 1856, viene scelto, il 21 gennaio 1857, come vescovo di Padova e viene confermato vescovo il 19 marzo dello stesso anno 1857. Si presenta ufficialmente ai fedeli il 28 agosto 1857.
Ambito veneto, Ritratto del vescovo Manfredini, Palazzo vescovile, Padova

Nel 1859 compie una visita pastorale a Este e per l'occasione visita l'oratorio della Madonna della Lovara in località Caneveo, atto di devozione che compie nuovamente nel 1865 in occasione della nuova visita pastorale. Nel 1874 dà alle stampe “In costitutionem apostolicæ sedis qua censuræ latæ sententiæ limitantur questiones et fætorum species definitæs. ”[34]. Il 10 ottobre 1878 benedice la costituzione, sempre a Este, della scuola Salesiana (oggi centro di formazione professionale) fondata per volontà diretta di don Bosco, che fin dall'inizio porta in suo onore il nome di "Collegio Manfredini". Muore a Padova il 16 agosto 1882.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Annuario della Nobiltà Italiana, Elenco delle Famiglie di Nobiltà Generosa, Vol. III, parte IV, dell’Annuario della Nobiltà Italiana ed. XXXI pubblicato dalla S.A.G.I. nº 6933.
  2. ^ Filippo Conti, Illustrazioni delle più cospicue e nobili famiglie ferraresi Forni, 1970, p. 625.
  3. ^ F. Ferruccio Pasini, Della Nobiltà Ferrarese, Considerazioni generali intorno alla Nobiltà ed al Blasone in Giornale araldico, genealogico, diplomatico pubblicato a cura della reale Accademia Araldica Italiana diretta dal Comm. G. B. Cav. di Crollalanza anno 1885-1886 tomo XIII- Pisa 1886 presso la Direzione del Giornale Araldico, Via Fibonacci nº6, p. 193.
  4. ^ G.B. Di Crollalanza, Dizionario Storico Blasonico delle Famiglie Nobili e Notabili Italiane estinte e fiorenti, Vol I, Pisa 1886, Voce Giocoli, p. 236
  5. ^ Rivista del Collegio Araldico, Rivista Araldica, 1841, Roma, Libro d’Oro di Ferrara, p. 54.
  6. ^ Rivista del Collegio Araldico, Libro d’Oro di Ferrara 1841, op. cit. p. 54.
  7. ^ Rivista del Collegio Araldico – Roma Gennaio 1891, Libro d'Oro del Ducato di Ferrara, Voce: Manfredini, p. 93.
  8. ^ A.S.V., Archivio Segreto Vaticano, Registri Laterani, 168, c.221, Febbraio 1414.
  9. ^ Trevor Dean, Terra e potere a Ferrara nel tardo medioevo, Deputazione di Storia patria per le antiche provincie modenesi 1990, p.169 n. 72.
  10. ^ Trevor Dean, Terra e potere a Ferrara nel tardo medioevo, 1990, op.cit. La contea dei Manfredini fu instituita per eredi di entrambi i sessi, ma "de progenia de Manfrdinis dumtaxat" , p.170 n. 74.
  11. ^ Francesco Schroeder, Repertorio Genealogico delle Famiglie confermate nobili e dei titoli nobiliari esistenti nelle Province Venete, Tip. Alvisopoli, Venezia MDCCCXXX, Vol. II p. 471.
  12. ^ a b c d Trevor Dean, Terra e potere a Ferrara, op. cit. p.120
  13. ^ ASMo, Investiture di Feudi, 7/25.
  14. ^ ASMo Archivio di Stato di Modena, Camera Ducale Estense, Notai Camerali ferraresi, M. Benintendi, cc. 342-43.
  15. ^ Trevor Dean, Terra e potere a Ferrara, op. cit. p.120 n.191.
  16. ^ Paolo Gaspari, Grande guerra e ribellione contadina, volume 2, Istituto editoriale Veneto Friulano, Udine 1996, p. 21.
  17. ^ G.B. Di Crollalanza, Dizionario Storico Blasonico op. cit. Vol I, Pisa 1886, Voce Giocoli, p. 236.
  18. ^ Ferruccio Pasini-Frassoni, op. cit., p.248.
  19. ^ Pigna op. citata Ist 1.3.
  20. ^ Albero Genealogico degli Estensi Modena 1660
  21. ^ M. Savonarola, Memorie di Ferrara, manoscritto, 1595, BCAFe, coll. Antonelli 227.
  22. ^ Rita Castaldi e Paola Marescalchi, Ferrara, La storia nelle epigrafi, 2023- op.cit. p. 39.
  23. ^ Castagnetti 1991, citato in bibliografia, p.24.
  24. ^ Luigi Ughi, Dizionario storico degli uomini illustri ferraresi, volume II, Ferrara, 1804, p. 199
  25. ^ Anna Laura Trombetti Budriesi, Vassalli e Feudi, op. cit. 1980, p. 125.
  26. ^ Muratori, Antichità Estensi, parte I p. 386.
  27. ^ F. Ferruccio Pasini, Della Nobiltà Ferrarese, op. cit. Pisa 1886, p. 193.
  28. ^ Archivio di Stato di Modena, Cancelleria Ducale, Leggi e Decreti, A-III, c. 128- A-IV, c. 25
  29. ^ Trevor Dean, Terra e potere a Ferrara op. cit. 1990, p.120 n. 192.
  30. ^ Francesco Schroeder, Repertorio Genealogico, op. cit., Vol. II p. 472.
  31. ^ Maria Teresa Pasqualini Canato, Federico Manfredini Memorie (1743-1809),Editore Accademia dei Concordi, Anno 2016
  32. ^ Aa.Vv., Biblioteca italiana, ossia giornale di letteratura, scienze ed arti, Milano, 1834, Tomo LXXVI, p. 338
  33. ^ Museo Diocesano - Pinacoteca Manfrediniana
  34. ^ Pars I. Padova Tipografia del Seminario, pp. 116.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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