Kita Iwo Jima

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Kita Iwo Jima
(JA) 北硫黄島
Geografia fisica
LocalizzazioneOceano Pacifico
Coordinate25°26′05″N 141°16′51″E / 25.434722°N 141.280833°E25.434722; 141.280833
ArcipelagoIsole Vulcano
Superficie5,57 km²
Sviluppo costiero8,0 km
Altitudine massima792 m s.l.m.
Geografia politica
StatoBandiera del Giappone Giappone
RegioneKanto
Prefettura  Tokyo
SottoprefetturaOgasawara
Demografia
Abitantidisabitata
Cartografia
Mappa di localizzazione: Asia
Kita Iwo Jima
Kita Iwo Jima
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Kita Iwo Jima (in lingua giapponese: 北硫黄島, traslitterata come Kita-iōtō, conosciuta anche come Kita-iōjima, traducibile come isola settentrionale dello zolfo) è un'isola appartenente al Giappone, facente parte del gruppo delle Isole Vulcano. È situata ad 80 km a nord di Iwo Jima e 1170 km a sud di Tokyo.

Geografia[modifica | modifica wikitesto]

L'isola è costituita dalla vetta erosa di uno stratovulcano, che si alza fino a 792 m s.l.m.[1] (804 secondo altre fonti) chiamata Sakagi-ga-mine (in giapponese 榊ヶ峰). Un'altra cima è Shimizu-ga-mine (in giapponese 清水峰), che raggiunge i 665 m. L'area dell'isola è di 5,57 km², con uno sviluppo costiero di 8,0 km. Fa parte del comune di Ogasawara, ed è disabitata. Il suo nome giapponese è stato cambiato in Kita-Iōtō il 18 giugno 2007.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il primo europeo ad avvistare l'isola fu il navigatore spagnolo Bernardo de la Torre nell'ottobre 1543 a bordo della caracca San Juan de Letrán, durante il suo viaggio da Sarangani alla Nuova Spagna.

L'isola venne abitata a partire dal 1889 da coloni provenienti dalle Isole Izu che vissero in due città: Ishinomura (a est) e Nishimura (a ovest). Allo scoppio della prima guerra mondiale la popolazione ammontava a 103 abitanti, che vennero evacuati durante il conflitto.

Fu un'area non incorporata fino al 1940, quando venne annessa al neo-comune di Iōtō. Venne inclusa nel comune di Ogasawara solo nel 1968 a seguito della restituzione dell'isola al Giappone da parte degli Stati Uniti.

Eclissi solare del 2009[modifica | modifica wikitesto]

Nel corso dell'eclisse solare del 22 luglio 2009 la luna ha oscurato il sole per sei minuti e mezzo, più di qualsiasi altra terra emersa.

Note[modifica | modifica wikitesto]

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