Hiddensee

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Hiddensee
Comune, apparten. a un Amt
Seebad Insel Hiddensee
Hiddensee – Stemma
Hiddensee – Bandiera
Hiddensee – Veduta
Hiddensee – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera della Germania Germania
Land Meclemburgo-Pomerania Anteriore
DistrettoNon presente
CircondarioPomerania Anteriore-Rügen
Amministrazione
SindacoManfred Gau
Territorio
Coordinate54°34′04.83″N 13°06′19.97″E / 54.568008°N 13.105547°E54.568008; 13.105547 (Hiddensee)
Altitudinem s.l.m.
Superficie19,07 km²
Abitanti1 010[1] (31-12-2022)
Densità52,96 ab./km²
Altre informazioni
Cod. postale18565
Prefisso038300
Fuso orarioUTC+1
Codice Destatis13 0 61 017
TargaRÜG
Comunità amministrativaWest-Rügen
Cartografia
Mappa di localizzazione: Germania
Hiddensee
Hiddensee
Hiddensee – Mappa
Hiddensee – Mappa
Sito istituzionale

Hiddensee è un'isola tedesca sul Mar Baltico, appartenente al land Meclemburgo-Pomerania Anteriore (Mecklenburg-Vorpommern) (Germania nord-orientale.
È situata ad ovest dell'Isola di Rügen, da cui è divisa da un tratto di mare chiamato Schaproder Bodden (dalla cittadina sull'isola di Rügen Schaprode) a sud e Vitter Bodden a nord (dalla cittadina di Hiddensee Vitte). Amministrativamente è un comune del circondario (Landkreis) della Pomerania Anteriore-Rügen.

Centro principale e sede amministrativa di Hiddensee è Vitte (600 ab. ca.), che è anche il porto più grande dei tre presenti sull'isola[2] Altri importanti centri dell'isola sono: Plogshagen, Vitte, Kloster.

L'isola, quasi completamente pianeggiante (salvo una piccola porzione a nord-ovest), stretta e dalla forma allungata, è interdetta alle automobili[3] ed è raggiungibile via traghetto da Stralsund e dall'isola di Rügen (dalle città di Schaprode, Wiek e Breege).

Hiddensee, che gli abitanti chiamano dat söte Länneken, vale a dire “la dolce piccola terra”[4], è apprezzata per le sue spiagge con dune. Dall'inizio del XX secolo è una località di villeggiatura molto amata da scrittori (soprattutto dal poeta premio Nobel Gerhart Hauptmann, che è qui sepolto, ma anche, tra gli altri, da Thomas Mann), pittori, attori (come Asta Nielsen, diva danese del cinema muto) e altri intellettuali e personaggi importanti (come Sigmund Freud ed Albert Einstein).[5]

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Hiddensee: Il faro nel Dornbusch

Nell'isola si distinguono tre zone: il Dornbusch a nord-ovest, il Bessin a nord-est e il Gellen a sud.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

L'isola di Hiddensee è citata già dal 1195, quando i Vichinghi parlano di una hiðinø (“isola delle capanne”) e di una hedinø (“isola di Hedin”); Saxo Grammaticus parla, invece, di una Hythini gracilis, vale a dire “la graziosa Hiddensee”.[6]

Da vedere[modifica | modifica wikitesto]

Il tesoro di Hiddensee[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1873 fu trovato sull'isola un tesoro di gioielli in oro comprendente 16 pezzi costituiti da pendenti, anelli, spille e collier per un peso complessivo di 600 grammi. Gli studiosi li hanno datati intorno al X secolo, e hanno ritenuto che potessero appartenere al re vichingo Harald Blåtand (Aroldo "Dente blu") e che siano stati eseguiti da abili orafi dello Jutland. Le figurazioni si riferiscono sia alla mitologia norrena sia al Cristianesimo (ad es. il martello di Thor e la croce), rappresentando quindi un'epoca di passaggio fra credenze pagane e fede cristiana. I gioielli sono conservati nel Museo di Storia Culturale di Stralsund.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Ente statistico del Meclemburgo-Pomerania Anteriore - Dati sulla popolazione
  2. ^ cfr. p. es. Gabriel Calvo López-Guerrero – Sabine Tzschaschel, Rügen. Hiddensee. Stralsund, ADAC Verlag, München, 2005,, p. 108
  3. ^ cfr. p. es. A.A.V.V., Germania, Mondadori, Milano, 2002 – 2005, p. 409
  4. ^ Gabriel Calvo López-Guerrero, op. cit., p. 105
  5. ^ Gabriel Calvo López-Guerrero – Sabine Tzschaschel, op. cit., p. 104 e p. 109
  6. ^ Gabriel Calvo López-Guerrero – Sabine Tzschaschel, op. cit., p. 104
  7. ^ cfr. p. es. Gabriel Calvo López-Guerrero, op. cit., p. 105
  8. ^ cfr. p. es. ib., p. 111
  9. ^ cfr. p. es. ib., pp. 108 – 109 e p. 110
  10. ^ cfr. p. es. ib., p. 106 e p. 107

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