Enrico II di Montmorency
Enrico II di Montmorency | |
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Rotratto del duca Enrico II di Montmorency del XVII secolo, Museo del Louvre, Parigi | |
Duca di Montmorency | |
In carica | 2 aprile 1614 – 30 ottobre 1632 |
Predecessore | Enrico I di Montmorency |
Successore | Carlotta Margherita di Montmorency |
Trattamento | Sua Grazia |
Altri titoli | Viceré della Nuova Francia Pari di Francia Maresciallo di Francia Ammiraglio di Francia Duca di Damville Conte di Dammartin Conte d'Alais Barone di Châteaubriant Signore di Chantilly Signore d'Écouen |
Nascita | Chantilly, 30 aprile 1595 |
Morte | Tolosa, 30 ottobre 1632 (37 anni) |
Dinastia | Casato di Montmorency |
Padre | Enrico I Montmorency |
Madre | Luisa di Budos |
Consorte | Maria Felicia Orsini |
Religione | Cattolicesimo |
Enrico II di Montmorency | |
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Enrico II di Montmorency in un ritratto del 1625 circa, Museo Carnavalet | |
Nascita | Chantilly, 30 aprile 1595 |
Morte | Tolosa, 30 ottobre 1632 |
Cause della morte | decapitato |
Religione | Cattolicesimo |
Dati militari | |
Paese servito | Regno di Francia |
Forza armata | Esercito |
Anni di servizio | ? - 1632 |
Grado | Maresciallo di Francia |
Guerre | Guerre di religione in Francia Guerra di Successione mantovana |
Battaglie | Battaglia di La Rochelle Battaglia di Castelnaudary Battaglia di Avigliana |
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Enrico II di Montmorency, duca di Montmorency e di Damville (Chantilly, 30 aprile 1595 – Tolosa, 30 ottobre 1632), fu ammiraglio di Francia, maresciallo di Francia, viceré della Nuova Francia (Canada) dal 1620 al 1625[1] e governatore della Linguadoca.
Fu giustiziato a Tolosa per lesa maestà, avendo promosso e sostenuto la rivolta secessionista dei nobili della Linguadoca contro il potere del re. Fu membro del potente Casato di Montmorency
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Giovinezza e carriera militare
[modifica | modifica wikitesto]Figlio di Enrico I di Montmorency (1534 – 1614) e di Luisa di Budos, sposata dal padre in seconde nozze, figlioccio del re Enrico IV, partecipò giovanissimo alle guerre di religione contro gli ugonotti. Nominato ammiraglio di Francia all'età di 17 anni, il 15 settembre 1625 sconfisse la flotta di Beniamino di Rohan-Soubise davanti a La Rochelle e strappò ai difensori ugonotti le antistanti isole di Ré e di Oléron.
Successivamente combatté con successo in Piemonte, fece prigioniero il generale Doria[2] e per tutto ciò nel 1630 ottenne il bastone di Maresciallo di Francia.
Sposò Maria Felicia Orsini (1600 – 1666), figlia del principe Virginio Orsini, dalla quale non ebbe figli.
Congiura contro Luigi XIII
[modifica | modifica wikitesto]Antefatto
[modifica | modifica wikitesto]Dopo l'Editto di Nantes che concedeva libertà di culto agli ugonotti e lasciava loro alcune fortezze per la loro difesa, i protestanti di Linguadoca ricevettero le piazzeforti di Montpellier e Aigues Mortes. Dopo l'assassinio di Enrico IV i protestanti della regione si raggrupparono sotto Enrico II, duca di Rohan e ripresero la lotta. Nel 1622, per porre fine ai combattimenti, Luigi XIII firmò la pace di Montpellier, con la quale confermava ai protestanti i diritti dell'editto di Nantes. Ma il duca di Rohan, perseguendo le proprie ambizioni personali, proseguì la lotta.
Il cardinale Richelieu, risolto con la resa della città il problema della prima, per importanza, piazzaforte ugonotta in Francia, La Rochelle, si rivolse alla Linguadoca che fu presto sottomessa dalle truppe realiste. Il 27 giugno del 1629 il Re, dietro suggerimento del Richelieu, firmava un “atto di grazia” ad Alès, con il quale venivano graziati i ribelli, consentito il loro culto, ma eliminati i loro privilegi politici quali, principalmente, quello di detenere proprie piazzeforti.
Cospirazione e tragico epilogo
[modifica | modifica wikitesto]Nel 1630 Gastone d'Orleans, fallita la congiura detta della Giornata degl'ingannati, per tentar nuovamente di eliminare Richelieu e poter così scalzare il fratello dal trono, tentò di provocare una sollevazione nel regno scegliendo la Linguadoca per i precedenti di ribellione e approfittando del malcontento dei nobili locali per tentativo di Richelieu di sottrarre loro il diritto di istituire autonomamente le imposte. Enrico II di Montmorency, dietro consiglio della regina Maria de' Medici, sostenne Gastone.
Il 22 luglio 1632 la provincia di Linguadoca, guidata da Enrico, proclamò la secessione dal regno di Francia, con un seguito costituito da una parte della piccola nobiltà locale, mentre la città di Tolosa restava fedele al re. Un piccolo esercito francese agli ordini del Maresciallo Enrico, conte di Schomberg (1574 – 1632), composto di circa 2.500 uomini, si scontrò con gli insorti, circa 1.500 nobili, a Castelnaudary il 1º settembre e dopo meno di un'ora questi ultimi vennero sonoramente sconfitti.
Il Duca di Montmorency, gravemente ferito, venne catturato e trasferito a Tolosa, ove il Parlamento lo processò, a porte chiuse, per lesa maestà e lo condannò a morte, nonostante la sua richiesta di clemenza al re e la restituzione del bastone di Maresciallo e del cordone dell'Ordine di Santo Spirito del quale il re l'aveva a suo tempo insignito. La sentenza fu eseguita nel cortile del Municipio di Tolosa. Con la sua morte il ramo diretto dei Montmorency si estinse e i suoi beni furono trasferiti ai Condé.
Onorificenze
[modifica | modifica wikitesto]Stemma
[modifica | modifica wikitesto]Image | Stemma | |
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Enrico II di Montmorency duca di Montmorency, maresciallo di Francia, cavaliere dell'Ordine dello Spirito Santo |
Ascendenza
[modifica | modifica wikitesto]Genitori | Nonni | Bisnonni | Trisnonni | ||||||||||
Guillaume de Montmorency, signore d'Escouen de Thore de Chantilly | Jean II, signore di Montmorency | ||||||||||||
Marguerite d'Orgemont | |||||||||||||
Anne, duca di Montmorency | |||||||||||||
Anne Pot, contessa di Saint-Pol | Guy Pot, conte di Saint-Pol | ||||||||||||
Marie de Villiers de L'Isle Adam | |||||||||||||
Henri I, duca di Montmorency | |||||||||||||
Renato di Savoia, conte di Villars | Filippo II, duca di Savoia | ||||||||||||
Libera Portoneri | |||||||||||||
Maddalena di Savoia-Villars | |||||||||||||
Anna Lascaris, contessa di Tenda | Gian Antonio II Lascaris, conte di Tenda | ||||||||||||
Isabelle d'Anglure | |||||||||||||
Henri II, duca di Montmorency | |||||||||||||
Jean, barone de Budos | Thibaud II, signore de Budos | ||||||||||||
Anne de Joyeuse | |||||||||||||
Jacques, barone de Budos | |||||||||||||
Louise de Porcelet | Pierre Porcelet, signore de Maillane | ||||||||||||
Marguerite Piquet | |||||||||||||
Louise de Budos | |||||||||||||
Claude de Clermont, barone de Montoison | Antoine I de Clermont | ||||||||||||
Catherine Adhémar | |||||||||||||
Catherine de Clermont | |||||||||||||
Louise de Rouvroy de Saint-Simon | Jean de Rouvroy de Saint-Simon, signore de Flavy-le-Martel | ||||||||||||
Louise de Montmorency | |||||||||||||
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ In suo onore fu dato il suo nome alle cascate dell'affluente del fiume San Lorenzo fra la città di Québec e di Boischatel.
- ^ Il 9 luglio, in bassa Valle di Susa, in uno scontro che vide da parte francese le truppe del Montmorency e del marchese d'Effiat e da parte piemontese il reggimento comandato dal futuro duca di Savoia Vittorio Amedeo I. Il Montmorency ebbe uno scontro diretto con il duca Doria che ferì e prese prigioniero.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Enrico II di Montmorency
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Montmorency, Henri II duca di, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Montmorency, Henri II duca di, in Dizionario di storia, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2010.
- (EN) Henri II, duke de Montmorency, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 12461620 · ISNI (EN) 0000 0000 6135 038X · BAV 495/34324 · CERL cnp01166487 · LCCN (EN) nb98027070 · GND (DE) 137374437 · BNF (FR) cb134963054 (data) |
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