Emanuele Beraudo di Pralormo

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Emanuele Beraudo di Pralormo
NascitaPralormo, 13 luglio 1887
MortePralormo, 11 ottobre 1960 (73 anni)
Cause della mortenaturali
Dati militari
Paese servitoItalia (bandiera) Italia
Forza armataRegio Esercito
ArmaCavalleria
Gradogenerale di corpo d'armata
CampagneAfrica Orientale
Studi militariR. Accademia di fanteria e cavalleria di Modena
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Emanuele Beraudo di Pralormo
NazionalitàItalia (bandiera) Italia
Equitazione
Palmarès
Competizione Ori Argenti Bronzi
Giochi olimpici 0 0 1

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Statistiche aggiornate al 25 gennaio 2011

Emanuele Beraudo (Pralormo, 13 luglio 1887Pralormo, 11 ottobre 1960) è stato un generale e cavaliere italiano, vincitore di una medaglia di bronzo nell'Equitazione ai Giochi olimpici di Parigi 1924 e decorato di Medaglia d'oro al valor militare a vivente nel corso della seconda guerra mondiale.

Discendente da nobile famiglia piemontese sposò Maria Incisa della Rocchetta (1901-1996), figlia del marchese Enrico Incisa della Rocchetta e della principessa donna Eleonora Chigi della Rovere, dalla quale ebbe tre figli, uno dei quali Filippo Beraudo, Conte di Pralormo, nato nel 1941 è l'attuale proprietario del Castello di Pralormo. Durante la sua attività militare curò a lungo la formazione degli ufficiali alla Scuola di cavalleria di Pinerolo e nel 1924 ottenne la medaglia di bronzo a squadre alle Olimpiadi di Parigi nel Concorso Completo di Equitazione.

Negli anni trenta ricoprì l'incarico addetto militare a Parigi. Inviato in Etiopia, su richiesta del Viceré d'Etiopia Amedeo d'Aosta, presso il comando delle forze armate di stanza nell'Africa Orientale Italiana.

Alla caduta dell'Africa Orientale Italiana venne fatto prigioniero dagli inglesi e internato prima in Kenya e poi in India. Agli inizi di settembre del 1944, ritornato in patria, venne richiamato in servizio dal Regno del Sud e destinato al comando del Gruppo di Combattimento "Piceno", uno dei sei Gruppi di Combattimento che affiancarono le truppe alleate durante la campagna d'Italia contro i tedeschi.

Dopo la guerra nel 1950 essendo presidente del Tribunale militare di Roma che processò l'ex maresciallo d'Italia Rodolfo Graziani si trovò al centro di pressioni d'ogni genere, che da un lato erano esercitate per far condannare l'ex ministro della Repubblica Sociale Italiana e, dall'altro, per farlo assolvere. La liberazione di Graziani, successivamente alla chiusura del dibattimento, sollevò un mare di polemiche e pose praticamente fine, principalmente per iniziativa del ministro Randolfo Pacciardi, alla carriera del generale Beraudo di Pralormo che in quell'anno si ritirò dal servizio.

Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
8. Carlo Vincenzo Sebastiano Beraudo, conte di Pralormo 16. Filippo Maria Beraudo, conte di Pralormo  
 
17. Anna Maria Perrone di San Martino  
4. Roberto Beraudo, conte di Pralormo  
9. Felicita Asinari dei marchesi di San Marzano 18. Filippo Antonio Asinari dei marchesi di San Marzano  
 
19. Polissena Della Chiesa dei marchesi di Cinzano e Roddi  
2. Carlo Federico Beraudo dei conti di Pralormo  
10. Frédéric Milliet de Faverges et de Challes 20. Joseph Frédéric Pantaléon Milliet de Faverges et de Challes  
 
21. Henriette Morand de Saint-Sulpice  
5. Marie Christine Milliet de Faverges et de Challes  
11. Marie Anne Françoise Adélaide de Buttet 22. Simon de Buttet  
 
23. Françoise Joséphine Catherine Compagnon de Ruffieu  
1. Emanuele Beraudo dei conti di Pralormo  
12. Carlo Vincenzo Sebastiano Beraudo, conte di Pralormo (= 8) 24. Filippo Maria Beraudo, conte di Pralormo (= 16)  
 
25. Anna Maria Perrone di San Martino (= 17)  
6. Vittorio Policarpo Beraudo dei conti di Pralormo  
13. Felicita Asinari dei marchesi di San Marzano (= 9) 26. Filippo Antonio Asinari dei marchesi di San Marzano (= 18)  
 
27. Polissena Della Chiesa dei marchesi di Cinzano e Roddi (= 19)  
3. Maria Anna Matilde Teodora Catalina Beraudo dei conti di Pralormo  
 
 
 
7. Gabriella de Orestis di Castelnuovo  
 
 
 
 
Anno Manifestazione Sede Evento Risultato
1924 Giochi olimpici Francia (bandiera) Parigi Concorso completo a squadre   Bronzo
Medaglia d'oro al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Con coraggio indomabile e volontà ferrea guidava la sua divisione coloniale che per tanti mesi aveva resistito vittoriosamente al nemico superiore di forze e di mezzi in una marcia a piedi attraverso 500 Km. di paese sconosciuto, privo di risorse e di clima avverso e micidiale. Combattendo contro soverchianti forze regolari di cui attraversava con grande abilità per due volte le linee e contro ribelli agognanti alla preda raggiungeva altro settore dello scacchiere di operazioni, finché un grande fiume in piena ed inguadabile rendeva vani tutti i suoi sforzi. Esempio costante ai suoi, vera legione di eroi, nello sprezzo del pericolo e nel sopportare disagi inenarrabili; solo dinanzi alle forze selvagge della natura era costretto a ripiegare. — Sidama Uollamo (Africa Orientale Italiana), maggio -giugno 1941»
— 1941[1]

Voci correlate

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Collegamenti esterni

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Controllo di autoritàVIAF (EN63477997 · ISNI (EN0000 0000 3654 7359 · SBN TO0V606447 · LCCN (ENn2008022047