Giulio Cesare Aranzio

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De humano foetu, 1595

Giulio Cesare Aranzio, o Aranzi; noto semplicemente anche come Aranzio (in latino Julius Caesar Arantius; Bologna, 1530Bologna, 7 aprile 1589), è stato un medico e anatomista italiano rinascimentale.

Nel 1570 divenne docente di anatomia umana all'Università di Bologna. L'insegnamento dell'anatomia a Bologna si basava principalmente sull'esecuzione di dissezioni pubbliche, ma era alquanto irregolare e non esisteva una cattedra di anatomia; lo Statuto del 1405 stabiliva che «qualsiasi medico, richiesto dagli studenti, potesse eseguire la dissezione anatomica». Le disposizioni dello Statuto rimasero in vigore fino al 1570, quando gli ufficiali dello Studium o del Senato accademico approvarono un decreto che modificava lo statuto dell'insegnamento dell'anatomia, stabilendo che vi fosse una Cattedra di anatomia e un professore ordinario nominato per tale cattedra, separato dalla Cattedra di chirurgia. Accanto al nome di Aranzio comparve così, accanto al titolo ad lecturam chirurgiae, per la prima volta un'altra intestazione: ad anathomiam ordinariam. Questo evento fu un grande passo avanti nella storia dell'anatomia, anche se la separazione non fu assoluta fino alla metà del XVII secolo.[1][2]

A lui si devono la descrizione dell'eponimo dotto venoso e degli eponimi noduli della valvola aortica;[3] nel 1564 coniò il termine ippocampo.

Opere[modifica | modifica wikitesto]

  • De humano foetu opusculum, Roma, 1564; Venezia, 1571; Basilea, 1579.
  • De tumoribus secundum locus affectum, Bologna, 1571.
  • In Hippocrates librum de vulneribus capitis, Leida, 1580.
  • Observationes anatomicae, Basilea, 1579; Venezia, 1587.
  • De tumoribus prater naturam secundum locos affectus liber, Venezia, 1587.
  • De humano foetu liber, Venezia, 1587.
  • Anatomicarum observationum liber, Venezia, 1587.
  • De humano foetu, Venezia, Bartolomeo Carampello, 1595.
  • In Hippocrates librum de vulneribus capitis, Leida, Joannes Maire, 1639.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Gianfranco Natale, Paola Soldani e Marco Gesi, Flaminio Rota: Fame and Glory of a 16th Century Anatomist without Scientific Publications, in International Journal of Environmental Research and Public Health, vol. 18, n. 16, 19 agosto 2021, pp. 8772, DOI:10.3390/ijerph18168772. URL consultato il 23 dicembre 2022.
  2. ^ (EN) Raffi Gurunluoglu, Maziar Shafighi e Aslin Gurunluoglu, Giulio Cesare Aranzio (Arantius) (1530–89) in the pageant of anatomy and surgery, in Journal of Medical Biography, vol. 19, n. 2, 2011-05, pp. 63–69, DOI:10.1258/jmb.2010.010049. URL consultato il 23 dicembre 2022.
  3. ^ (EN) Ole Daniel Enersen, Giulio Cesare Aranzio, in Who Named It?.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN19790493 · ISNI (EN0000 0001 0876 7431 · SBN SBLV083590 · CERL cnp01302327 · LCCN (ENn90718906 · GND (DE119608383 · BNF (FRcb125395741 (data) · WorldCat Identities (ENlccn-n90718906