Lucien Bouchard

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Lucien Bouchard
Bouchard nel 2013

Premier del Québec
Durata mandato29 gennaio 1996 –
8 marzo 2001
MonarcaElisabetta II
PredecessoreJacques Parizeau
SuccessoreBernard Landry

Presidente del Parti Québécois
Durata mandato27 gennaio 1996 –
2 marzo 2001
PredecessoreJacques Parizeau
SuccessoreBernard Landry

Leader dell'Opposizione alla Camera dei comuni
Durata mandato4 novembre 1993 –
14 gennaio 1996
Capo del governoJean Chrétien
PredecessoreJean Chrétien
SuccessoreGilles Duceppe

Leader del Blocco del Québec
Durata mandato25 luglio 1990 –
16 gennaio 1996
Predecessorepartito creato
SuccessoreGilles Duceppe (ad interim)

Ministro dell'ambiente
Durata mandato8 dicembre 1988 –
21 maggio 1990
Capo del governoBrian Mulroney
PredecessoreThomas McMillan
SuccessoreRobert de Cotret

Segretario di Stato per il Canada
Durata mandato31 marzo 1988 –
29 gennaio 1989
Capo del governoBrian Mulroney
PredecessoreDavid Crombie
SuccessoreGerry Weiner

Ministro dell'approvvigionamento e dei servizi
Ricevitore generale del Canada
Durata mandato31 marzo 1988 –
29 gennaio 1989
Capo del governoBrian Mulroney
PredecessoreStewart McInnes
SuccessorePaul Dick

Membro dell'Assemblea nazionale del Québec
Durata mandato19 febbraio 1996 –
8 marzo 2001
PredecessoreDonald Stovel Macdonald
SuccessoreJohn Crosbie
CollegioJonquière

Membro della Camera dei comuni
Durata mandato20 giugno 1988 –
15 gennaio 1996
PredecessoreClément M. Côté
SuccessoreStéphan Tremblay
CollegioLac-Saint-Jean

Ambasciatore canadese in Francia
Durata mandato4 luglio 1985 –
marzo 1988

Dati generali
Prefisso onorificoThe Honourable
Suffisso onorificoPC, GOQ
Partito politicoBlocco del Québec (federale)
Parti Québécois (provinciale)
In precedenza:
Partito Conservatore Progressista (fino al 1990)
UniversitàUniversità Laval
ProfessioneAvvocato

Lucien Bouchard ([lysjɛ̃ buʃaʁ]; Saint-Cœur-de-Marie, 22 dicembre 1938) è un politico e avvocato canadese, Premier del Québec dal 29 gennaio 1996 all'8 marzo 2001 e leader dell'Opposizione alla Camera dei comuni dal 4 novembre 1993 al 14 gennaio 1996, durante il governo di Jean Chrétien.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Figlio di Philippe Bouchard e di Alice Simard, Lucien Bouchard nasce il 22 dicembre 1938 a Saint-Cœur-de-Marie, nei pressi di Alma, in Québec. Nel 1959 Bouchard si diploma al Collège de Jonquière, e nel 1964 si laurea all'Università Laval.[1][2]

Durante la sua professione di avvocato a Chicoutimi, che svolgerà fino al 1985, Bouchard svolge vari incarichi legali all'interno del Québec, e nel 1980 lavora per la campagna a favore della rinegoziazione del rapporto tra il Québec e il Canada,[1][2] e diventa il leader della campagna per il "Sì".[3]

Il 6 luglio 1985 Bouchard è nominato ambasciatore del Canada a Parigi[1][2][4] dal Primo ministro Brian Mulroney, suo conoscente dai tempi dell'università.[5][6]

Carriera politica[modifica | modifica wikitesto]

Il 31 marzo 1988 Bouchard entra nel governo di Mulroney, e il 20 giugno dello stesso anno si candida alle elezioni suppletive alla Camera dei comuni per il collegio di Lac-Saint-Jean, venendo eletto.[1] Tra il 1988 e il 1990 ricopre vari dicasteri, tra cui quello dell'ambiente, nonché la Segreteria di Stato per il Canada presso il governo di Londra.[3] Si dichiara favorevole all'accordo del lago Meech, ma in seguito si oppone alle modifiche proposte da Jean Charest.[6][7] A causa dei disaccordi con Mulroney, tra cui un cambio di posizione sul divieto di esporre cartelli stradali in lingua inglese in Québec, a cui Bouchard inizialmente era contrario, e della mancata ratifica dell'Accordo,[6] il 22 marzo 1990 Bouchard lascia il Partito Conservatore Progressista. Bouchard dirà in seguito di aver preso di sua spontanea volontà la decisione di lasciare il governo e il partito, mentre Mulroney sosterrà di aver licenziato Bouchard per aver inviato al leader indipendentista Jacques Parizeau un telegramma di sostegno all'operato di René Lévesque, il fondatore del Parti Québécois, morto due anni prima.[8]

Dopo alcuni mesi da indipendente, il 25 luglio 1990 Bouchard e gli altri parlamentari indipendenti del Québec fondano il Blocco del Québec, di cui sarà eletto Presidente l'anno dopo.[2] Alle elezioni federali del 1993 il Blocco arriva al secondo posto, con 54 seggi, dietro al Partito Liberale di Jean Chrétien, superando di due seggi i Riformisti capeggiati da Preston Manning. Di conseguenza, Bouchard diventa il leader dell'Opposizione ufficiale alla Camera dei comuni.[1][3]

Come aveva fatto nel 1980, Bouchard sostiene attivamente l'indipendenza del Québec al referendum del 1995, e sostituisce Parizeau come leader della campagna per il "Sì".[3] A seguito della vittoria del "No" al referendum, Bouchard si dimette dalla Camera dei comuni, ed è successivamente eletto Presidente del Parti Québécois, sostituendo il dimissionario Parizeau, da cui eredita anche il ruolo di Premier del Québec.[1][3]

Nel 2001 Bouchard lascia la politica e torna a svolgere l'attività di avvocato, ed entra nei consigli d'amministrazione di varie compagnie, tra cui Saputo e l'Orchestre symphonique de Montréal. Nel giugno del 2021 gli viene conferita la cittadinanza onoraria di Montréal.[1]

Vita privata[modifica | modifica wikitesto]

Il 15 ottobre 1966 Bouchard sposa la sua prima moglie, Jocelyne Côte.[9]

Dopo il divorzio con Côte, Bouchard si sposa con Audrey Best, con cui avrà due figli: Alexandre e Simon.[2][10]

Dopo la separazione da Best, che morirà nel 2011 per un tumore al seno,[11][12] Bouchard inizia una relazione con Solange Dugas.[13][14]

Nel 1994 gli è stata amputata la gamba sinistra a causa della fascite necrotizzante.[3][15]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Onorificenze canadesi[modifica | modifica wikitesto]

Grand'Ufficiale dell'Ordine nazionale del Québec - nastrino per uniforme ordinaria
«Contributi eccezionali alla vita del Québec»
— 19 giugno 2008[1][3]

Onorificenze straniere[modifica | modifica wikitesto]

Commendatore della Legion d'onore (Francia) - nastrino per uniforme ordinaria

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g h i (FR) Lucien BOUCHARD, su assnat.qc.ca, Assemblea nazionale del Québec, giugno 2021. URL consultato il 12 luglio 2023 (archiviato dall'url originale il 9 giugno 2023).
  2. ^ a b c d e (FR) Bouchard Lucien, su agora.qc.ca, Encyclopédie de l'Agora, 2 novembre 2006. URL consultato il 12 luglio 2023 (archiviato dall'url originale il 12 luglio 2023).
  3. ^ a b c d e f g h (EN) James H. Marsh, Maude-Emmanuelle Lambert e Andrew McIntosh, Lucien Bouchard, su thecanadianencyclopedia.ca, Historica Canada, 7 marzo 2019. URL consultato il 12 luglio 2023.
  4. ^ (EN) Heads of Post List, su international.gc.ca, Ministero degli affari esteri, del commercio e dello sviluppo del Canada. URL consultato il 12 luglio 2023 (archiviato dall'url originale il 24 dicembre 2013).
  5. ^ (EN) Lucien Bouchard says 'wounds' remain with Brian Mulroney, su cbc.ca, CBC, 21 agosto 2014. URL consultato il 12 luglio 2023.
  6. ^ a b c (EN) Mulroney: I'll never forgive Bouchard's betrayal, su ctvnews.ca, CTV, 6 settembre 2007. URL consultato il 12 luglio 2023.
  7. ^ (EN) L. Ian MacDonald, From Bourassa to Bourassa: Wilderness to Restoration, 2ª ed., Montréal, McGill-Queen's University Press, p. 303, ISBN 0-7735-2392-8.
  8. ^ (EN) Gloria Galloway, Bouchard was fired in 1990, Mulroney insists on tapes, in The Globe and Mail, 12 novembre 2005. URL consultato il 12 luglio 2023.
  9. ^ Vastel 1996, p. 53.
  10. ^ Martin 1997, p. 89, 159.
  11. ^ (EN) Audrey Best, ex-wife of one-time Quebec premier Lucien Bouchard, dies at 50, in Toronto Star, 25 gennaio 2011. URL consultato il 12 luglio 2023.
  12. ^ (EN) Politicians gather at funeral for Audrey Best, su montreal.ctvnews.ca, CTV, 29 gennaio 2011. URL consultato il 12 luglio 2023.
  13. ^ (FR) Généalogie Solange Dugas, su nosorigines.qc.ca. URL consultato il 12 luglio 2023.
  14. ^ (FR) Solange Dugas présidera Loto-Québec, in La Presse, 9 agosto 2007. URL consultato il 12 luglio 2023.
  15. ^ (EN) Flesh-eating disease could turn deadly in a matter of hours, in Toronto Star, 24 gennaio 2012. URL consultato il 12 luglio 2023.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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