Franti

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Disambiguazione – Se stai cercando l'omonimo rapper, vedi Michael Franti.
Franti
Paese d'origineBandiera dell'Italia Italia
GenerePost-punk
Hardcore punk
New wave
Free jazz
Folk rock
Periodo di attività musicale1982 – 1987
EtichettaBlu Bus
Album pubblicati5
Studio3
Raccolte2

I Franti sono stati un progetto musicale italiano originario di Torino, autodefinitosi un gruppo di "hardcore folk".[1]

Progetto unico nel suo genere, hanno sostenuto sin dalla formazione e per tutta la durata della loro attività musicale l'idea dell'indipendenza totale dalle logiche e dai canali classici del mercato discografico[1]. Consideravano il copyright una forma di fascismo e non sono mai stati iscritti alla SIAE[2]. Hanno fondato una loro etichetta, la Blu Bus, con la quale hanno pubblicato anche i lavori dei valdostani Kina[1]. Secondo alcuni critici sono stati una delle poche band italiane a poter rivaleggiare, per rilevanza storica e originalità della proposta, con i CCCP Fedeli alla Linea[3].

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Inizi[modifica | modifica wikitesto]

Formatisi a Torino come Guerrilla's Band nella seconda metà degli anni settanta all'inizio suonavano free jazz e rock progressivo di stampo canterburiano. Il nucleo iniziale era composto dai compagni di scuola Stefano Giaccone al sax (occasionalmente anche cantante e chitarrista), Massimo D'Ambrosio al basso, Marco Ciari alla batteria e Vanni Picciuolo alla chitarra con l'ausilio di Lux, cantante dei Deafear. Così formati pubblicano un singolo su cassetta con due brani No future e Last Blues nel 1981.

Franti[modifica | modifica wikitesto]

Non soddisfatti del risultato convincono Lalli già cantante dei Luna Nera ad entrare nel gruppo.[2] Diventano i Franti nel 1982, prendendo il nome dall'omonimo personaggio di Cuore di Edmondo De Amicis[1]: quello che tira i sassi ai vetri e ride quando muore il re (Uno solo poteva ridere mentre Derossi diceva dei funerali del Re. E Franti rise).

Fulcro della band sono stati Stefano Giaccone (sax, chitarra, voce), Vanni Picciuolo (chitarra) e Lalli (voce) anche se più che un gruppo si è trattato di un collettivo aperto a molti musicisti.[1]

Fin dall'inizio adottano una politica di autogestione e autoproduzione quando in Italia non erano in molti a farlo. Dopo il primo tape esce un'altra cassetta, Luna Nera, in 500 copie, ristampata successivamente in vinile.[4]

Nella primavera del 1984 fondano assieme al gruppo Kina l'etichetta Blu Bus, il cui motto era "L'autoproduzione e l'autogestione come strumenti per la comunicazione e le esperienze antagoniste", con la quale pubblicano lo split album a metà con i concittadini Contrazione, gruppo hardcore punk. Nel lavoro il gruppo unisce elementi punk, folk, jazz e blues sostenuti dalla sofferta voce della cantante Lalli.[1]

L'anno successivo dopo la cassetta Schizzi di sangue il gruppo pubblica su vinile Luna nera. Il 1986 è l'anno del loro lavoro più significativo Il giardino delle quindici pietre, dove vengono amalgamati elementi rock, folk, jazz e i testi rimandano alle lotte degli anni sessanta e settanta.[1]

Nel 1987, viste anche le mutate condizioni politiche e sociali, i componenti del gruppo decidono di cambiare e considerano il progetto terminato, dando inizio a nuovi progetti separati e pubblicano un cofanetto antologico Non classificato.

Dopo lo scioglimento[modifica | modifica wikitesto]

Nascono vari gruppi: gli Environs più sperimentali che pubblicano 2 album, gli Orsi Lucille più legati al folk anch'essi con due album, gli psichedelici Howth Castle con testi in inglese e tre album e i Panico più punk.

Dalla seconda metà anni novanta i due principali componenti del gruppo Stefano Giaccone e Lalli proseguono per importanti carriere autonome e in collaborazione.[1]

Componenti[modifica | modifica wikitesto]

Discografia[modifica | modifica wikitesto]

Album in studio[modifica | modifica wikitesto]

Raccolte[modifica | modifica wikitesto]

  • 1987 – Non classificato (ristampa 2CD Blu Bus 1992, ristampa 3CD stella*nera 1999, ristampa 3CD+libro stella*nera 2015)
  • 2006 – Estamos en todas partes (stella*nera CD con traccia video)

Singoli[modifica | modifica wikitesto]

  • 1982 – Tape A/B (autoprodotto, 7")
  • 1986 – Acqua di luna (P.E.A.C.E. Rockgarage, 7")

Discografia dei gruppi correlati[modifica | modifica wikitesto]

Environs[modifica | modifica wikitesto]

Album in studio
  • 1989 – 3 luglio 1969 (Inisheer, LP)
  • 1990 – Cinque parti (Inisheer, LP)
Album dal vivo
  • 1989 – Benefit per Luna Nera (musicassetta)
Raccolte
  • 2002 – Un pettirosso in gabbia mette in furore il cielo intero (stella*nera, CD)
Singoli
  • 1988 – No Man Can Find the War/Todavia cantamos (Inisheer, 7" EP)

Orsi Lucille[modifica | modifica wikitesto]

Album in studio
  • 1989 – Canzoni (Inisheer, LP - CD stella*nera 2017, con bonus tracks)
  • 1992 – Due (Hax, LP - CD stella*nera 2017, con bonus tracks)
Album dal vivo
  • 1990 – Nessuno ti potrà mai raccontare (Aqualuce, musicassetta)

Howth Castle[modifica | modifica wikitesto]

Album in studio
  • 1990 – Rust of Keys (Inisheer, LP)
  • 1994 – Good Morning, Mr. Nobody (Blu Bus, CD)
  • 1996 – The Lee Tide (Inisheer, CD)
EP
  • 1989 – La diserzione degli animali del circo (Blu Bus, 12" split EP assieme ai Kina)
Partecipazioni in compilation
  • 1995 – Floralia (On/Off, CD)

La banda di Tirofisso[modifica | modifica wikitesto]

EP
  • 1991 – Grazie a voi (Blu Bus, 7")
  • 1993 – Deve accadere (Blu Bus, 7")
  • 1994 – Silvia Baraldini (Blu Bus, 7")

Ishi[modifica | modifica wikitesto]

Album in studio

- 1992 - Troppo silenzio (cassetta autoprodotta)

  • 1994 – Sotto la pioggia (Blu Bus, CD)

Album tributo[modifica | modifica wikitesto]

  • 23 dicembre 2011 – Franti uno solo poteva ridere...[5]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g h Gianluca Testani.
  2. ^ a b Alessandro Cauli, Franti. Il rock non classificato, su ondarock.it, Ondarock.
  3. ^ (EN) Piero Scaruffi, A brief summary of Italian rock music, su scaruffi.com.
  4. ^ Franti - Luna Nera :: Le Pietre Miliari di OndaRock, su OndaRock. URL consultato il 23 settembre 2019.
  5. ^ Luca Sanna, AA.VV. - Franti - Solo uno poteva ridere..., su distorsioni.net, Distorsioni, 5 febbraio 2012.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • AA.VV., Perché era lì. Franti-Antistorie da una band non classificata, a cura di Cani bastardi, Torino, Nautilus, 2015.
  • AA.VV., Enciclopedia del rock italiano, a cura di Cesare Rizzi, Milano, Arcana, 1993, ISBN 8879660225.
  • AA.VV., Enciclopedia Rock Italiano, a cura di Gianluca Testani, Arcana Editrice, 2006, ISBN 88-7966-422-0.
  • Alessandro Besselva Averame, Il battito del cuore. Stefano Giaccone e Lalli, in Mucchio Extra, n. 18, estate 2005, pp. 60–73.
  • Alessandro Bolli, Dizionario dei Nomi Rock, Padova, Arcana editrice, 1998, ISBN 978-88-7966-172-0.
  • Alberto Campo, Nuovo? rock?! italiano!: una storia, 1980-1996, Giunti Editore, 1996.
  • Luca Frazzi, Le guide pratiche di Rumore - Punk italiano parte seconda. Hardcore, gli anni furiosi (1982-1990), Pavia, Apache Edizioni, 2003.
  • Diego Nozza, Hardcore. Introduzione al punk italiano degli anni ottanta, Fano, Edizioni Crac, 2011, ISBN 978-88-97389-02-6.
  • Marco Philopat, Lumi di punk: la scena italiana raccontata dai protagonisti, Agenzia X, 2006.
  • Livia Satriano, Gli altri Ottanta. Racconti dalla galassia post-punk italiana, Agenzia X, 2014, ISBN 978-88-95029-99-3.

Documentari[modifica | modifica wikitesto]

  • Italian Punk Hardcore: 1980-1989 di Angelo Bitonto, Giorgio S. Senesi e Roberto Sivilia (2015)

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  Portale Punk: accedi alle voci di Wikipedia che parlano di musica punk