Gianni Mura

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Gianni Mura nel 2010

Gianni Mura (Milano, 9 ottobre 1945Senigallia, 21 marzo 2020) è stato un giornalista e scrittore italiano.

Biografia

Gianni Mura nasce a Milano, nel 1945, da padre carabiniere, di origine sarda, e madre insegnante di scuola elementare.[1][2] Il padre, che si chiamava Antonino Porcu, aveva cambiato il cognome in Mura, quello della madre, la nonna di Gianni, per evitare al piccolo le continue prese in giro da parte dei compagni di scuola. Una storia, quella del cambio del cognome, raccontata dallo stesso padre di Gianni Mura, in un articolo del “Messaggero Sardo” il mensile edito dalla Regione per gli emigrati, in un articolo a pagina 12 del  numero pubblicato nel settembre del 1970 a firma S. P. Un episodio che esce dalla sfera privata ed è giusto ricordare anche per non scordare le difficoltà che ancora negli anni Sessanta doveva affrontare un bambino di ordine sarda solo per il suo cognome che alle orecchie di suoi coetanei richiamava quella regione del Sud e i maiali. «Niente di strano, niente di cui debba vergognarmi», raccontò Antonino Mura al giornalista nell’articolo riprodotto qui sotto: «Mio padre si chiama Porcu, io mi chiamavo Porcu, mio figlio Gianni (che ora fa il giornalista alla “Gazzetta dello Sport”m n.d.r.) Porcu. Capitò alcune volte che i compagni di scuola quando Gianni frequentava le elementari e poi le medie, lo prendessero in giro: il ragazzo ne soffriva, anch’io e mia moglie ne soffrivamo. Si decise di avviare la pratica per cambiare cognome, avrei adottato quello della mia povera mamma che si chiamava Mura"[3]. La sua formazione si indirizza verso gli studi classici, compiuti al Liceo Ginnasio Statale Alessandro Manzoni.[2]

Nel novembre 1964 ottiene un posto da praticante al quotidiano sportivo La Gazzetta dello Sport (direttore Gualtiero Zanetti), grazie alla segnalazione del proprio istituto, che era uso proporre i migliori studenti in italiano alla testata;[2] intanto si iscrive all'Università, alla Facoltà di Lettere moderne. Quello che doveva essere un impiego temporaneo diventa il suo posto di lavoro per otto anni.[4] Durante il periodo alla Gazzetta lavora dapprima come corrispondente per incontri di calcio di differenti categorie, e dal 1965 viene inviato come corrispondente al Giro d'Italia.[5]

Dato il suo impegno come giornalista, rinuncia agli studi per dedicarsi pienamente alla professione.[2] Si iscrive all'Ordine dei Giornalisti della Lombardia il 14 aprile 1967,[4] successivamente scrive anche per il Corriere d'Informazione, Epoca e L'Occhio.[4] Dal 1976 collabora con la Repubblica;[4] segue le Olimpiadi di Montreal[2] e nel 1983 diventa membro fisso della redazione.[2] Per tutta la durata del campionato di calcio di Serie A, tiene una rubrica domenicale intitolata Sette giorni di cattivi pensieri. Sul settimanale Il Venerdì si occupa invece di recensioni eno-gastronomiche insieme con la moglie Paola[4] nella rubrica dal titolo Mangia e bevi. Dal 1998 è presidente della giuria del premio L'Altropallone, riconoscimento simbolico sportivo per la pace e solidarietà.[6]

Nel maggio 2007, edito da Feltrinelli, esce il suo primo romanzo, Giallo su giallo, vincitore del Premio Grinzane - Cesare Pavese per la narrativa 2007,[7] ambientato durante lo svolgimento del Tour de France,[7] corsa che il giornalista segue da tempo.[8] Alla stessa corsa, raccontata da alcuni suoi articoli al seguito del Tour, ha dedicato il libro La fiamma rossa. Storie e strade dei miei Tour,[9] uscito nel 2008 per minimum fax.

Dal 2011 è direttore, insieme a Maso Notarianni, di E - Il mensile, rivista di Emergency, che terminerà le pubblicazioni il 25 luglio del 2012.[10]

Nel 2012 esce, sempre per Feltrinelli, il suo secondo romanzo che ha per protagonista il commissario Magrite: Ischia.

Tra il 2015 ed il 2020 ha avuto una sua rubrica su Scarp de' tenis, intitolata Le storie di Mura.

Ricoverato per un malore all'ospedale di Senigallia nel marzo 2020, si spegne a 74 anni per un attacco cardiaco.[11]

Opere

  • Giallo su giallo, collana I Narratori, Feltrinelli, 2007 .
  • La fiamma rossa. Storie e strade dei miei tour, Minimum Fax, 2008. 
  • Ischia, collana I Narratori, Feltrinelli, 2012.
  • Tanti amori. Conversazioni con Marco Manzoni, Feltrinelli, 2013.
  • Non gioco più, me ne vado, Il Saggiatore, 2013.
  • Non c'è gusto, Minimum Fax, 2015.
  • Confesso che ho stonato, Skira, 2017.

Riconoscimenti

Note


Altri progetti

Collegamenti esterni

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  1. ^ Thiesi, il Tour raccontato da Mura, La Nuova Sardegna, 3 settembre 2009.
  2. ^ a b c d e f Le grandi lezioni di giornalismo: Gianni Mura, su auditorium.com, Auditorium Parco della Musica, 22 febbraio 2010. URL consultato il 12 maggio 2011.
  3. ^ di Redazione, Gianni Mura e il padre sardo che si chiamava Porcu - L'Ortobene, Cronaca, su L'Ortobene, 21 marzo 2020. URL consultato il 22 marzo 2020.
  4. ^ a b c d e Biografia Gianni Mura, su zam.it. URL consultato il 7 marzo 2011.
  5. ^ Gianni Mura, Così, tanti anni fa, sono diventato uno del Giro, su repubblica.it, 20 aprile 2017. URL consultato il 4 maggio 2017.
  6. ^ Il premio, altropallone.it.
  7. ^ a b Giallo su giallo, su feltrinellieditore.it. URL consultato il 7 marzo 2011.
  8. ^ Gianni Mura in pillole, su milanonera.com. URL consultato il 5 ottobre 2009.
  9. ^ La fiamma rossa, su minimumfax.com. URL consultato il 3 agosto 2010.
  10. ^ E il Mensile, il 25 luglio l’ultimo numero. Editoriale di Gianni Mura, eilmensite.it.
  11. ^ Francesco Saverio Intorcia, È morto Gianni Mura, storica firma di Repubblica, su repubblica.it, 21 marzo 2020.
  12. ^ Albo d'oro, su appweb.regione.vda.it. URL consultato il 21 marzo 2020.
  13. ^ Premio Andrea Fortunato a Gianni Mura, Msc Crociere Civitavecchia 2010