Lo stato dell'arte (romanzo)

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Lo stato dell'arte
Titolo originaleThe State of the Art
AutoreIain Banks
1ª ed. originale1989
1ª ed. italiana2001
Genereromanzo
Sottogenerefantascienza
Lingua originaleinglese
ProtagonistiDiziet Sma
CoprotagonistiDervley Linter
Altri personaggiSkaffen-Amtiskaw; UGC Arbitraria
SerieCiclo della Cultura

Lo stato dell'arte (The State of the Art) è un romanzo breve di fantascienza dello scrittore scozzese Iain M. Banks pubblicato per la prima volta nel 1989.

È ambientato nell'universo del Ciclo della Cultura.

Storia editoriale[modifica | modifica wikitesto]

Fu pubblicato nel 1989 come opera unica, 400 copie di questa edizione, dotate di custodia, furono autografate da Banks e dall'autore della copertina Arnie Fenner. In seguito l'opera è stata pubblicata come parte dell'omonima antologia; con le sue 100 pagine circa costituisce la maggior parte del libro.

La traduzione italiana di Anna Feruglio Dal Dan è stata pubblicata dalla Fanucci Editore nel 2001, nel volume n. 15 della collana Solaria, come parte dell'omonima antologia.[1]

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Il romanzo racconta una missione della Cultura sulla Terra, alla fine degli anni settanta e il dibattito sull'approccio da adottare: Sma ritiene che la Cultura debba prendere contatto con la Terra per cercare di porre rimedio ai disastri causati dalla specie umana; un altro cittadino della Cultura, Linter, diventa un nativo ed arriva a rinunciare ai miglioramenti del suo corpo ricevuti dalla Cultura per essere più simile ai locali; un terzo, Li, afferma che la "specie incontestabilmente nevrotica e clinicamente malata" debba essere interamente sradicata con un micro buco nero, ma nessuno lo prende sul serio.

La Mente della nave Arbitraria ha idee e un senso dell'umorismo proprio.

(EN)

«Also while I'd been away, the ship had sent a request on a postcard to the BBC's World Service, asking for 'Mr David Bowie's "Space Oddity" for the good ship Arbitrary and all who sail in her.' (This from a machine that could have swamped Earth's entire electro-magnetic spectrum with whatever the hell it wanted from somewhere beyond Betelgeuse.) It didn't get the request played. The ship thought this was hilarious.»

(IT)

«Un'altra cosa che aveva fatto mentre ero via era stata di mandare una cartolina al World Service della BBC richiedendo 'La canzone Space Oddity del signor David Bowie per l'ottima nave Arbitraria e tutto il suo valido equipaggio'. (E questo da una macchina che avrebbe potuto inondare l'intero spettro elettromagnetico della Terra con quel che voleva standosene nelle vicinanze di Betelgeuse). Il disco non venne messo in onda. La nave la trovò una cosa divertentissima.[2]»

Alla fine la nave decide di non prendere contatto o intervenire in alcun modo, ma di utilizzare la Terra come gruppo di controllo per confronto a lungo termine tra i casi di intervento e quelli di non interferenza della Cultura.

Collegamenti con altre opere dell'autore[modifica | modifica wikitesto]

Può essere considerato il prequel di La guerra di Zakalwe, del quale presenta due personaggi: Diziet Sma e il drone Skaffen-Amtiskaw.

Lo studioso a cui Sma manda la lunga lettera è menzionato anche nella sezione appendici del primo romanzo sulla Cultura scritto dall'autore: Il mondo di Schar.

Adattamenti[modifica | modifica wikitesto]

The State of the Art fu adattato da Paul Cornell per il programma radiofonico Afternoon Play della BBC Radio 4 e trasmesso il 5 marzo 2009 diretto da Nadia Molinari, i principali membri del cast furono:

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Catalogo Vegetti.
  2. ^ Banks 2001, p. 76.
  3. ^ (EN) Iain M Banks, The State of the Art (BBC Radio 4 - Afternoon Drama), su Bbc.co.uk, adattamento di Paul Cornell. URL consultato il 30 aprile 2017.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) Iain M. Banks, The State of the Art, copertina di Arnie Fenner, Mark V. Ziesing, 1989, ISBN 0-929480-06-6.
  • Iain M. Banks, Lo stato dell'arte, in Lo stato dell'arte (antologia), collana Solaria, traduzione di Anna Feruglio Dal Dan, n. 15, Fanucci Editore, maggio 2001, 23-142, ISBN 8834708113.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]