Gian Vittorio Rossi

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Frontespizio della Pinacotheca imaginum illustrium, Colon. Agrippinae : apud C. ab Egmond, 1643.

Gian Vittorio Rossi, noto anche come Giano Nicio Eritreo (Roma, 1570Roma, 13 novembre 1647), è stato un poeta, filologo e storico italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque da «famiglia agiata» di Roma e rimase per tutta la vita nella città natale. Studiò nel Collegio Romano dei Gesuiti, dove ebbe come maestri i dotti padri Francesco Benci, Orazio Torsellino e Girolamo Brunelli, professore di lingue greca ed ebraica, e autore di traduzioni dal greco,[1] con i quali mantenne stretti rapporti di amicizia.[2] Durante gli studi si distinse soprattutto per la straordinaria conoscenza della lingua latina. Si laureò in giurisprudenza alla Sapienza a soli diciannove anni di età, e nel 1603 entrò a far parte dell'Accademia degli Umoristi con il nome di Aridus. In seguito a gravi disgrazie familiari fu costretto ad esercitare la professione legale. Visse di stenti finché non venne nominato segretario del cardinale Andrea Peretti (1610). Alla morte del cardinal Peretti (1628) il Rossi si ritirò in una piccola abitazione sul Gianicolo che divenne ritrovo abituale di alcuni intellettuali suoi amici: Alessandro Tassoni, Giovanni Ciampoli, Leone Allacci, Gabriel Naudé, Fabio Chigi (il futuro papa Alessandro VII, che Rossi chiamava «Tyrrhenus»), e altri. Dalle testimonianze sul Rossi, e dall'esame delle opere che ci sono state tramandate, esce fuori l'immagine di un uomo colto, filologo attento e pensatore tollerante. L'opera principale del Rossi, la Pinacotheca, scritto dopo attenta di raccolta di materiale erudito, rappresenta il primo esempio di storia letteraria italiana, un tipo di saggistica che sarà sviluppata nel XVIII secolo dal Muratori e dal Tiraboschi.

Tutte le sue opere furono edite ad Amsterdam (con la falsa data di Colonia) fra il 1645 e il 1649 da Berthold Nihus.

Opere[modifica | modifica wikitesto]

  • Dialogi: Convivium villae Syrorum; Quid in scriptore historiae requiretur; De tolerantia malorum, Parisiis: apud Iacobum Villery, in palatio sub porticu Delphinali, 1643
  • Pinacotheca imaginum illustrium, doctrinae el ingenii laude, virorum, qui, auctore superstite, diem suum obierunt, Coloniae Vbiorum: apud Iodocum Kalcovium & socios, (3 voll.) 1643-8;
  • Documenta sacra: Ex Euangeliis quae dominicis per annum & nonnullis aliis festis diebus leguntur in ecclesia, Coloniae Ubiorum: apud Iodocum Kalcovium & socios, 1645
  • Eudemiae libri decem, Coloniae Vbiorum i.e. Leida: apud Iodocum Kalcouium & socios, 1645
  • Exempla virtutum et vitiorum, Coloniae Vbiorum, i.e. Amsterdam: apud Iodocum Kalcovium et socios, 1645
  • Opuscola spiritualia tria; I. Supplex libellus ad deum & B.V. matrem. II. Paradoxa christiana. III. Sermones de quatuor nouissimis, Coloniae Vbiorum: apud Iodocum Kalcouium & socios, 1648
  • Dialogi septendecim, Coloniae Vbiorum i.e. Amsterdam: apud Iodocum Kalcouium & socios, (2 voll.) 1645-1649
  • Epistolae ad diversos, Coloniae Vbiorum i.e. Amsterdam: apud Iodocum Kalcovium & socios, 1645-1649
  • Orationes viginti duae, Coloniae Ubiorum: apud Iodocum Kalcovivum & Socios, 1649
  • Epistolae ad tyrrhenum et ad diversos notis illustratae indice necessario auctoris vita et epistola priore editione haud comprehensa auctiores ac emendatiores editae a Io. Christiano Fischero..., Coloniae ubiorum: apud Iodocum Kalcovium, 1738-17

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Giammaria Mazzuchelli, Gli scrittori d'Italia, cioè, Notizie storiche e critiche intorno alle vite e agli scritti dei letterati italiani, t. 2, par. 4, p. 2171.
  2. ^ Girolamo Tiraboschi, Storia della letteratura italiana, Salvioni, 1785, p. 334.
    «Mandato alle Scuole de’ Gesuiti del Collegio Romano, vi ebbe a Maestri tre dottissimi uomini, i PP. Francesco Benzi e Orazio Torsellino, da noi nominati nella storia del secolo precedente, e il p. Girolamo Brunelli professore delle lingue greca ed ebraica, e di cui abbiamo alcune traduzioni dal greco (V. Mazzucch. Scritt. ital. t. 2, par. 4, p. 2171), a’ quali egli si mostrò poscia sempre gratissimo.»

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Lorenzo Crasso, Elogi d’huomini letterati, I, Venezia 1666, pp. 388–391;
  • Prospero Mandosio, Bibliotheca romana, Roma 1692, pp. 251–253;
  • Antoine Lancelot, Naudeana et Patiniana, ou singularitez remarcables, prises des conversations de Mess. Naudé & Patin, Amsterdam 1703, pp. 12, 146-149;
  • Christian Gryphius, Apparatus sive dissertatio isagogica de scriptoribus historiarum saeculi XVII illustrantibus, Lipsia 1711, pp. 491–495;
  • Johann Christian Fischer, Vita Ioannis Victorii Roscii vulgo Ianii Nicii Erythraeii, in Epistolae ad Tyrrhenum et diversos [...] notis illustratis, indice necessario..., Coloniae Ubiorum 1739, pp. I-CXXXVI;
  • Luigi Gerboni, Un umanista del Seicento: Giano Nicio Eritreo. Studio biografico-critico, Città di Castello 1899;
  • Achille Neri, Alcune rime di Gian Vittorio Rossi, in Rassegna bibliografica della letteratura italiana, XI (1903), pp. 238–244;
  • Benedetto Croce, La “Pinacotheca” dell’Eritreo, in Nuovi saggi sulla letteratura italiana del Seicento, Bari 1931, pp. 125–134;
  • Luigi Di Gregori, Cariche di burla del comune di Roma, in Strenna dei romanisti, III (1942), pp. 268–274.
  • Giovanni Incisa della Rocchetta, Osservazioni sugli autografi delle Epistolae ad Tyrrhenum di Giano Nicio Eritreo, in Studi di bibliografia e di argomento romano in memoria di Luigi de Gregori, Roma 1949;
  • Marc Fumaroli, Cicero pontifex romanus: la tradition rhétorique du Collège romain et les principes inspirateurs du mécénat des Barberini, in Mélanges de l’Ecole française de Rome. Moyen Age-Temps Modernes, XC (1978), 2, pp. 797–835;
  • Piera Russo, L’Accademia degli Umoristi. Fondazione, strutture, leggi. Il primo decennio di attività, in Esperienze letterarie, IV (1979), 4, pp. 47–61;
  • Claudio Varese, Momenti e implicazioni del romanzo libertino del Seicento, in Il libertinismo in Europa, a cura di Sergio Bertelli, Napoli 1980, pp. 265–269;
  • Luisa Avellini, Tra «Umoristi» e «Gelati». L’Accademia romana e la cultura emiliana del primo e del pieno Seicento, in Studi secenteschi, XXIII (1982) pp. 109–121; l
  • Mario Rosa, La Chiesa e gli stati regionali nell’età dell’Assolutismo, in Letteratura italiana, I, Il letterato e le istituzioni, Torino 1982, p. 343;
  • René Pintard, Le libertinage érudit dans la première moitié du XVII siècle, Genève-Paris 1983;
  • Carlo Dionisotti, La galleria degli uomini illustri, in Cultura e società nel Rinascimento tra riforme e manierismi, a cura di Vittore Branca, Carlo Ossola, Firenze 1984, pp. 449–461;
  • Maria Luisa Doglio, «Rossi, Gian Vittorio, detto Giano Nicio Eritreo (1577-1647)». In: Vittore Branca (a cura di), Dizionario critico della Letteratura Italiana, Vol. III, Torino: UTET, 1973, pp. 252–3;
  • Jozef Ijsewijn, Scrittori latini a Roma dal Barocco al Neoclassicismo, in Studi romani, XXXVI (1988), pp. 237–239;
  • Laura Alemanno, L’Accademia degli Umoristi, in Il gran teatro del mondo. Roma tra Cinque e Seicento: storia, letteratura, teatro, a cura di Riccardo Merolla, in Roma moderna e contemporanea, III (1995), pp. 121–155;
  • Riccardo Merolla, Dopo Sisto V. La ricerca letteraria a Roma e la transizione al Barocco, in Esperienze letterarie, XXI (1996), 2, pp. 27–47;
  • Ingrid de Smet, Menippean Satire and the Republic of Letters (1581-1655), Genève 1996, pp. 76 s.;
  • Mauro Sarnelli, Spettacolarità, commercio e scienza nelle raccolte biografiche del medio Seicento, in Proteo, IV (1998), 2, pp. 7–20;
  • Paolo Cherchi, Collezionismo, medaglioni di letterati e la repubblica letteraria, in I luoghi dell’immaginario barocco, a cura di L. Strappini, Napoli 2001, pp. 483–500;
  • Mauro Sarnelli, Biografie “libertine” del tardo Rinascimento franco-italiano, in Girolamo Brusoni. Avventure di penna e di vita nel Seicento veneto, a cura di G. Benzoni, Rovigo 2001, pp. 199–226;
  • Caterina Volpi, I ritratti di illustri contemporanei della Collezione di Cassiano dal Pozzo, in I segreti di un collezionista. Le straordinarie raccolte di Cassiano dal Pozzo 1588-1657 (catal., Biella), a cura di F. Solinas, Roma 2001, pp. 68–78;
  • Luisella Giachino, Cicero libertinus. La satira della Roma barberiniana nell’Eudemia dell’Eritreo, in Studi secenteschi, XLIII (2002), pp. 185–215;
  • Gian Piero Maragoni, Per l’edizione dell’“Eudemia” di Giano Nicio Eritreo. I. Anditi ed aule di una pinacoteca animata. Introduzione all’Eritreo romanziere, in Aprosiana, 2005, n. 13, pp. 81–104;
  • Id., Per l’edizione dell’“Eudemia” di Giano Nicio Eritreo. II. “Eudemiae. Liber Primus”, in Aprosiana, 2006, n. 14, pp. 105–157;
  • Ingo Herklotz, Janus Nicius Erythraeus und Jean-Jacques Bouchard. Zur schweren Geburt einer neulateinischen Vitensammlung des 17. Jahrhunderts, in Neulateinisches Jahrbuch, X (2008), pp. 145–176;
  • Elena Tamburini, Dietro la scena: comici, cantanti e letterati nell’Accademia romana degli Umoristi, in Studi secenteschi, L (2009), pp. 89–112.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN49230904 · ISNI (EN0000 0000 6142 6911 · SBN TO0V264014 · BAV 495/36555 · CERL cnp01318331 · LCCN (ENno96023034 · GND (DE104264683 · BNE (ESXX1048050 (data) · BNF (FRcb11922627f (data) · J9U (ENHE987007284899505171 · CONOR.SI (SL195949411 · WorldCat Identities (ENlccn-no96023034