Hazardia

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Hazardia
Hazardia berberidis
Classificazione APG IV
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
(clade) Angiosperme
(clade) Mesangiosperme
(clade) Eudicotiledoni
(clade) Eudicotiledoni centrali
(clade) Superasteridi
(clade) Asteridi
(clade) Euasteridi
(clade) Campanulidi
Ordine Asterales
Famiglia Asteraceae
Sottofamiglia Asteroideae
Tribù Astereae

North American lineage

Sottotribù Machaerantherinae
Genere Hazardia
Greene, 1887
Classificazione Cronquist
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
Divisione Magnoliophyta
Classe Magnoliopsida
Sottoclasse Asteridae
Ordine Asterales
Famiglia Asteraceae
Sottofamiglia Asteroideae
Tribù Astereae
Genere Hazardia
Specie
(Vedi testo)

Hazardia Greene, 1887 è un genere di piante angiosperme dicotiledoni della famiglia delle Asteraceae, sottofamiglia Asteroideae, tribù Astereae (North American lineage) e sottotribù Machaerantherinae.[1][2][3]

Etimologia[modifica | modifica wikitesto]

Il nome del genere è stato dato in onore di Barclay Hazard (1852-1938), botanico dilettante di Santa Barbara, California.[4]

Il nome scientifico del genere è stato definito dal botanico Edward Lee Greene (1843-1915) nella pubblicazione " Pittonia; a Series of Papers Relating to Botany and Botanists. Berkeley, CA" (Pittonia 1(1): 28 ) del 1887.[5]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Il portamento
Hazardia squarrosa
Le foglie
Hazardia detonsa
Infiorescenza
Hazardia stenolepis
I fiori
Hazardia berberidis

Portamento. Le specie di questo genere hanno un ciclo biologico perenne con habitus suffrutescente erbaceo o sub-arbustivo. La superficie è glabra o lanosa-tomentosa fino a scabra o brevemente-villosa.[6][7][8][9][10][4]

Fusto. La parte aerea in genere è eretta, molto ramosa. Altezza media: 20 - 250 cm.

Foglie. Le foglie lungo il caule sono subpicciolate (o subsessili), disposte in modo alternato e agglomerato, sono decidue a consistenza coriaceo-glutinosa; la lamina, a volte abbracciante, è intera o dentata con forme oblunghe, oblanceolate, ellittiche o obovate-cuneate; la pagina fogliare può essere glabra o tomentosa oppure ricoperta da punti ghiandolari resinosi.

Infiorescenza. Le sinflorescenze sono composte da diversi capolini raccolti in formazioni corimbose, spicate, tirsoidi o in altro modo (raramente sono presenti capolini singoli). Le infiorescenze vere e proprie sono composte da un capolino terminale peduncolato di tipo radiato, disciforme o discoide. I capolini sono formati da un involucro, con forme da cilindriche o turbinate a campanulate, composto da 20 - 60 brattee, al cui interno un ricettacolo fa da base ai fiori di due tipi: fiori del raggio e fiori del disco. Le brattee, ricurve o erette, con un nervo centrale (sono carenate), con forme oblunghe, lineari-oblunghe o lineari-lanceolate, disuguali, con margini scariosi e a consistenza erbacea, sono disposte in modo più o meno embricato e scalato su 5 - 9 serie. Il ricettacolo (senza pagliette), bucherellato, a protezione della base dei fiori ha delle forme piatte. Dimensione degli involucri: 5 - 20 x 3 - 12 mm.

Fiori. I fiori sono tetra-ciclici (formati cioè da 4 verticilli: calicecorollaandroceogineceo) e pentameri (calice e corolla formati da 5 elementi). Si distinguono in:

  • fiori del raggio (esterni): sono da 3 a 25 per capolino, sono femminili (fertili o sterili) e sono disposti su 1 - 2 serie; la forma è ligulata (zigomorfa); possono essere assenti;
  • fiori del disco (centrali): sono più numerosi (da 4 a 30) con forme brevemente tubulose (attinomorfe); sono ermafroditi o (raramente) funzionalmente maschili.
*/x K , [C (5), A (5)], G 2 (infero), achenio [11]
  • fiori del raggio: la forma della corolla alla base è più o meno tubulosa, mentre all'apice è ligulata; la ligula può terminare con alcuni denti; il colore è giallo o rosso-porpora;
  • fiori del disco: la forma è tubulare strettamente imbutiforme divaricata in 5 lobi; i lobi, eretti, hanno una forma triangolare-ovata; il colore è giallo.
  • Androceo: l'androceo è formato da 5 stami sorretti da filamenti generalmente liberi; gli stami sono connati e formano un manicotto circondante lo stilo; le teche (produttrici del polline) alla base sono troncate e sono lievemente auricolate (molto raramente sono speronate o hanno una coda); le appendici apicali delle antere hanno delle forme piatte e lanceolate; il tessuto endoteciale (rivestimento interno dell'antera) è quasi sempre polarizzato (con due superfici distinte: una verso l'esterno e una verso l'interno). Il polline è sferico con un diametro medio di circa 25 micron; è tricolporato (con tre aperture sia di tipo a fessura che tipo isodiametrica o poro) ed è echinato (con punte sporgenti).
  • Gineceo: l'ovario è infero uniloculare formato da 2 carpelli. Lo stilo (il recettore del polline) è profondamente bifido (con due stigmi divergenti) e con le linee stigmatiche marginali separate. I due bracci dello stilo hanno una forma deltoide (o lineare) e possono essere papillosi o ricoperti da ciuffi di peli.

Frutti. I frutti sono degli acheni con pappo: il corpo, fusiforme o cuneato (deltoide), con 4 - 5 nervature longitudinali, ha la superficie glabra o sericea. Le setole del pappo, persistenti, sono capillari e colorate di rosso-bruno; sono 20 - 30 disposte su 1 - 2 serie..

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

Impollinazione: l'impollinazione avviene tramite insetti (impollinazione entomogama tramite farfalle diurne e notturne).[7][8]
Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra).
Dispersione: i semi (gli acheni) cadendo a terra sono successivamente dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria). In questo tipo di piante avviene anche un altro tipo di dispersione: zoocoria. Infatti gli uncini delle brattee dell'involucro (se presenti) si agganciano ai peli degli animali di passaggio disperdendo così anche su lunghe distanze i semi della pianta. Inoltre per merito del pappo il vento può trasportare i semi anche a distanza di alcuni chilometri (disseminazione anemocora).

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

Le specie di questo genere sono distribuite in California e Messico (nord occidentale).[3]

Sistematica[modifica | modifica wikitesto]

La famiglia di appartenenza di questa voce (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) probabilmente originaria del Sud America, è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23.000 specie distribuite su 1.535 generi[12], oppure 22.750 specie e 1.530 generi secondo altre fonti[13] (una delle checklist più aggiornata elenca fino a 1.679 generi)[14]. La famiglia attualmente (2021) è divisa in 16 sottofamiglie; la sottofamiglia Asteroideae è una di queste e rappresenta l'evoluzione più recente di tutta la famiglia.[1][9][10]

Filogenesi[modifica | modifica wikitesto]

La tribù Astereae (una delle 21 tribù della sottofamiglia Asteroideae) comprende circa 40 sottotribù. In base alle ultime ricerche nella tribù sono stati individuati (provvisoriamente) 5 principali lignaggi:[2]

  • Basal grade: include alcuni generi isolati, il gruppo "South American-Oceania", alcune sottotribù africane e il gruppo dei generi legnosi del Madagascar.
  • Bellis lineage: comprende le sottotribù eurasiatiche e una sottotribù africana.
  • Aster lineage: include i generi asiatici di Asterinae e i principali gruppi dell'Australia e dell'Oceania.
  • Baccharis lineage: include alcuni gruppi sudamericani.
  • North American lineage: include la vasta gamma di sottotribù del Nordamerica, Messico e alcuni gruppi distribuiti nel Sudamerica.

Il genere Hazardia (insieme alla sottotribù Machaerantherinae) è incluso nel lignaggio "North American lineage". Attualmente la sottotribù è suddivisa in 5 gruppi informali: Basal grade - Machaeranthera group - Haplopappus group - Xanthocephalum group - Lessingia group. Questo genere si trova nel "Haplopappus group ".[2][15]

Variabilità. Le specie di Hazardia sono variabili nell'indumento, nella disposizione e nella forma dei capolini, nelle dimensioni e nella biologia dei fiori (fiori del raggio fertili o sterili).

I caratteri distintivi del genere sono:[10]

  • l'habitus delle piante è arbustivo;
  • le foglie sono sia a consistenza erbacea che coriacea, a lamina intera o lobata;
  • i capolini sono spesso numerosi su singoli steli;
  • le brattee esterne dell'involucro sono a volte simili alle foglie.

Il numero cromosomico delle specie di questo genere è: 2n = 8, 10, 12.[10]

In precedenti trattazioni le specie di questo genere eano incluse nella sect. Hazardia (Greene) H. M. Hall del genere Haplopappus Cassini.[4]

Elenco delle specie[modifica | modifica wikitesto]

Questo genere ha 11 specie:[3]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (EN) The Angiosperm Phylogeny Group, An update of the Angiosperm Phylogeny Group classification for the ordines and families of flowering plants: APG IV, in Botanical Journal of the Linnean Society, vol. 181, n. 1, 2016, pp. 1–20.
  2. ^ a b c Nesom 2020
  3. ^ a b c World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 30 marzo 2024.
  4. ^ a b c eFloras - Flora of North America, su efloras.org. URL consultato il 30 marzo 2024.
  5. ^ The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 30 marzo 2024.
  6. ^ Pignatti 1982, vol.3 pag.1
  7. ^ a b Strasburger 2007, pag. 860
  8. ^ a b Judd 2007, pag.517
  9. ^ a b Funk & Susanna 2009, p. 612.
  10. ^ a b c d Kadereit & Jeffrey 2007, p. 328 e 331.
  11. ^ Judd-Campbell-Kellogg-Stevens-Donoghue, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, p. 520, ISBN 978-88-299-1824-9.
  12. ^ Judd 2007, pag. 520.
  13. ^ Strasburger 2007, pag. 858.
  14. ^ World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 18 aprile 2021.
  15. ^ Morgan et al. 2009

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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