Jorge Juan (1877)

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Sánchez Barcaiztegui
Descrizione generale
TipoIncrociatore protetto
ProprietàArmada Española
Ordine1875
CantiereForges et Chantiers de la Mediterranée di La Seyne-sur-Mer, Tolone
Impostazione23 dicembre 1875
Varo23 marzo 1876
Entrata in servizio12 luglio 1877
Destino finaleaffondata per incidente il 18 settembre 1895
Caratteristiche generali
Stazza lorda935 tsl
Lunghezza63,73 m m
Larghezza9,05 m m
Pescaggio4,72 m m
Propulsione1 macchina motrice
Velocità13 nodi (24,08 km/h)
Autonomia1.690
Equipaggio146
Armamento
Artiglieria
  • 3 cannoni Parrot da 160 mm
  • 2 cannoni Krupp da 75 mm
  • 1 cannone in bronzo da 80 mm
  • 2 mitragliatrici
dati tratti da All the World's Fighting Ship 1860-1905[1]
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Lo Jorge Juan è stato un incrociatore protetto di 2ª della Armada Española in servizio tra il 1877 e il 1898, autoaffondato nella baia di Nipe, dopo un combattimento contro le navi americane, nel corso della guerra ispano-americana del 1898

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1872 il Ministro della marina del Regno di Spagna, Rafael Rodríguez Arias, commissionò ai cantieri navali Forges et Chantiers de la Mediterranée di La Seyne-sur-Mer, Tolone, in Francia, la costruzione di due incrociatori protetti di seconda classe, con scafo in ferro, designati Sánchez Barcaiztegui e Jorge Juan che dovevano servire nel corso delle guerre carliste.[2] Entrambe le unità, progettate dall'ingegnere navale Joacquín Torres, furono impostate il 23 dicembre 1875, varate a Tolone il 23 marzo 1876 ed entrarono in servizio il 12 luglio 1877, assegnate insieme al gemello Sánchez Barcaiztegui' a prestare servizio nella acque dell'isola di Cuba.[2]

Descrizione tecnica[modifica | modifica wikitesto]

Lo Jorge Juan era un incrociatore protetto che dislocava 935 tonnellate a pieno carico, era lungo 63,73 m, largo 9,05 m, e con un pescaggio di 4,72 m.[1] L'apparato propulsivo si basava su 1 macchina motrice con una potenza indicata di 1.100 ihp, che muovevano una elica. La dotazione di carbone era pari a 480 tonnellate.[1] La velocità massima raggiungibile era pari a 13 nodi.[1] L'armamento principale si basava su 3 cannoni Parrot da 160 mm, 2 cannoni Krupp da 75 mm, 1 cannone in bronzo da 80 mm, 2 mitragliatrici.[1][2]

Impiego operativo[modifica | modifica wikitesto]

Il basso pescaggio, lo scarso armamento e la bassa velocità,e la nessuna protezione presente, ne facevano navi ideali per il servizio coloniale.[2] Arrivato a Cuba fu destinato a prestare servizio presso l'ancoraggio di Santiago di Cuba, compiendo operazioni di vigilanza e prevenzione al fine di contrastare il contrabbando di armi, munizioni e persone destinate agli insorti cubani.[2] Nel dicembre 1877 partecipò alle operazioni di ricerca della nave corsara cubana Monteczuma,[N 1] insieme alla corvetta Tornado che fu intercettata sulla costa dei Mosquito il 3 gennaio 1878.[2] L'equipaggio della nave corsare, prima di essere catturato, autoaffondò la nave e fuggì verso la costa a bordo delle imbarcazioni di salvataggio.[2] Il Jorge Juan rientrò poi a Cienfuegos con a bordo 20 insorti prigionieri catturati a terra.[2] Nel luglio 1885 salpò da l'Avana per portarsi a Port-au-Prince, Haiti, al fine di proteggere i sudditi spagnoli residenti in quel paese sconvolto da numerose rivolte.[2] Il 30 marzo 1893 la replica della caracca di Cristoforo Colombo Santa Maria arrivò a San Juan di Porto Rico, e lo Jorge Juan si portò li per rimorchiarla a l'Avana dove si trovavano già le repliche delle caravelle Niña e Pinta.[2]

Nel corso del 1896 svolse numerose missioni di contrasto ai ribelli cubani.[2] Nel marzo di quell'anno salpò da l'Avana al comando del capitano di fregata Gabriel Le-Senne y Cotoner per operare a Cayo Moya, il 2 maggio coprì lo sbarco di truppe provenienti da Baracoa, a bordo della cannoniera Ariete, sulla spiaggia di Toar.[2] Otto giorni dopo effettuò un'altra operazione a Baracoa insieme all'incrociatore Marqués de la Ensenada e alle cannoniere Martín Alonso Pinzón e Vasco Núñez de Balboa, e diversi mesi dopo catturò quattordici piccole navi dei ribelli nell'insenatura di Toco.[2] Il 22 agosto appoggiò le truppe spagnole operanti nella baia di Lavite de Mayari.[2] Messo fuori servizio il 18 giugno 1897, fu ancorato nella baia di Nipe servendo come pontone al comando del tenente de navío Expósito Peña.[2] Allo scoppio della guerra ispano-americana fu utilizzato come pontone armato, deposito di carbone e siluri nella baia di Nipe. Dopo la distruzione della squadra navale dell'ammiraglio Pascual Cervera y Topete, l'incrociatore Jorge Juan fu attaccato dalle navi americane il 21 luglio 1898, e si difese con i cannoni di bordo e i fucili dell'equipaggio. Prima di arrendersi il suo comandante, il tenente Gómez Marassi, decise di affondare la nave, così come fece il comandante della cannoniera Baracoa, tenente Gutiérrez Fernández.[2]

Note[modifica | modifica wikitesto]

Annotazioni[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Si trattava di un piroscafo mercantile appartenente alla compagnia di navigazione di Ramón de Herrera y Herrera, conte di Mortera, caduto nelle mani degli insorti cubani il 7 dicembre 1877, dopo aver assassinato il suo comandante Leonardo Cacho e alcuni membri dell'equipaggio.

Fonti[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e Gardiner 1879, p. 386.
  2. ^ a b c d e f g h i j k l m n o p Todoavante, aw.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (ES) Juan Luis Coello e Agustín R. Rodríguez, Buques de la Armada Española a través de la fotografía (1849-1900), Madrid, Ministerio de Defensa - Agualarga, 2001, ISBN 84-95088-37-1.
  • (ES) Vincente Alfredo y Elías, Buques de guerra españoles, 1885-1971, Madrid, Editorial San Martín, 1980.
  • (EN) Robert Gardiner (a cura di), Roger Chesneau e Eugene M. Kolesnik, All the World's Fighting Ship 1860-1905, London, Conway Maritime Press, 1979.
  • (ES) José Lledó Calabuig, Buques de vapor de la Armada española. Del vapor de ruedas a la fregada acorazada, Madrid, Aqualarga Editores, 1997.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]