Giovanni Maria Mataloni

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Copertina per il libretto di Iris, Ricordi, 1898

Giovanni Maria Mataloni (Roma, 24 luglio 1869Roma, 21 settembre 1944) è stato un pubblicitario e illustratore italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Giovanni Maria Mataloni, di origini nobili, nacque a Roma il 24 luglio 1869 da Pietro e Agnese Papi, entrambi marchigiani. La famiglia paterna possedeva numerose cartiere nella zona di Pioraco, in provincia di Macerata. Esponente del Liberty, è considerato, assieme a Leonetto Cappiello, Adolf Hohenstein, Leopoldo Metlicovitz e Marcello Dudovich uno dei padri del moderno cartellonismo italiano. Il suo primo manifesto è datato 1891. Ha collaborato con la Ricordi, la De Agostini[1], le edizioni del Dottor Chappuis di Bologna, l'editore Bocca di Torino, L'Illustrazione Italiana e lo Stabilimento Cromolitografico Alessandro Marzi di Roma. Tenne la cattedra di nudo presso l'Accademia delle Belle Arti di Roma (annoverando tra suoi allievi Umberto Boccioni).

Le notizie relative alla sua vita restano tuttavia scarse. Persino sul nome esatto di questo artista esistono discordanze: alcune fonti riportano Giovanni Mario Mataloni,[2] altre (famiglia inclusa) Giovanni Maria Mataloni.[3]

Negli ultimi anni si dedicò al ritratto, in particolare di bambini e di donne, utilizzando pastelli dai toni più delicati, con felice e minuto tratteggio.

Principali manifesti[modifica | modifica wikitesto]

  • 1895 - Società Anonima per l'Incandescenza a Gas - Brevetto Auer
  • 1897 - La Tribuna
  • 1898 - Pillole Ricostituenti Formula Grocco - Società Anonima Prodotti Chimici Cesare Pegna & Figli, Firenze
  • 1902 - Associazione Artistica Internazionale - Natale di Roma
  • 1904 - Associazione Artistica Internazionale - Festa di Cervara
  • 1905 - IX Centenario della Badia Greca di Grotta Ferrata - Prima Esposizione di Arte Italo Bizantina
  • 1906 - Inaugurazione del Sempione
  • 1909 - L'Ora
  • 1910 - Birra Livorno

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ cfr. logo dell'Atlante Metodico
  2. ^ Ad esempio: Giorgio Fioravanti. Il dizionario del grafico. Bologna, Zanichelli, 1993. ISBN 88-08-14116-0
  3. ^ Ad esempio: AAVV. Un secolo di manifesti. Milano, Albero Maioli Editore - Canova. 1996. ISBN 88-87843-10-4

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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