Jacob Zellweger (politico)

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Jacob Zellweger

Landamano del Canton Appenzello Esterno
Durata mandato1802 –
1818

Deputato alla Dieta elvetica
Durata mandato1801 –
?

Senatore della Repubblica elvetica
Durata mandato1801 –
?

Inviato alla Dieta federale
Durata mandato1802 –
1818

Membro del Gran Consiglio del Canton Appenzello Esterno
Durata mandato1796 –
?

Consigliere di Trogen
Durata mandato1790 –
?

Dati generali
Professioneimprenditore

Jacob Zellweger (Trogen, 25 dicembre 1770Rheineck, 6 aprile 1821) è stato un imprenditore e politico svizzero.[1]

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Figlio di Johannes Zellweger e di Anna Hirzel.[1] Di religione riformata, dopo lezioni private a Trogen, svolse una formazione commerciale in una filiale dell'impresa di commercio del padre a Lione e, nel 1788-89, a Barcellona.[1] Nel 1789 entrò nella casa madre a Trogen e nel 1792 divenne socio dell'azienda.[1] Dal 1802 diresse la Zellweger & Comp con il fratello Johann Caspar Zellweger e, dopo il ritiro di quest'ultimo nel 1808, fu il solo proprietario dell'impresa.[1] Nel 1793 sposò Anna Barbara Zuberbühler, figlia di Johann Georg Zuberbühler, medico e Consigliere.[1]

Nel 1790 venne nominato Consigliere di Trogen, per poi diventare membro del Gran Consiglio di Appenzello Esterno nel 1796 e intendente dell'arsenale nel 1798.[1] Durante la Repubblica Elvetica visse dapprima in esilio nel Vorarlberg dal 1798 al 1801.[1] Tornato nell'Appenzello Esterno compì una rapida ascesa politica, divenendo deputato alla Dieta elvetica e al Senato.[1] Tra il 1802 e il 1818 fu inoltre Landamano e inviato alla Dieta federale.[1] Di orientamento conservatore, divenne un impegnato federalista: per questo motivo e per i suoi stretti legami con l'Austria, i Francesi lo imprigionarono per tre mesi ad Aarburg nel 1802-1803 e nel 1809-1810 decisero di condannarlo a sei mesi di arresti domiciliari a seguito dei suoi presunti contatti con i rivoltosi del Tirolo.[1] Rappresentò la Confederazione nel canton San Gallo nel 1814-1815 e, durante la sesta guerra di coalizione del 1815, nel quartier generale del generale Niklaus Franz von Bachmann.[1] Ad Appenzello Esterno attuò il rapido ripristino delle vecchie istituzioni ed esercitò il comando in modo assolutistico fino alla sua mancata rielezione nel 1818.[1]

L'attività imprenditoriale passò in secondo piano rispetto al suo impegno politico e fu penalizzata delle sue scarse capacità commerciali e dal suo stile di vita sfarzoso.[1] Nel 1817 liquidò la sua impresa di commercio.[1] La casa che aveva fatto costruire nel 1803-05, in cui risiedeva e dove aveva sede la sua azienda, divenne nel 1841-42 il palazzo del Consiglio.[1]

Note[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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