Discussione:Pesto alla genovese

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Genova
Cucina
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Le immagini sono belle, però scombussolano lo schema e i link di modifica.... bisognerebbe cercare una maniera migliore di disporle nella pagina. don Paolo - dimmi che te ne pare 18:33, Dic 19, 2004 (UTC)

Ora dovrebbero andare meglio ... ;-) - Twice25 / ri-cyclati / "Merry Xmas" Stella cometa 21:05, Dic 19, 2004 (UTC)
Bravo!!! don Paolo - dimmi che te ne pare 02:12, Dic 20, 2004 (UTC)

bisognerebbe spiegare che va stemperato con l'acqua di cottura a secondo della pasta, i tagliolini all'uovo assorbono di più e chi prova per la prima volta rischia di mangiare un pastone.

Scusate, ma credo che andrebbe almeno menzionato che esistono altri tipi di pesti. Altrimenti si rischia di confondere l'utenza spingendoli a credere che l'unico pesto sia quello genovese. Salve e complimenti per tutto. --Keytwo 01:24, 13 feb 2006 (CET)[rispondi]

nei supermercati si trovano ormai tani pesti è vero, ma il "pesto" è solo ligure, gli altri sono salse varie.

Mi hanno detto che esistono altri tipi di pesto, la parola per definizione denota solo un prodotto ottenuto per schiacciamento, ma il problema è che comunemente i consumatori intendono con questa parola solo il pesto genovese. L'ambiguità porta alla commercializazione di prodotti che imitano magari ricette non liguri (ma non vedo i DOP), ma quello che mi dispiace è che si lascia intendere che è genovese. Allora sarebbe utile che il pesto fosse ogni volta accompagnato da una qualche denominazione, e che la legge fosse un po' più restrittiva al riguardo.--Wikipedius 22:54, 12 ago 2006 (CEST)[rispondi]

Le normative di legge sono volte a tutelare i produttori, non i consumatori; come il pesto, ci sono infiniti prodotti che in etichetta hanno informazioni fuorvianti, al limite della pubblicità ingannevole, basti pensare alla Nutella, che in etichetta è evidenziato in colore giallo che il latte che contiene è "scremato", come dire, è stato tolto il 3% di grasso ai 5 grammi di latte in polvere contenuti in 100 grammi di prodotto, lo si ostenta in etichetta come ad indicare che il prodotto è "leggero", "light", non c'è da preoccuparsi, la Ferrero ci tiene alla linea dei consumatori della Nutella, peccato però che non evidenzi che tra gli altri ingredienti, su 100 grammi di prodotto, ci sta anche il 30% di grasso puro; e poi l'aceto balsamico, nei supermercati ci sono 20 maerche di "aceto balasmico di Modena", il consumatore si porta a casa un beverone di melassa agrodolce, convinto di degustare una raffinatezza, non sa che il prodotto "vero" deve avere in etichetta i termine "tradizionale", e non parliamo degli oli, che non si capisce perchè un "olio di oliva" debba costare più caro di un "olio extravergine di oliva". 8 set 2006

Caro anonimo,
su Wikipedia si tende a dare informazioni, su quello che si ritiene di sapere. Non si tende a tenere concioni e/o velati proclami politici. Se hai sottomano qualche informazione che ritieni debba essere aggiunta a questa voce, inseriscila senza indugi attenendoti alle uniche cose qui richieste, oltre alla veridicità di quanto scrivi: l'assoluta originalità del testo, niente opinioni personali o ricerche originali, punto di vista neutrale. Stop. È tutto. Quando avrai fatto questo, sarai il primo a ringraziare te stesso. :) --Twice25 (disc.) 02:07, 8 set 2006 (CEST)[rispondi]

Ho tolto il riferimento all'altezza della piantina in commercio, penso più pertinente inserirla alla voce basilico genovese con qualche informazione sul confezionamento per la distribuzione al dettaglio.--82.48.202.148 01:16, 24 gen 2007 (CET)[rispondi]

Ho cercato i dati sul DOP. l'ho trovato per il basilico, ma non per il pesto, che risulta invece per ora solo nell'elenco dei prodotti agroalimentari tradizionali italiani La pratica è comunque in corso. Se invece c'è già il riconoscimento del DOP, vale la pena citarlo.--Mizardellorsa 17:11, 18 apr 2007 (CEST)[rispondi]

dialetto

ciao sono di genova genova. credo sia piu' giusto scrivere "pestu" vabbe' con l'accento, che pistu...

poi come vuoi.ciao.

Buongiorno[modifica wikitesto]

Sono Roberto Panizza, co/organizzatore del Campionato di Pesto al Mortaio, pestochampionship.it.

Vorrei dare un contributo al testo,oviamente oggettivo e non pubblicitario, ma non so come fare. Qualcuno vuole aiutarmi ? Potrebbe essere utile. Mille grazie !

Volevo migliorare questa voce, ma poi ho visto il tuo commento. Anche io sono piuttosto nuovo, però penso di poterti dire che puoi senza problemi modificare la voce, migliorandola (in quanto attualmente mi pare comunque carente). Sarebbe bello se mettessi anche dei riferimenti esterni (libri, siti, ecc) che attestano quello che scrivi. Se hai problemi con wikipedia puoi leggere le pagine di aiuto e andare allo sportello informazioni dove ti daranno il consiglio giusto. Spero che sei ancora disponibile, vedo che è passato un pò di tempo dal tuo commento. Rospo Matto (msg) 13:39, 26 apr 2010 (CEST)[rispondi]

il pesto è solo quello genovese[modifica wikitesto]

A proposito dell'abitudine di considerare come "pesto" qualunque battuto o trito che esca da un frullatore o da un mortaio, per correttezza culturale bisogna dire che è un falso storico, e che detta abitudine è solo recente. Nel senso che nella storia della cucineria italiana la parola "pesto" è del tutto estranea. Non è mai esistita una ricetta, un preparato che si chiamasse "pesto" oltre a quello genovese. Il termine pesto si diffonde in italia quando il pesto genovese, di tradizione secolare, esce dalla regione Liguria per farsi conoscere nel resto d'Italia, cioè verso la fine degli anni 80 del secolo scorso (20-25 anni fa), ed erroneamente viene considerato un sinonimo di trito. Anche perché il pesto genovese non è un trito, né un battuto, né un ripieno, ma è una salsa per condire la pasta, una ricetta specifica e ben determinata; è come se nell'immaginario collettivo si cominciasse a definire "norcino" qualunque tipo di salume...

Il pesto siciliano non si è mai chiamato pesto prima che una famosa multinazionale della pasta cominciasse a venderlo come tale a partire dagli anni 90, ma si è sempre chiamato, e si chiama tutt'ora, "pasta cull'agghia", intendendo per pasta non il maccherone o lo spaghetto ma l'impasto che esce dal mortaio: un po' come la pasta d'acciughe, o il patè (pasta) di olive. Il pesto modenese è un trito che si chiama cunza, ma siccome il pesto non è un trito, né lo è mai stato (per questo tecnicamente è improprio farlo al frullatore), è erroneo pensare che la cunza sia un pesto. Altri pesti sono invenzioni recenti presi in prestito dal pesto genovese, mentre il pesto di rucola, quello di fave e quello di aglio sono altrettante ricette liguri ispirate al Pesto in quanto salsa: neppure a Genova la parola pesto è mai stata sinonimo di battuto, trito, crema o ripieno. Ricordo ancora quando negli anni 70 e 80 il pesto fuori dalla Liguria non esisteva proprio, né esistesse nulla che si chiamasse pesto, e solo negli anni 90 gli italiani non liguri cominciavano a chiederci con circospezione "ma cos'è il pesto?".Questo commento senza la firma utente è stato inserito da Sparalesto74 (discussioni · contributi).

In aggiunta a questi fatti interessanti bisogna in realtà tenere conto di un punto fondamentale: il "pesto" inteso come "battuto/trito" è una semplice definizione da dizionario applicabile casomai genericamente a qualsiasi prodotto, e quindi è eventualmente appropriata a un vocabolario ma non a una enciclopedia. Perciò la voce ovviamente tratta solo del pesto ligure, che è l'unico argomento da enciclopedia e non, appunto, da dizionario. Inoltre, come da fonte autorevole, è l'unico che per mezzo dell'uso della parola semplice "pesto" - anche senza aggettivo "genovese" - indentifica una specifica salsa. Le altre eventuali varianti enciclopediche necessitano sempre di aggettivi. Perciò non c'è nemmeno rischio di ambiguità. --Lucas 23:02, 23 feb 2017 (CET)[rispondi]
In realtà il Pesto siciliano non esiste. Esiste solo il pesto alla trapanese, che è un pesto, in quanto tradizionalmente pestato nel mortaio. E la cosiddetta pasta cu l'agghia (più propriamente busiate cu l'agghia), indica l'intero piatto, non il solo condimento, genericamente indicando con il termine agghia l'ingrediente più intenso (l'aglio). Così come esistono i babbaluci cu l'agghia, che sono lumache bollite e condite con la stessa salsa. --ḈḮṼẠ (msg) 23:32, 23 feb 2017 (CET)[rispondi]

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Sale 'particolarmente intenso'?[modifica wikitesto]

L'affermazione "Sale marino grosso, meglio se quello particolarmente intenso delle saline di Trapani." mi sembra curiosa (o meglio: curioso sono io ma qualsiasi altro aggettivo mi veniva in mente mi sembrava 'indelicato', di questi tempi di fiorenti, delicate e vulnerabili sensibilità). Visto che siamo (noi utenti e non autori) qui per imparare, gradirei che ci si spiegasse come un cloruro di sodio possa esser più 'intenso' d'un altro. Il prodotto citato si compone pel 97% del solito cloruro di sodio e, per il resto, di impurità insapori, al punto da chiedersi con qual coraggio abbiano osato chiedere l'I.G.P. per una roba comunissima e con quale piaggeria le autorità preposte abbiano ceduto a pressioni evidentemente mercantili ed abbiano impiegato i nostri soldi di contribuenti (coi quali paghiamo il loro lavoro e strutture) approvando la richiesta (e mi limito a dir questo senza approfondire le logiche e politiche 'locali' che imperano nei dintorni della zona di produzione). --GianMarco Tavazzani (msg) 09:39, 1 mag 2021 (CEST)[rispondi]

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