Eurybia

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Eurybia
Eurybia conspicua
Classificazione APG IV
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
(clade) Angiosperme
(clade) Mesangiosperme
(clade) Eudicotiledoni
(clade) Eudicotiledoni centrali
(clade) Superasteridi
(clade) Asteridi
(clade) Euasteridi
(clade) Campanulidi
Ordine Asterales
Famiglia Asteraceae
Sottofamiglia Asteroideae
Tribù Astereae

North American lineage

Sottotribù Machaerantherinae
Genere Eurybia
(Cass.) Cass., 1820
Classificazione Cronquist
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
Divisione Magnoliophyta
Classe Magnoliopsida
Sottoclasse Asteridae
Ordine Asterales
Famiglia Asteraceae
Sottofamiglia Asteroideae
Tribù Astereae
Genere Eurybia
Specie
(Vedi testo)

Eurybia (Cass.) Cass., 1820 è un genere di piante angiosperme dicotiledoni della famiglia delle Asteraceae, sottofamiglia Asteroideae, tribù Astereae (North American lineage) e sottotribù Machaerantherinae.[1][2][3]

Etimologia[modifica | modifica wikitesto]

Il nome del genere deriva dal greco "eurys" (= largo) e "baios" (= pochi), forse alludendo ai pochi e diffusi fiori del raggio.[4] Ma potrebbe anche derivare sempre dal greco "eurybies" o "eurybia" che significa "in lungo e in largo, largamente diffuso".[5]

Il nome scientifico del genere è stato definito dal botanico Alexandre Henri Gabriel de Cassini (1781-1832) nella pubblicazione " Dictionnaire des Sciences Naturelles, dans lequel on traite méthodiquement des différens êtres de la nature, considérés soit en eux-mêmes, d'aprés l'état actuel de nos connoissances, soit relativement à l'utilité quén peuvent retirer la médecine, l'agriculture, le commerce et les arts. Strasbourg. Edition 2" ( Dict. Sci. Nat., ed. 2. [F. Cuvier] 16: 46 ) del 1820.[6]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Il portamento
Eurybia spectabilis
Le foglie
Eurybia divaricata
Infiorescenza
Eurybia radula
I fiori
Eurybia hemispherica

Portamento. Le specie di questo genere hanno un ciclo biologico perenne rizomatoso.[7][8][9][10][11][4]

Fusto. La parte aerea in genere è eretta, semplice o ramosa. Gli steli sono glabri. Altezza media: 10 - 120 cm.

Foglie. Le foglie lungo il caule sono disposte in modo alternato e sessile, quelle basali sono picciolate; la lamina è intera o seghettata e spinescente con forme da lineari a obovate o cordate o ellittiche o spatolate o oblunghe; la pagina fogliare è glabra con 3 - 5 venature parallele.

Infiorescenza. Le sinflorescenze sono sia scapose (capolini solitari) che composte da diversi capolini raccolti in formazioni corimbose o in altro modo. Le infiorescenze vere e proprie sono composte da un capolino terminale peduncolato di tipo radiato con fiori eterogami. I capolini sono formati da un involucro, con forme da turbinate a campanulate, composto da 20 a 140 brattee, al cui interno un ricettacolo fa da base ai fiori di due tipi: fiori del raggio e fiori del disco. Le brattee, un poco carenate, a consistenza erbacea con base indurita, con forme da largamente ovate o oblunghe a oblanceolate o lanceolate o lineari, con margini finemente fimbriati, sono disposte in modo più o meno embricato e scalato su 3 - 7 serie. Il ricettacolo (senza pagliette) a protezione della base dei fiori ha delle forme piatte o da convesse a coniche. Dimensione degli involucri: 4 - 25 mm.

Fiori. I fiori sono tetra-ciclici (formati cioè da 4 verticilli: calicecorollaandroceogineceo) e pentameri (calice e corolla formati da 5 elementi). Si distinguono in:

  • fiori del raggio (esterni): da 5 a 60 per capolino, sono femminili e sono disposti su 1 - 2 serie; la forma è ligulata (zigomorfa);
  • fiori del disco (centrali): sono più numerosi (da 8 a 260) con forme brevemente tubulose (attinomorfe); sono ermafroditi.
*/x K , [C (5), A (5)], G 2 (infero), achenio [12]
  • fiori del raggio: la forma della corolla alla base è più o meno tubulosa-imbutiforme, mentre all'apice è ligulata un poco contorta e può terminare con alcuni denti; il colore è bianco o blu;
  • fiori del disco: la forma è strettamente tubulare bruscamente divaricata in 5 lobi; i lobi, patenti o eretti, hanno una forma deltata o più o meno lanceolata; il colore è giallo
  • Androceo: l'androceo è formato da 5 stami sorretti da filamenti generalmente liberi; gli stami sono connati e formano un manicotto circondante lo stilo; le teche (produttrici del polline) alla base sono troncate e sono lievemente auricolate (molto raramente sono speronate o hanno una coda); le appendici apicali delle antere hanno delle forme piatte e lanceolate; il tessuto endoteciale (rivestimento interno dell'antera) è quasi sempre polarizzato (con due superfici distinte: una verso l'esterno e una verso l'interno). Il polline è sferico con un diametro medio di circa 25 micron; è tricolporato (con tre aperture sia di tipo a fessura che tipo isodiametrica o poro) ed è echinato (con punte sporgenti).
  • Gineceo: l'ovario è infero uniloculare formato da 2 carpelli. Lo stilo (il recettore del polline) è profondamente bifido (con due stigmi divergenti) e con le linee stigmatiche marginali separate. I due bracci dello stilo hanno una forma lineare-triangolare e possono essere papillosi o ricoperti da ciuffi di peli.

Frutti. I frutti sono degli acheni con pappo: il corpo, con 8 - 12 nervature longitudinali, ha una forma da cilindrica a cilindrico-obconica o fusiforme con superficie senza ghiandole. Le setole del pappo (persistente), rigide e piatte (ampie apicalmente), sono 35 - 70 disposte su 2 - 4 serie e graduate in altezza.

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

Impollinazione: l'impollinazione avviene tramite insetti (impollinazione entomogama tramite farfalle diurne e notturne).[8][9]
Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra).
Dispersione: i semi (gli acheni) cadendo a terra sono successivamente dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria). In questo tipo di piante avviene anche un altro tipo di dispersione: zoocoria. Infatti gli uncini delle brattee dell'involucro (se presenti) si agganciano ai peli degli animali di passaggio disperdendo così anche su lunghe distanze i semi della pianta. Inoltre per merito del pappo il vento può trasportare i semi anche a distanza di alcuni chilometri (disseminazione anemocora).

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

Le specie di questo genere sono distribuite in America del Nord, Penisola scandinava e Siberia (fino al Giappone).[3]

Sistematica[modifica | modifica wikitesto]

La famiglia di appartenenza di questa voce (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) probabilmente originaria del Sud America, è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23.000 specie distribuite su 1.535 generi[13], oppure 22.750 specie e 1.530 generi secondo altre fonti[14] (una delle checklist più aggiornata elenca fino a 1.679 generi)[15]. La famiglia attualmente (2021) è divisa in 16 sottofamiglie; la sottofamiglia Asteroideae è una di queste e rappresenta l'evoluzione più recente di tutta la famiglia.[1][10][11]

Filogenesi[modifica | modifica wikitesto]

La tribù Astereae (una delle 21 tribù della sottofamiglia Asteroideae) comprende circa 40 sottotribù. In base alle ultime ricerche nella tribù sono stati individuati (provvisoriamente) 5 principali lignaggi:[2]

  • Basal grade: include alcuni generi isolati, il gruppo "South American-Oceania", alcune sottotribù africane e il gruppo dei generi legnosi del Madagascar.
  • Bellis lineage: comprende le sottotribù eurasiatiche e una sottotribù africana.
  • Aster lineage: include i generi asiatici di Asterinae e i principali gruppi dell'Australia e dell'Oceania.
  • Baccharis lineage: include alcuni gruppi sudamericani.
  • North American lineage: include la vasta gamma di sottotribù del Nordamerica, Messico e alcuni gruppi distribuiti nel Sudamerica.

Il genere Eurybia (insieme alla sottotribù Machaerantherinae) è incluso nel lignaggio "North American lineage". Attualmente a sottotribù è suddivisa in 5 gruppi informali: Basal grade - Machaeranthera group - Haplopappus group - Xanthocephalum group - Lessingia group. Questo genere si trova nel "Basal grade", ossia è stato il primo gruppo ad evolversi dal corpo principale della sottotribù. Insieme al genere Oreostemma formano un "gruppo fratello".[2] Alcuni Autori hanno proposto di suddividere il genere Eurybia in sezioni: sect. Calliastrum (Torrey & A. Gray) G. L. Nesom - sect. Heleastrum (de Candolle) G. L. Nesom - sect. Eryngiifoliae (Alexander) G. L. Nesom - sect. Radulini (Rydberg) G. L. Nesom. Ma queste divisioni non sono riconosciute da tutti i botanici.[4]

I caratteri distintivi del genere sono:[11]

  • le foglie sono intere o raramente dentate;
  • gli acheni hanno delle forme da cilindriche a subcilindriche;
  • il pappo è provvisto di setole.

Il numero cromosomico delle specie di questo genere è: 2n = 18.[11]

Elenco delle specie[modifica | modifica wikitesto]

Questo genere ha 27 specie:[3]

A ... D

E ... K

M ... R

S ... W

Sinonimi[modifica | modifica wikitesto]

Sono elencati alcuni sinonimi per questa entità:[3]

  • Biotia DC.
  • Heleastrum DC.
  • Herrickia Wooton & Standl.
  • Triniteurybia Brouillet, Urbatsch & R.P.Roberts
  • Weberaster Á.Löve & D.Löve

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (EN) The Angiosperm Phylogeny Group, An update of the Angiosperm Phylogeny Group classification for the ordines and families of flowering plants: APG IV, in Botanical Journal of the Linnean Society, vol. 181, n. 1, 2016, pp. 1–20.
  2. ^ a b c Nesom 2020
  3. ^ a b c d World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 21 marzo 2024.
  4. ^ a b c eFloras - Flora of North America, su efloras.org. URL consultato il 21 marzo 2024.
  5. ^ Botanical names, su calflora.net. URL consultato il 22 marzo 2024.
  6. ^ The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 22 marzo 2024.
  7. ^ Pignatti 1982, vol.3 pag.1
  8. ^ a b Strasburger 2007, pag. 860
  9. ^ a b Judd 2007, pag.517
  10. ^ a b Funk & Susanna 2009, p. 612.
  11. ^ a b c d Kadereit & Jeffrey 2007, p. 328 e 287.
  12. ^ Judd-Campbell-Kellogg-Stevens-Donoghue, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, p. 520, ISBN 978-88-299-1824-9.
  13. ^ Judd 2007, pag. 520.
  14. ^ Strasburger 2007, pag. 858.
  15. ^ World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 18 aprile 2021.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • Eurybia Royal Botanic Gardens KEW - Database
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