I diavoli n. 2

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I diavoli n. 2
Titolo originaleBlue Blood
Lingua originaleinglese
Paese di produzioneRegno Unito
Anno1974
Durata90 min
Generedrammatico, orrore
RegiaAndrew Sinclair
SoggettoAlexander Thynne
SceneggiaturaAndrew Sinclair
ProduttoreJohn Trent e Kent Walwin
Produttore esecutivoGeoffrey Nethercott e Peter James (non accreditato)
Casa di produzioneMallard Productions
FotografiaHarry Waxman
MontaggioKeith Palmer
MusicheBrian Gascoigne
TruccoBetty Glasow e Freddie Williamson
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani

I diavoli n. 2 (Blue Blood) è un film del 1974 diretto da Andrew Sinclair.

Il soggetto è tratto dal romanzo The Carry-Cot di Alexander Thynne.

Trama[modifica | modifica wikitesto]

La giovane tedesca Beate Krug, reduce da cure psichiatriche, giunge al castello di Lord Gregory Landsbury per fare da governante ai suoi due figli.

Nel palazzo la Krug trova una strana situazione: Lady Lily, famosa cantante, è sempre assente a causa delle sue tournée; Lord Gregory trascorre il suo tempo con l'amante Carlotta e la cura della casa è affidata al maggiordomo Tom che, in realtà, sembra essere il padrone di tutto e di tutti.

Rientrata da una tournée, Lily scopre con orrore dei segni di sevizie sui corpicini dei figli Edgar e Katia. Beate tende ad accusare Tom, il quale scarica ogni responsabilità sulla governante che viene licenziata.

La tedesca, dopo una serie di incubi demoniaci, si allontana lasciando il campo completamente sgombro al maggiordomo Tom.

Distribuzione[modifica | modifica wikitesto]

Girato nel 1973, il film non uscì nei cinema della Gran Bretagna fino al 1975.

I distributori italiani diedero al film il titolo I diavoli n. 2 nella speranza di sfruttare il grande successo del film I diavoli sempre interpretato da Oliver Reed.

In Italia il film è uscito in VHS e DVD con il titolo I diavoli n. 2 - Aristocrazia immorale.

Curiosità[modifica | modifica wikitesto]

Longleat House, il luogo dove il film è stato girato, è la dimora del marchese di Bath, il quale è l'autore, dietro lo pseudonimo di Alexander Thynne, del romanzo da cui è tratto il film.[1]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Rigby p.260

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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