I fratelli Dinamite

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I fratelli Dinamite
I tre fratelli Dinamite
Lingua originaleitaliano
Paese di produzioneItalia
Anno1949
Durata87 min
Rapporto1,37:1
Genereanimazione
RegiaNino Pagot
SoggettoNino Pagot
ProduttoreNino Pagot e Toni Pagot
Casa di produzionePagot Film
FotografiaFranz Birtzer, Toni Pagot, Bruno Panozzo, Marco Visconti
MusicheGiuseppe Piazzi
ScenografiaUgo Heinze, Rizzato e Sergio Toffolo
Art directorFranco Cagnoli
AnimatoriFerdinando Palermo e Toni Pagot
Doppiatori originali

I fratelli Dinamite è un film di animazione del 1949 diretto da Nino Pagot.

La pellicola fu prodotta dalla Pagot Film di Milano.

Fu presentato alla Mostra cinematografica di Venezia nel 1949, assieme a La rosa di Bagdad, al quale contende il primato per essere stato il primo lungometraggio di animazione realizzato in Italia e a colori realizzato con un Technicolor primitivo.[1]

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Il film presenta una struttura ad episodi:

  • L'infanzia dei tre fratellini, su un'isola selvaggia, in mezzo alla natura incontaminata, fino al loro ritrovamento da parte di alcuni esploratori e il ritorno (più o meno forzato) alla civiltà;
  • la scuola;
  • la lotta contro il diavolo;
  • il concerto;
  • il Carnevale di Venezia.

Produzione[modifica | modifica wikitesto]

La lavorazione del film comincia nel 1942 durante il secondo conflitto mondiale col nome di "Tolomeo"; a collaborare alla sceneggiatura c'è Attilio Giovannini che collaborerà anni dopo con Bruno Bozzetto per West and Soda.

Per i disegni invece collaborarono Osvaldo Piccardo ed Osvaldo Cavandoli, futuro creatore del personaggio animato La Linea.

Accoglienza[modifica | modifica wikitesto]

Il film viene presentato alla X Mostra di Venezia, ma ha uno scarso successo nelle sale cinematografiche italiane.

Rimane nei magazzini fino agli anni '60, finché la RAI ne richiede una copia per la rubrica di cinema d'animazione d'autore di inizio anni '70 Mille e una sera stampandolo in bianco e nero (non aveva ancora introdotto le trasmissioni a colori).

Per anni rimane di nuovo nei magazzini, finché la Cineteca Italiana di Milano decide di restaurarlo partendo da due copie in positivo Technicolor degli anni '40, peraltro molto rovinate, e ripulendo il suono eliminando fruscii e rumore di fondo, grazie a Blue Gold che lavora per il restauro delle pellicole.

Nel 2004 alla 61ª Mostra di Venezia viene presentato nella copia restaurata che ha un grande riscontro; nello stesso anno viene pubblicato in DVD distribuito dalla Medusa Home Entertainment e successivamente proposto nella rubrica RAI notturna Fuori orario.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Silvia Pingitore, La Rosa di Bagdad vs Cinderella, cartoon mystery & similarities: was Walt Disney inspired by an Italian movie you never heard of?, su the-shortlisted.co.uk, 16 aprile 2022. URL consultato il 28 aprile 2022.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]