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Filifolium sibiricum

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Filifolium sibiricum
Immagine di Filifolium sibiricum mancante
Classificazione APG IV
DominioEukaryota
RegnoPlantae
(clade)Angiosperme
(clade)Mesangiosperme
(clade)Eudicotiledoni
(clade)Eudicotiledoni centrali
(clade)Superasteridi
(clade)Asteridi
(clade)Euasteridi
(clade)Campanulidi
OrdineAsterales
FamigliaAsteraceae
SottofamigliaAsteroideae
TribùAnthemideae
cladeAsian-southern African grade
SottotribùArtemisiinae
Genere Filifolium
Kitam., 1940
Specie F. sibiricum
Classificazione Cronquist
DominioEukaryota
RegnoPlantae
DivisioneMagnoliophyta
ClasseMagnoliopsida
SottoclasseAsteridae
OrdineAsterales
FamigliaAsteraceae
SottofamigliaAsteroideae
TribùAstereae
Genere Filifolium
Specie F. sibiricum
Nomenclatura binomiale
Filifolium sibiricum
(L.) Kitam., 1940

Filifolium sibiricum (L.) Kitam., 1940 è una specie di piante angiosperme dicotiledoni della famiglia delle Asteraceae, sottofamiglia Asteroideae, tribù Anthemideae (clade Asian-southern African grade) e sottotribù Artemisiinae. Filifolium sibiricum è anche l'unica specie del genere Filifolium Kitam., 1940.[1][2][3][4]

Il nome generico ( Filifolium ) si riferisce al fogliame filiforme.[5] L'epiteto specifico (sibiricum) fa riferimento all'areale della Siberia.[6]

Il nome scientifico della specie è stato definito dai botanici Carl Linnaeus (1707-1778) e Siro Kitamura (1906-2002) nella pubblicazione " Acta Phytotaxonomica et Geobotanica. [Shokubutsu bunrui chiri.]" (Acta Phytotax. Geobot. 9(3): 157) del 1940.[7] Il nome scientifico del genere è stato definito nella stessa pubblicazione.

Portamento. Le specie di questa voce è un'erba perenne. L'indumento consiste in brevi peli medifissi (oppure è assente). [8][9][10][11][12][4][13]

Fusto. La parte aerea è eretta, ramosa (legnosa alla base), striata e glabra. La base è ricoperta da vecchie guaine fogliari fibrose. Le radici sono robuste. Altezza media: 20 - 60 cm.

Foglie. Le foglie lungo il caule sono disposte in modo alterno con lunghi piccioli. La lamina, con forme da obovata a oblunga, è del tipo pennatosetta con lunghi lobi filiformi. Dimensione delle foglie: 20 × 5 - 6 cm.

Infiorescenza. Le sinflorescenze sono formate da 1 - 10 capolini raccolti in modo corimboso. Le infiorescenze vere e proprie sono composte da un capolino terminale peduncolato di tipo disciforme eterogamo. I capolini sono formati da un involucro, con forme emisferiche, composto da diverse brattee, al cui interno un ricettacolo fa da base ai fiori di due tipi: fiori del raggio (qui assenti) e fiori del disco. Le brattee, a consistenza erbacea, con forme da ovate a largamente ovate, apici arrotondati e margini scariosi, sono disposte in modo più o meno embricato su 3 - 4 serie. Il ricettacolo, conico, è sprovvisto di pagliette avvolgenti la base dei fiori. Le brattee al margine a volte sono scariose e colorate di bruno oppure sono ialine. Dimensione degli involucri: 4 - 5 mm.

Fiori. I fiori sono tetra-ciclici (formati cioè da 4 verticilli: calicecorollaandroceogineceo) e pentameri (calice e corolla formati da 5 elementi). Si distinguono in:

  • fiori del raggio (esterni): sono assenti e sono sostituiti da una sola riga di fiori femminili tubulari affusolati e con 2 - 4 minuti denti;
  • fiori del disco (centrali): sono più numerosi con forme brevemente tubulose (attinomorfe); sono funzionalmente maschili.
*/x K , [C (5), A (5)], G 2 (infero), achenio [14]
  • Corolla: (solo fiori del disco) la forma è tubulare bruscamente divaricata in 4 - 5 lobi; i lobi, patenti o eretti, hanno una forma deltata o più o meno lanceolata; il colore in genere è giallo. Possono essere compressi in una massa resinosa.
  • Androceo: l'androceo è formato da 5 stami (alternati ai lobi della corolla) sorretti da filamenti generalmente liberi e sottili; gli stami sono connati e formano un manicotto circondante lo stilo. Le antere possono essere sia di tipo basifissa che medifissa (ossia attaccate al filamento per la base – nel primo caso; oppure in un punto intermedio – nel secondo caso).[15] Questa caratteristica ha valore tassonomico in quanto distingue i generi gli uni dagli altri. Normalmente le antere variano da ottuse (arrotondate) a leggermente appuntite alla base (o anche caudate); le appendici sono triangolari. Il tessuto endoteciale (rivestimento interno dell'antera) non è polarizzato. Il polline è sferico con un diametro medio di circa 25 micron; è tricolporato (con tre aperture sia di tipo a fessura che tipo isodiametrica o poro) ed è liscio.
  • Gineceo: l'ovario è infero uniloculare formato da 2 carpelli. Lo stilo (il recettore del polline) è profondamente bifido (con due stigmi divergenti) e con le linee stigmatiche marginali separate o contigue. I due bracci dello stilo hanno una forma troncata e possono essere papillosi o ricoperti da ciuffi di peli.

Frutti. I frutti sono degli acheni senza pappo. Gli acheni hanno una forma obliquamente obovoide (leggermente compressa); possono essere privi di coste o oppure con 3 - 12 coste; l'apice è arrotondato senza anello apicale. Il pericarpo, sottile, può possedere delle cellule mucillaginifere, mentre le sacche di resina sono assenti.

Impollinazione: tramite insetti (impollinazione entomogama tramite farfalle diurne e notturne).[9][10]
Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori.
Dispersione: i semi cadono a terra e vengono dispersi soprattutto da insetti come formiche (disseminazione mirmecoria). Un altro tipo di dispersione è zoocoria: gli uncini delle brattee dell'involucro (se presenti) si agganciano ai peli degli animali di passaggio che portano così i semi anche su lunghe distanze. Inoltre per merito del pappo (se presente) il vento può trasportare i semi anche per alcuni chilometri (disseminazione anemocora).

Distribuzione e habitat

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La specie di questa voce è distribuita in Cina, Giappone e Mongolia.[3] L'habitat tipico sono le praterie su pendii montani fino a quote di 1500 - 2600 m.[13]

La famiglia di appartenenza di questa voce (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) probabilmente originaria del Sud America, è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23.000 specie distribuite su 1.535 generi[16], oppure 22.750 specie e 1.530 generi secondo altre fonti[17] (una delle checklist più aggiornata elenca fino a 1.679 generi)[18]. La famiglia attualmente (2021) è divisa in 16 sottofamiglie; la sottofamiglia Asteroideae è una di queste e rappresenta l'evoluzione più recente di tutta la famiglia.[1][11][12]

l gruppo di questa voce è descritto nella tribù Anthemideae, una delle 21 tribù della sottofamiglia Asteroideae). In base alle ultime ricerche nella tribù sono stati individuati (provvisoriamente) 4 principali lignaggi (o cladi): "Southern hemisphere grade", "Asian-southern African grade", "Eurasian grade" e "Mediterranean clade". Il genere Filifolium (insieme alla sottotribù Artemisiinae) è incluso nel clade Asian-southern African grade.[4].

Da un punto di vista filogenetico il genere Filifolium occupa, nell'ambito della sottotribù, una posizione più o meno centrale e insieme ai generi Neopallasia, Artemisia, Picrothamnus, Stilpnolepis e Sphaeromeria fa parte del "Artemisia Group".[4] In precedenza era descritto all'interno del subg. Dracunculus (Besser) Rydb del genere "Artemisia".[19]

I caratteri distintivi della specie Filifolium sibiricum sono:[12]

  • l'indumento è formato da peli medifissi;
  • i capolini sono del tipo disciforme con una riga esterna di fiori femminili e fiori centrali funzionalmente maschili;
  • il polline è liscio;
  • gli acheni, obliquamente obovoidi, sono privi di un anello apicale.

Il numero cromosomico della specie è: 2n = 16 e 18.[13]

In base all'"orologio molecolare" questa specie ha iniziato a divergere tra 4 e 3 milioni di anni fa.[4]

Sono elencati alcuni sinonimi per questa entità:[3]

  • Artemisia sibirica (L.) Maxim.
  • Tanacetum sibiricum L.
  • Chrysanthemum trinioides Hand.-Mazz.
  1. ^ a b (EN) The Angiosperm Phylogeny Group, An update of the Angiosperm Phylogeny Group classification for the ordines and families of flowering plants: APG IV, in Botanical Journal of the Linnean Society, vol. 181, n. 1, 2016, pp. 1–20.
  2. ^ Nesom 2020
  3. ^ a b c World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 2 agosto 2024.
  4. ^ a b c d e Oberprieler et al. 2022
  5. ^ Botanical names, su calflora.net. URL consultato il 2 agosto 2024.
  6. ^ Botanical names, su calflora.net. URL consultato il 2 agosto 2024.
  7. ^ The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 2 agosto 2024.
  8. ^ Pignatti 1982, vol.3 pag.1
  9. ^ a b Strasburger 2007, pag. 860
  10. ^ a b Judd 2007, pag.517
  11. ^ a b Funk & Susanna 2009, p. 644.
  12. ^ a b c Kadereit & Jeffrey 2007, p. 359.
  13. ^ a b c eFloras - Flora of China, su efloras.org. URL consultato il 2 agosto 2024.
  14. ^ Judd-Campbell-Kellogg-Stevens-Donoghue, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, p. 520, ISBN 978-88-299-1824-9.
  15. ^ Musmarra 1996.
  16. ^ Judd 2007, pag. 520.
  17. ^ Strasburger 2007, pag. 858.
  18. ^ World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 18 aprile 2021.
  19. ^ Jiao et al. 2023, pag.873

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