Ethulia
Ethulia L.f., 1762 è un genere di piante angiosperme dicotiledoni della famiglia delle Asteraceae.[1][2]
Etimologia
[modifica | modifica wikitesto]Il nome scientifico del genere è stato definito per la prima volta dal botanico Carl Linnaeus (1741-1783) nella pubblicazione " Decas Prima [Secunda] Plantarum Rariorum Horti Upsaliensis" ( Dec. Pl. Hort. Upsal. 1) del 1762 .[3]
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]Le specie di questo genere sono delle piccole erbacee (talvolta rizomatose) con cicli biologici perenni (o annuali). Gli steli, costati e spesso legnosi alla base, sono eretti o decombenti. Spesso sulla superficie di queste piante sono presenti peli con cellule erette o peli a forma di "T" o di tipo flagelliforme o ghiandole globose sessili.[4][5][6][7][8][9]
Le foglie sono disposte in modo alterno (raramente opposte) e sono brevemente picciolate (o subsessili). La lamina in genere è intera, ampiamente lineare-lanceolata; la consistenza può essere membranacea. Le venature normalmente sono pennate. I margini sono dentati. La superficie può essere pubescente (ghiandole punteggiate).
L'infiorescenza è formata da numerosi capolini omogami e discoidi (brevemente peduncolati) in formazioni cimose/corimbose. La struttura dei capolini è quella tipica delle Asteraceae: un peduncolo sorregge un involucro a forma da campanulata a subglobosa (o emisferica) composto da 15 - 40 squame (o brattee) disposte su 2 - 3 serie embricate che fanno da protezione al ricettacolo sul quale s'inseriscono i fiori di tipo tubuloso. Le brattee dell'involucro, persistenti con margini scariosi e apici acuti e subuguali, a volte sono divise in esterne (più corte) e interne. Il ricettacolo, piatto (o talvolta convesso), normalmente è sprovvisto di pagliette (ricettacolo nudo).
I fiori, da 3 a 100, sono tetra-ciclici (ossia sono presenti 4 verticilli: calice – corolla – androceo – gineceo) e pentameri (ogni verticillo ha in genere 5 elementi). I fiori sono inoltre ermafroditi e actinomorfi.
- */x K , [C (5), A (5)], G 2 (infero), achenio[10]
- Calice: i sepali del calice sono ridotti ad una coroncina di squame.
- Corolla: la corolla, strettamente tubolare, può essere pubescente oppure cosparsa di ghiandole; i lobi (insieme formano un lembo strettamente campanulato) sono 5, stretti e glabri. Il colore varia da porpora, malva, rosa a bianco.
- Androceo: gli stami sono 5 con filamenti liberi e distinti, mentre le antere (ottusamente auricolate) sono saldate in un manicotto (o tubo) circondante lo stilo.[11] Le antere alla base sono piane (o con appendici apicali ovate-lanceolate); in genere sono prive di ghiandole. Il polline è del tipo tricolporato (con tre aperture sia di tipo a fessura che tipo isodiametrica o poro)[12]; non è di tipo "lophato".
- Gineceo: lo stilo è filiforme con base priva di nodi e con corti, acuti peli a spazzola. Gli stigmi dello stilo sono due lunghi e divergenti; sono sottili, pelosi e con apice acuto. L'ovario è infero uniloculare formato da 2 carpelli. Gli stigmi hanno la superficie stigmatica interna (vicino alla base).[13]
I frutti sono degli acheni con pappo. Gli acheni hanno 2 - 6 coste con forme da subcilindriche a spiraleggianti (o obconiche). Sulla superficie degli acheni (tra le coste) sono presenti dei tricomi ghiandolosi oppure dei tubercoli; all'interno si può trovare del tessuto di tipo idioblasto e rafidi di tipo da corti a elongati; non è presente il tessuto fitomelanina. Il pappo è assente o di tipo coroniforme (un anello calloso ben definito).
Biologia
[modifica | modifica wikitesto]- Impollinazione: l'impollinazione avviene tramite insetti (impollinazione entomogama tramite farfalle diurne e notturne).
- Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra).
- Dispersione: i semi (gli acheni) cadendo a terra sono successivamente dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria). In questo tipo di piante avviene anche un altro tipo di dispersione: zoocoria. Infatti gli uncini delle brattee dell'involucro si agganciano ai peli degli animali di passaggio disperdendo così anche su lunghe distanze i semi della pianta.
Distribuzione e habitat
[modifica | modifica wikitesto]Le specie di questo gruppo si trovano principalmente in Africa e a sud dell'Asia (Indonesia).[2]
Tassonomia
[modifica | modifica wikitesto]La famiglia di appartenenza di questa voce (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) probabilmente originaria del Sud America, è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23 000 specie distribuite su 1 535 generi[14], oppure 22 750 specie e 1 530 generi secondo altre fonti[15] (una delle checklist più aggiornata elenca fino a 1 679 generi)[16]. La famiglia attualmente (2021) è divisa in 16 sottofamiglie.[1][7][8]
Filogenesi
[modifica | modifica wikitesto]Le specie di questo gruppo appartengono alla sottotribù Erlangeinae descritta all'interno della tribù Vernonieae Cass. della sottofamiglia Vernonioideae Lindl.. Questa classificazione è stata ottenuta ultimamente con le analisi del DNA delle varie specie del gruppo.[17] Da un punto di vista filogenetico in base alle ultime analisi sul DNA la tribù Vernonieae è risultata divisa in due grandi cladi: Muovo Mondo e Vecchio Mondo. I generi di Erlangeinae appartengono al subclade relativo all'Africa tropicale e meridionale (l'altro subclade africano comprende anche specie delle Hawaii) frammisti ai generi di altre sottotribù; si tratta quindi di un clade non ancora ben risolto filogeneticamente.[8]
La sottotribù, e quindi i suoi generi, si distingue per i seguenti caratteri:[7]
- le specie della sottotribù sono principalmente di origine Africana;
- nella pubescenza sono presenti peli da asimmetrici a simmetrici a forma di "T";
- alcune specie hanno delle foglie pennate divise in segmenti;
- le infiorescenze in genere non sono sottese alla base da brattee fogliacee;
- il polline varia da triporato a tricolporato;
- gli acheni possono avere da 4 a 12 coste;
- il pappo è cupoliforme.
In precedenza la tribù Vernonieae, e quindi la sottotribù di questo genere, era descritta all'interno della sottofamiglia Cichorioideae.[8]
I caratteri distintivi per le specie di questo genere sono:[7]
- la corolla all'apice è glabra;
- il pappo è assente oppure ha un alto collare.
Il numero cromosomico delle specie di questo genere è: 2n = 20, 32 e 40.[2][8]
Elenco delle specie
[modifica | modifica wikitesto]Questo genere ha 15 specie:
- Ethulia acuminata M.G.Gilbert
- Ethulia bicostata M.G.Gilbert
- Ethulia burundiensis M.G.Gilbert & C.Jeffrey
- Ethulia conyzoides L.
- Ethulia faulknerae C.Jeffrey
- Ethulia gracilis Delile
- Ethulia greenwayi M.G.Gilbert
- Ethulia luzonica M.G.Gilbert
- Ethulia ngorongoroensis M.G.Gilbert
- Ethulia paucifructa M.G.Gilbert
- Ethulia rhizomata M.G.Gilbert
- Ethulia ruhudjiensis M.G.Gilbert
- Ethulia scheffleri S.Moore
- Ethulia triflora J.Kost.
- Ethulia vernonioides (Schweinf.) M.G.Gilbert
Sinonimi
[modifica | modifica wikitesto]Sono elencati alcuni sinonimi per questa entità:[2]
- Aethulia A.Gray
- Hoehnelia Schweinf.
- Kahiria Forssk.
- Pirarda Adans.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b (EN) The Angiosperm Phylogeny Group, An update of the Angiosperm Phylogeny Group classification for the ordines and families of flowering plants: APG IV, in Botanical Journal of the Linnean Society, vol. 181, n. 1, 2016, pp. 1–20.
- ^ a b c d World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 29 settembre 2021.
- ^ The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 29 settembre 2021.
- ^ Pignatti 1982, vol.3 pag.1.
- ^ Strasburger 2007, pag. 860.
- ^ Judd 2007, pag.517.
- ^ a b c d Kadereit & Jeffrey 2007, pag. 168.
- ^ a b c d e Funk & Susanna 2009, pag. 443.
- ^ eFloras - Flora of China, su efloras.org. URL consultato il 29 settembre 2021.
- ^ Judd-Campbell-Kellogg-Stevens-Donoghue, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, p. 520, ISBN 978-88-299-1824-9.
- ^ Pignatti 1982, Vol. 3 - pag. 1.
- ^ Strasburger 2007, Vol. 2 - pag. 760.
- ^ Judd 2007, pag. 523.
- ^ Judd 2007, pag. 520.
- ^ Strasburger 2007, pag. 858.
- ^ World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 18 marzo 2021.
- ^ Susanna et al. 2020.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Kadereit J.W. & Jeffrey C., The Families and Genera of Vascular Plants, Volume VIII. Asterales., Berlin, Heidelberg, 2007.
- V.A. Funk, A. Susanna, T.F. Steussy & R.J. Bayer, Systematics, Evolution, and Biogeography of Compositae, Vienna, International Association for Plant Taxonomy (IAPT), 2009.
- Judd S.W. et al, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, ISBN 978-88-299-1824-9.
- Strasburger E, Trattato di Botanica. Volume secondo, Roma, Antonio Delfino Editore, 2007, ISBN 88-7287-344-4.
- Sandro Pignatti, Flora d'Italia., Bologna, Edagricole, 1982, ISBN 88-506-2449-2.
- F.Conti, G. Abbate, A.Alessandrini, C.Blasi, An annotated checklist of the Italian Vascular Flora, Roma, Palombi Editore, 2005, ISBN 88-7621-458-5.
- Alfonso Susanna et al., The classification of the Compositae: A tribute to Vicki Ann Funk (1947–2019, in Taxon, vol. 69, n. 4, 2020, pp. 807-814.
- Harold Robinson, Generic and Subtribal Classification of American Vernonieae (PDF) [collegamento interrotto], in Smithsonian Contributions to Botany, vol. 89, 1999, pp. 1-116.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikispecies contiene informazioni su Ethulia
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Ethulia Royal Botanic Gardens KEW - Database