Eobaataridae

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Come leggere il tassoboxProgetto:Forme di vita/Come leggere il tassobox
Come leggere il tassobox
Eobaataridae
Stato di conservazione
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Sottoregno Eumetazoa Bilateria
Superphylum Deuterostomia
Phylum Chordata
Subphylum Vertebrata
Infraphylum Gnathostomata
Superclasse Tetrapoda
(clade) Mammaliaformes
Classe ?Mammalia
Superordine Allotheria
Ordine Multituberculata
Sottordine Plagiaulacida
Famiglia Eobaataridae
Nomenclatura binomiale
Eobaataridae
Kielan-Jaworowska, Dashzeveg & Trofimov, 1987
Generi

Eobaataridae è una famiglia di mammiferi estinti appartenenti all'ordine dei Multituberculata. I resti fossili provengono dal Cretaceo inferiore di Europa e Asia. Questi erbivori vissero durante l'era Mesozoica, conosciuta anche come "l'era dei dinosauri". Furono tra i rappresentanti più evoluti del sottordine informale dei "Plagiaulacida".

In un taxon, i ritrovamenti sono molto ben conservati. Si tratta di Sinobaatar dalla straordinaria località Cinese di Liaoning. Erano parenti stretti dei Plagiaulacidae, mentre il secondo molare presenta similarità con quelli del Gruppo Paracimexomys, appartenente al più evoluto ordine dei Cimolodonta.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

«Differisce dalla maggior parte dei "plagiaulacidi" (eccetto Glirodon) per la presenza di uno smalto 'gigantoprismatico' ed un incisivo inferiore con una breve striscia di smalto. Si discosta dai Plagiaulacidae nel possedere un p4 con nove-dieci dentellature con creste (invece che cinque-sette) e per avere un'unica cuspide labiale su p4. Condivide con i Plagiaulacidae e con alcuni membri del Gruppo Paracimexomys la struttura di m1 e m2, che sono asimmetrici, più corti nella parte linguale che in quella labiale, con le cuspidi fuse tra loro, e condivide insieme a Ferugliotherium delle "ornamentazioni" nei solchi e nelle scanalature dei molari. Condivide con i Plagiaulacidaeuna struttura dei premolari superiori (in numero di cinque) abbastanza simile e si differenzia nell'avere una cresta linguale incipiente di M1 più prominente. Condivide con Bolodon, Plagiaulax, e Zofiabaatar una lunghezza simile di p3/p4 e con Plagiaulax la presenza di soli tre premolari inferiori[3]

Formula dentaria[modifica | modifica wikitesto]

Formula dentaria
Arcata superiore
2 5 0 ? ? 0 5 2
2 3 0 1 1 0 3 2
Arcata inferiore
Eobaataridae
1.Incisivi; 2.Canini; 3.Premolari; 4.Molari;

Etimologia[modifica | modifica wikitesto]

Il nome "Eobaatar" (dal Greco "ἠώς"= alba e dal Mongolo "baatar"= eroe) letteralmente significa "eroe dell'alba".

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

Sottoclasse †Allotheria Marsh, 1880

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Nao Kusuhashi; Yaoming Hu; Yuanqing Wang; Takeshi Setoguchi; Hiroshige Marsuoka, New multituberculate mammals from the Lower Cretaceous (Shahai and Fuxin formations), northeastern China, in Journal of Vertebrate Paleontology, vol. 30, n. 5, 2010, pp. 1501–1514, DOI:10.1080/02724634.2010.501435.
  2. ^ a b Nao Kusuhashi;, Early Cretaceous multituberculate mammals from the Kuwajima Formation (Tetori Group), central Japan, in Acta Palaeontologica Polonica, vol. 53, n. 3, 2008, pp. 379–390, DOI:10.4202/app.2008.0302.
  3. ^ Le maiuscole indicano denti superiori, mentre le minuscole quelli inferiori:
    P= premolari
    M= molari
    C= canini
    I= incisivi

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Kielan-Jaworowska, Dashzeveg & Trofimov (1987), "Early Cretaceous multituberculates from Mongolia and a comparison with Late Jurassic forms". Acta Palaeontologica Polonica 32, p. 3-47.
  • Z. Kielan-Jaworowska e J.H. Hurum, Phylogeny and Systematics of multituberculate mammals, in Paleontology, vol. 44, n. 3, 2001, pp. 389–429, DOI:10.1111/1475-4983.00185.
  • Zofia Kielan-Jaworowska, Richard L. Cifelli, and Zhe-Xi Luo (2004). "Mammals from the age of dinosaurs : origins, evolution, and structure" pp. 260–342. ISBN 0-231-11918-6

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]