Formula Junior derivate da Lancia Appia

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La Dagrada-Lancia Formula Junior monoposto di Giancarlo Baghetti

Negli anni a cavallo tra il decennio del 1950 e quello del 1960 il motore della Lancia Appia, opportunamente modificato e preparato, viene montato da alcuni piccoli costruttori italiani sulle monoposto di Formula Junior.

Lo stesso argomento in dettaglio: Risultati sportivi della Lancia Appia.

In base al regolamento internazionale appositamente predisposto, le vetture di questa nuova formula devono avere una cilindrata compresa tra 1000 e 1100 centimetri cubi ma il blocco motore, il cambio, il sistema frenante e quello di alimentazione devono derivare direttamente da una vettura di grande serie (almeno 1000 unità costruite in un anno). L'Italia è la prima ad organizzare corse riservate a queste piccole monoposto, anche perché molti costruttori-artigiani di casa nostra - abilissimi ed attivissimi - iniziano subito a sfornare i primi bolidi.

Le prime Junior utilizzano le parti meccaniche della Fiat 1100.103 ma già nel 1959 il costruttore Dagrada ricorre all'impiego del motore Appia. Oltre a Dagrada, anche Facetti, Raf, Raineri e Volpini utilizzano il propulsore dell'Appia per le loro piccole monoposto.

Dagrada[modifica | modifica wikitesto]

La Dagrada-Lancia Formula Junior a motore anteriore in corsa a Monza nell'estate del 1960

Nel '59 il costruttore Dagrada ricorre all'impiego del motore Appia, ritenendo che questo propulsore, con le sue camere di scoppio emisferiche ed i suoi due assi a camme nel basamento, consenta di ottenere un buon rendimento volumetrico con la possibilità di raggiungere elevati regimi di rotazione.

La Dagrada-Lancia monoposto di Formula Junior a motore anteriore, con Giancarlo Baghetti alla guida, ritratta a Monza subito dopo la vittoria riportata nel Trofeo Vigorelli (25 aprile 1960)

La faccenda non è però facile, soprattutto per la intricata conformazione dei condotti di aspirazione e di scarico. Ma il bravo e tenace Angelo Dagrada pone rimedio al problema con un lavoro da cesellatore, rimodellando del tutto la testata, utilizzando due carburatori Weber DCO orizzontali e poi, ispirandosi a quanto progettato da Vittorio Jano anni prima per la monoposto Lancia D50, montando il motore in posizione leggermente trasversale per consentire il passaggio dell'albero di trasmissione a lato del posto di guida.

Circuito di Monza: la Dagrada-Lancia di Giorgio Bassi in prima fila alla partenza della prova finale della Coppa Junior svoltasi il 13 maggio 1962; Bassi si aggiudicherà la corsa

Anche il cambio è di origine Lancia, ma la matrice è quella della Flaminia. La potenza del motore elaborato è inizialmente di 75 CV ma a fine carriera, nel 1960, pare si aggiri attorno a 90 CV.

Dopo un '59 in sordina (miglior risultato: 5º posto in batteria per merito di Franco Bordoni alla 6 ore Esso sulla pista di Vallelunga) l'anno successivo arrivano le soddisfazioni grazie anche all'apporto dell'astro nascente Giancarlo Baghetti (futuro pilota Ferrari, anche di Formula Uno). Baghetti vince il Trofeo Vigorelli, la Coppa FISA ed una delle Prove Addestrative indette dalla CSAI (Commissione Sportiva Automobilistica Italiana) ottenendo anche alcune vittorie in "batteria" e parecchi piazzamenti nelle zone alte di classifica. Anche il pilota Giorgio Bassi, pur non vincendo, coglie alcuni discreti piazzamenti e due apprezzabili secondi posti in altrettante Prove Addestrative svoltesi a Monza.

La Dagrada-Lancia Formula Junior a motore posteriore (1961)

Al termine della stagione 1960, Giancarlo Baghetti finisce al 4º posto - a pari merito con Giacomo Russo (alias "Geki") - nella classifica finale del Campionato Italiano Conduttori Formula Junior (vinto - per la cronaca - da Renato Pirocchi su Fiat Stanguellini) mentre Bassi è ventesimo.

I lusinghieri successi conseguiti nel '60 incoraggiano Dagrada che per l'anno successivo prepara una nuova monoposto il cui motore viene montato posteriormente e, migliorato, arriva ad erogare più di 100 CV di potenza. Ma tutto questo non basta ancora: la concorrenza dei costruttori inglesi - i cui motori di derivazione BMC (British Motor Corporation), d'impostazione più moderna, si prestano meglio al potenziamento - si fa prepotente e la Dagrada-Lancia - oltretutto orfana di Giancarlo Baghetti (passato alla Formula Uno in Ferrari)- è assillata da seri problemi di messa a punto, tanto che nel triennio 1961/63 riesce una sola volta, profittando dell'assenza dei grossi calibri inglesi, a cogliere la vittoria con Giorgio Bassi.

Dagrada Formula Junior mod. 1959/60[modifica | modifica wikitesto]

Caratteristiche tecniche - Dagrada Formula Junior modello 1959/60
Configurazione
Carrozzeria: Monoposto Posizione motore: anteriore Trazione: posteriore
Dimensioni e pesi
Interasse: 2.160 mm Carreggiate: anteriore 1.210 - posteriore 1.210 mm Altezza minima da terra:
Meccanica
Tipo motore: Appia elaborato 4 cilindri a V (10° 14’), montato in posizione non perfettamente longitudinale ma lievemente trasversale, monoblocco; basamento motore e coppa in duralluminio fortemente alettati; testata profondamente modificata; camere di scoppio emisferiche; albero motore (molto corto, contrappesato e bilanciato staticamente e dinamicamente) ruotante su 2 supporti. Raffreddamento ad acqua, a circolazione forzata con pompa centrifuga. Rapporto di compressione: tra 8,75:1 e 9,00:1 Cilindrata: (alesaggio mm 68,0 - corsa mm 75,0); totale 1089,51 cm³
Distribuzione: due alberi a camme laterali (uno per l’aspirazione, l’altro per lo scarico) nel basamento mossi da una catena; valvole in testa (due per cilindro), a “V”, inclinate di 67° tra di loro, azionate da puntalini e bilancieri Alimentazione: mediante due carburatori orizzontali Weber, doppio corpo; altre fonti riportano un solo carburatore, orizzontale, tipo Weber 40 DCOE (doppio corpo, diametro del condotto mm 40)
Prestazioni motore Potenza: compresa tra 75 e 90 HP ad un regime di 6.700/7.000 giri al minuto.
Accensione: a spinterogeno; ordine d'accensione: 1-3-4-2. Impianto elettrico: a 12 Volt.
Frizione: monodisco a secco Cambio: in blocco con motore e frizione, a 4 rapporti + retromarcia, di derivazione Lancia Flaminia
Telaio
Corpo vettura telaio tubolare
Sospensioni anteriori: a ruote indipendenti, trapezi oscillanti, ammortizzatori idraulici telescopici e molle cilindriche coassiali. / posteriori: a ruote indipendenti, trapezi oscillanti, ammortizzatori idraulici telescopici e molle cilindriche coassiali.
Freni anteriori: a tamburo / posteriori: a tamburo
Pneumatici misure: 4.50x13 anteriormente e 5.50x13 posteriormente / Cerchi: da 13"
Prestazioni dichiarate
Velocità: variabile in funzione del rapporto al ponte adottato, ma comunque con punte superiori ai 200 km/h Accelerazione:

Dagrada Formula Junior mod. 1961/62[modifica | modifica wikitesto]

Caratteristiche tecniche - Dagrada Formula Junior modello 1961/62
Configurazione
Carrozzeria: Monoposto Posizione motore: posteriore Trazione: posteriore
Dimensioni e pesi
Ingombri (lungh.×largh.×alt. in mm): 3.300 × 1.330 × 740 Diametro minimo sterzata:
Interasse: 2.150 mm Carreggiate: anteriore 1.200 - posteriore 1.200 mm Altezza minima da terra:
Posti totali: Bagagliaio: Serbatoio: due serbatoi laterali dalla capacità complessiva di litri 24, più un eventuale terzo serbatoio supplementare (posto alle spalle del pilota) della capacità di litri 12
Masse a vuoto: 400 kg
Meccanica
Tipo motore: Appia elaborato 4 cilindri a V (10° 14’), raffreddato ad acqua. Rapporto di compressione: 9,00:1 Cilindrata: (alesaggio mm 68,0 - corsa mm 75,0); totale 1089,51 cm³
Distribuzione: due alberi a camme laterali Alimentazione: mediante due carburatori orizzontali Weber, doppio corpo, tipo 38 DCOE (oppure 40 DCOE), con diametro dei condotti, rispettivamente, di mm 38 e mm 40
Prestazioni motore Potenza: compresa tra 95 e 102 HP ad un regime di 7.200/7.500 giri al minuto.
Accensione: a spinterogeno Impianto elettrico: a 12 Volt
Frizione: monodisco a secco Cambio: in blocco con motore e frizione, a 4 rapporti + retromarcia, di derivazione Lancia Flavia.
Telaio
Corpo vettura telaio tubolare a traliccio (diametro tubi mm 17, mm 20 e mm 40); il peso del telaio nudo è di Kgb 21
Sterzo a cremagliera
Sospensioni anteriori: a ruote indipendenti / posteriori: a ruote indipendenti; triangoli oscillanti, ammortizzatori idraulici telescopici e molle cilindriche coassiali, barre di torsione antirollio.
Freni anteriori: a tamburo / posteriori: a tamburo (di derivazione Fiat 1100-103)
Pneumatici anteriormente 5.25x13; posteriormente possono essere montati pneumatici da 5.25x13 oppure da 5.25x14 od anche da 5.25x15. / Cerchi: anteriormente da 13"; posteriormente possono essere montati cerchi da 13", oppure da 14", od anche da 15"
Prestazioni dichiarate
Velocità: variabile in funzione del rapporto al ponte adottato, ma comunque con punte superiori ai 200-210 km/h Accelerazione:

Facetti[modifica | modifica wikitesto]

La Facetti-Lancia di Formula Junior a motore posteriore, condotta da Carlo Facetti, ritratta in corsa al Premio Vigorelli disputatosi a Monza il 25 aprile 1960

Nel 1960 scende in pista la Facetti-Lancia: questa monoposto a motore posteriore viene portata in gara da Carlo Facetti, figlio del costruttore, ma, pur potente (90 CV), rivela carenze telaistiche, tanto che il miglior risultato in pista è un magro 4º posto nella Prima Finale del Premio Vigorelli 1960: anche un estremo tentativo, nel '61, di adottare un telaio Cooper abbinato al motore Appia non ha il successo sperato.

Facetti Formula Junior mod. 1960[modifica | modifica wikitesto]

Caratteristiche tecniche - Facetti Formula Junior modello 1960
Configurazione
Carrozzeria: Monoposto Posizione motore: posteriore Trazione: posteriore
Meccanica
Tipo motore: Appia elaborato 4 cilindri a V (10° 14’) monoblocco; basamento motore e coppa in duralluminio fortemente alettati; camere di scoppio emisferiche; albero motore ruotante su 2 supporti. Raffreddamento ad acqua, a circolazione forzata con pompa centrifuga Cilindrata: (alesaggio mm 68,0 - corsa mm 75,0); totale 1089,51 cm³
Distribuzione: due alberi a camme laterali Alimentazione: due carburatori orizzontali Weber, doppio corpo
Prestazioni motore Potenza: compresa tra 85 e 90 HP ad un regime di 7.000 giri al minuto
Accensione: a spinterogeno Impianto elettrico: a 12 Volt
Frizione: monodisco a secco Cambio: in blocco con motore e frizione, a 4 rapporti + retromarcia.
Telaio
Corpo vettura telaio tubolare
Sospensioni anteriori: a ruote indipendenti / posteriori: a ruote indipendenti; triangoli oscillanti, ammortizzatori idraulici telescopici e molle cilindriche coassiali.
Freni anteriori: a tamburo / posteriori: a tamburo
Prestazioni dichiarate
Velocità: variabile in funzione del rapporto al ponte adottato, ma comunque con punte prossime ai 200 km/h Accelerazione:

Raf (Raffaele Cammarota)[modifica | modifica wikitesto]

Si tratta di un esemplare unico (a motore posteriore) realizzato nel '61 dal pilota (ed esperto orologiaio) Raffaele Cammarota.

Il motore montato sulla Raf è un Lancia Appia modificato nella distribuzione (ad ingranaggi anziché a catena), nell'imbiellamento (alberi e bielle su rulli invece che su cuscinetti) e nella carburazione (due carburatori doppio corpo Weber) ed erogante così circa 80 CV. Purtroppo anche questo tentativo non sortisce i risultati sperati e Cammarota riesce appena a concludere al 9º posto la seconda batteria nella Coppa Junior a Monza.

Raf (Raffaele Cammarota) mod. 1961[modifica | modifica wikitesto]

Caratteristiche tecniche - Raf (Raffaele Cammarota) Formula Junior modello 1961
Configurazione
Carrozzeria: Monoposto Posizione motore: posteriore Trazione: posteriore
Dimensioni e pesi
Interasse: 2.250 mm Carreggiate: anteriore 1.230 - posteriore 1.180 mm Altezza minima da terra: 90 mm
Posti totali: Bagagliaio: Serbatoio: due serbatoi laterali dalla capacità complessiva di litri 45
Meccanica
Tipo motore: Appia elaborato 4 cilindri a V (10° 14’) monoblocco; basamento motore e coppa in duralluminio fortemente alettati; camere di scoppio emisferiche; albero motore ruotante su 2 supporti; alberi e bielle montati su rulli (anziché su cuscinetti, come normalmente nei motori Appia). Raffreddamento ad acqua, a circolazione forzata con pompa centrifuga. Rapporto di compressione: 9,70:1 Cilindrata: (alesaggio mm 68,0 - corsa mm 75,0); totale 1089,51 cm³
Distribuzione: due alberi a camme laterali (uno per l’aspirazione, l’altro per lo scarico) nel basamento mossi da ingranaggi (anziché da catena, come normalmente nei motori Appia); valvole in testa (due per cilindro) Alimentazione: due carburatori orizzontali Weber, doppio corpo
Prestazioni motore Potenza: 80 HP circa ad un regime di 6.800 giri al minuto
Accensione: a spinterogeno Impianto elettrico: a 12 Volt
Frizione: monodisco a secco Cambio: in blocco con motore e frizione, a 4 rapporti + retromarcia (di derivazione Lancia Aurelia)
Telaio
Corpo vettura telaio tubolare a traliccio in lega speciale di acciaio; peso del telaio nudo Kg 16
Sterzo a cremagliera
Sospensioni anteriori: a ruote indipendenti / posteriori: a ruote indipendenti, triangoli inferiori oscillanti, braccio superiore, pontoni longitudinali di reazione, ammortizzatori idraulici telescopici, molle cilindriche coassiali, barre di torsione.
Freni anteriori: a tamburo / posteriori: a tamburo
Pneumatici anteriormente 5.00x14; posteriormente 5.00x15. / Cerchi: anteriormente da 14"; posteriormente da 15"
Prestazioni dichiarate
Velocità: variabile in funzione del rapporto al ponte adottato, ma comunque con punte vicine ai 200 km/h Accelerazione:

Raineri[modifica | modifica wikitesto]

Vista laterale della Raineri Formula Junior 1960

La monoposto di Raineri (risalente al 1960) monta, posteriormente, il motore Lancia Appia: poco o nulla si sa di questa monoposto, che fa solo sporadiche apparizioni e non consegue che modestissimi piazzamenti (7º posto, con Bruno Basini, in batteria al Trofeo Vigorelli; 11º posto, sempre in batteria e sempre con Basini, al Gran Premio Lotteria a Monza).

Raineri mod. 1960[modifica | modifica wikitesto]

Caratteristiche tecniche - Raineri Formula Junior modello 1960
Configurazione
Carrozzeria: Monoposto Posizione motore: posteriore Trazione: posteriore
Meccanica
Tipo motore: Appia elaborato 4 cilindri a V (10° 14’) monoblocco; basamento motore e coppa in duralluminio fortemente alettati; camere di scoppio emisferiche; albero motore ruotante su 2 supporti. Raffreddamento ad acqua, a circolazione forzata con pompa centrifuga. Cilindrata: (alesaggio mm 68,0 - corsa mm 75,0); totale 1089,51 cm³
Distribuzione: due alberi a camme laterali Alimentazione: mediante quattro carburatori Dell'Orto
Accensione: a spinterogeno Impianto elettrico: a 12 Volt
Frizione: monodisco a secco Cambio: in blocco con motore e frizione, a 4 rapporti + retromarcia
Telaio
Corpo vettura telaio tubolare
Sospensioni anteriori: a ruote indipendenti, triangoli oscillanti, ammortizzatori idraulici telescopici e molle cilindriche coassiali. / posteriori: a ruote indipendenti.
Freni anteriori: a tamburo / posteriori: a tamburo
Prestazioni dichiarate
Velocità: variabile in funzione del rapporto al ponte adottato, ma comunque con punte vicine ai 200 km/h Accelerazione:

Volpini[modifica | modifica wikitesto]

La Volpini-Lancia di Formula Junior (1961) vista da tergo

La lista dei mini-costruttori si chiude con Volpini il quale, nel '61, abbandona il propulsore Fiat e presenta agli appassionati la sua nuova Junior motorizzata Lancia: malgrado la leggerezza del telaio a traliccio di tubi e la discreta potenza dichiarata (85 CV) a questa macchina - apprezzabile per la linea filante della carrozzeria (realizzata in alluminio dalla Sport Cars di Modena) - non possono essere accreditati risultati di un qualche significato.

Volpini mod. 1961[modifica | modifica wikitesto]

Caratteristiche tecniche - Volpini Formula Junior modello 1961
Configurazione
Carrozzeria: Monoposto Posizione motore: posteriore Trazione: posteriore
Dimensioni e pesi
Ingombri (lungh.×largh.×alt. in mm): 3.300 × ? × 970 Diametro minimo sterzata:
Interasse: 2.150 mm Carreggiate: anteriore 1.210 - posteriore 1.250 mm Altezza minima da terra:
Posti totali: Bagagliaio: Serbatoio: tre serbatoi complessivamente, di cui due laterali ed uno anteriore (posto tra le gambe del pilota) per una capacità complessiva di litri 30
Meccanica
Tipo motore: Appia elaborato 4 cilindri a V (10° 14’) monoblocco; basamento motore e coppa in duralluminio fortemente alettati; camere di scoppio emisferiche; albero motore ruotante su 2 supporti. Raffreddamento ad acqua, a circolazione forzata con pompa centrifuga. Cilindrata: (alesaggio mm 68,0 - corsa mm 75,0); totale 1089,51 cm³
Distribuzione: due alberi a camme laterali Alimentazione: un carburatore orizzontale doppio corpo Weber
Prestazioni motore Potenza: 85 HP a 6.200 giri al minuto
Accensione: a spinterogeno Impianto elettrico: a 12 Volt
Frizione: monodisco a secco Cambio: in blocco con motore e frizione, a 4 rapporti + retromarcia (di derivazione Lancia Aurelia)
Telaio
Corpo vettura telaio tubolare a traliccio in acciaio al cromo-molibdeno; peso del telaio nudo Kg 16
Sterzo a cremagliera
Sospensioni anteriori: a ruote indipendenti / posteriori: a ruote indipendenti; triangoli inferiori oscillanti, braccio superiore, pontoni longitudinali di reazione, ammortizzatori idraulici telescopici, molle cilindriche coassiali, barre di torsione.
Freni anteriori: a tamburo / posteriori: a tamburo (derivati da quelli della Fiat 1100-103)
Pneumatici 145x15 / Cerchi: da 15"
Prestazioni dichiarate
Velocità: variabile in funzione del rapporto al ponte adottato, ma comunque con punte superiori ai 200 km/h Accelerazione:

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]