Jean-François de Bourgoing

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Jean-François de Bourgoing

Il barone Jean-François de Bourgoing (Nevers, 20 novembre 1748Carlsbad, 20 luglio 1811) è stato un diplomatico, traduttore e scrittore francese.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nato in una nobile famiglia nel Nivernais, Jean-François de Bourgoing era il figlio di Philippe de Bourgoing, scudiero, signore di Charly e Vernoy, e capitano, e di sua moglie Marie-Anne Marcellin, figlia di un consigliere del re di Gannat[1].

A dodici anni entrò nell'accademia militare di Parigi. Su consiglio di Joseph Paris Duverney, preside della scuola che era alla ricerca di futuri diplomatici[2], fu mandato a studiare legge all'Università di Strasburgo, con il professor Johann Reinhard Kugler[3], all'età di sedici anni. All'età di vent'anni è stato nominato ufficiale del reggimento di Auvergne e segretario alla legazione di Francia presso la Dieta di Ratisbona. Dopo aver commesso un errore grossolano in una lettera al segretario di Stato Choiseul, fu richiamato a Parigi e tornò al suo reggimento.

Probabilmente in quel periodo iniziò a scrivere, con il suo amico, Louis Alexandre Marie de Musset, marchese di Cogners, l'opera Correspondance de deux jeunes militaires o Mémoires du marquis de Lusigny et d'Hortense de Saint-Just[4], pubblicato a Parigi nel 1777, poi ristampato a Londra nel 1792 con il titolo: Les Amours d'un jeune militaire et sa Correspondance avec Mlle de Saint-Just[5]. Questa è l'unica sua testimonianza nota nel campo letterario.

Nello stesso anno 1777, pubblicò la sua prima traduzione del De l'éducation des princes.

Il 1 ottobre 1777, Montmorin chiese a Vergennes il permesso di portarlo a segretario di legazione in Spagna. Dopo aver trascorso nove anni a Madrid, pubblicò un libro in cinque volumi nel 1789 relativo alla sua esperienza spagnola. Il libro è stato un successo perché è stato ristampato quattro volte. Continuò ad aggiungere note e dettagli in ogni edizione. Il libro ebbe un certo successo ed è stato tradotto in diverse lingue[6].

Nel 1788 venne nominato ministro plenipotenziario ad Amburgo, incarico che ha mantenuto fino al 1792[7].

Ambasciatore in Spagna[modifica | modifica wikitesto]

Il 25 febbraio 1792, venne inviato in missione diplomatica in Spagna. Il primo ministro, Floridablanca, rifiutò di riconoscerlo come ambasciatore, cosa che fece il suo successore, il conte di Aranda.

Dopo aver appreso il rovesciamento di Luigi XVI, suggerì alla Spagna di unire le forze contro la Repubblica francese. La proposta è stata accolta piuttosto freddamente, portandolo quasi una condanna a morte; egli fu salvato dalla mediazione di Manuel Godoy.

Negoziati di Camp Figueres[modifica | modifica wikitesto]

Durante il Terrore, fu costretto a lasciare la capitale, come nobile, è ritornò a vivere a Nevers, dove entrò a far parte del consiglio comunale. Grazie alla sua conoscenza del paese, alle sue reti di amicizia e di esperienza lo hanno reso un buon negoziatore con la Spagna.

Ritorno alla diplomazia[modifica | modifica wikitesto]

Dopo il 18 brumaio, tornò al servizio diplomatico. Fu inviato come ambasciatore a Copenaghen nel dicembre del 1799, dove fu nominato membro dell'Accademia delle scienze di Copenaghen.

Poi, il 1 aprile 1801, si trasferì a Stoccolma, dove venne nominato membro dell'Accademia di belle arti di Stoccolma. Dal 1804, fu richiamato in Francia da Napoleone a causa di un errore diplomatico: in un discorso, suggerì che una monarchia avrebbe potuto essere ripristinata in Francia.

Venne inviato, nel 1807, a Dresda come inviato straordinario e ministro plenipotenziario del re Federico Augusto I di Sassonia, il quale lo accompagnava in diverse occasioni nei suoi viaggi in Polonia[8]. Fu uno dei partecipanti al Congresso di Erfurt[8] e uno dei firmatari del Patto di Varsavia nel 1809[9].

Nel 1786 sposò Marie Benoîte Joséphine Prévost de La Croix. Ebbero sette figli ma solo quattro raggiunsero l'età adulta:

Morì in un centro termale a Carlsbad, il 20 luglio 1811.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Onorificenze francesi[modifica | modifica wikitesto]

Commendatore della Legion d'Onore - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere dell'Ordine di San Luigi - nastrino per uniforme ordinaria

Onorificenze straniere[modifica | modifica wikitesto]

Cavaliere dell'Ordine della Stella Polare - nastrino per uniforme ordinaria

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Bulletin de la Société nivernaise des lettres, sciences et arts, 1939, p. 244. Albert Révérend, Jean Tulard, Titres, anoblissements et pairies de la Restauration, 1814-1830, Honoré Champion, 1974, p. 311.
  2. ^ Dictionnaire de la conversation et de la lecture
  3. ^ François-Xavier de Feller, Dictionnaire historique ou Biographie universelle (...), 8e édition, t. IV, Paris, E. Houdaille, p. 49. C'est Kugler et non Kucler, contrairement à une erreur commune à de nombreuses notices.
  4. ^ Lire en ligne l'édition de 1779
  5. ^ Edmond de Manne, Nouveau dictionnaire des ouvrages anonymes et pseudonymes, Lyon, Scheuring, 1862 (lire en ligne).
  6. ^ Voir par exemple, la recension de l'édition anglaise parue dans Tobias Smollett, The Critical Review, Or, Annals of Literature, vol. XVI, n° 1, janvier 1809.
  7. ^ Comte de Garden, Répertoire diplomatique, annales du droit des gens et de la politique extérieure, Paris, J. Claye, 1861, t. II, p. 41.
  8. ^ a b Hoeffer, Nouvelle biographie générale (...), t. VII, Firmin-Didot, 1853, col. 89-90.
  9. ^ Michel Kerautret, Les grands traités de l'Empire (1804-1810), documents diplomatiques du Consulat et de l'Empire, t. II, Nouveau monde / Fondation Napoléon, 2004.

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