Driver: Renegade 3D

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Diver: Renegade 3D
videogioco
PiattaformaNintendo 3DS
Data di pubblicazioneBandiera dell'Australia 1º settembre 2011
Bandiera dell'Europa 2 settembre 2011
Bandiera degli Stati Uniti 6 settembre 2011
Bandiera del Giappone 10 novembre 2011
GenereSimulatore di guida
OrigineFrancia
SviluppoUbisoft
PubblicazioneUbisoft
Modalità di giocoSingleplayer
Fascia di etàESRB: M[1][2] · PEGI: 16
SerieDriver

Driver: Renegade 3D è un videogioco sviluppato dalla Ubisoft e pubblicato il 30 agosto 2011 per Nintendo 3DS.[3] È l'ennesimo capitolo della serie di videogiochi Driver.

Modalità di gioco[modifica | modifica wikitesto]

Il gioco include oltre 100 missioni e sino a 50 veicoli che possono essere modificate. Esiste anche una "Rage bar" per abbattere i veicoli nemici. Il gioco inoltre include sette modalità differenti di gioco che includono: Time Attack, Elimination Mode e Road War.[2]

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Dopo anni di lavoro sotto copertura per le forze dell'ordine, John Tanner vuole combattere il crimine a modo suo e secondo le proprie regole. In una corrotta città di New York gestita dalle bande criminali, Tanner salva la vita del senatore Ballard, che ha bisogno di aiuto nel portare avanti la propria crociata contro il mondo del crimine. Tanner quindi accetta di ripulire la città a proprio modo.[4] Il gioco è ambientato fra gli eventi di Driver e Driver 2.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ 3DS Ubisoft games, su 3ds.ubi.com, Ubisoft. URL consultato il 24 gennaio 2011 (archiviato dall'url originale il 7 luglio 2012).
  2. ^ a b Valay, Driver Renegade fact sheet, Nintendo Everything, 15 gennaio 2011. URL consultato il 25 gennaio 2011 (archiviato dall'url originale il 29 aprile 2012).
  3. ^ Yin-Poole, Wesley, Driver: San Francisco out this September, su eurogamer.net, Eurogamer, 19 aprile 2011. URL consultato il 19 aprile 2011.
  4. ^ Nintendo 3DS to Launch with Six Ubisoft Titles, in DailyGame, 15 giugno 2010. URL consultato il 16 giugno 2010 (archiviato dall'url originale il 20 giugno 2010).

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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