Diocesi di Urbisaglia
Urbisaglia Sede vescovile titolare Dioecesis Urbis Salviae Chiesa latina | |
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Arcivescovo titolare | Georg Gänswein |
Istituita | 1968 |
Stato | Italia |
Regione | Marche |
Diocesi soppressa di Urbisaglia | |
Eretta | ? |
Soppressa | ? |
Dati dall'annuario pontificio | |
Sedi titolari cattoliche | |
La diocesi di Urbisaglia (in latino: Dioecesis Urbis Salviae) è una sede soppressa e sede titolare della Chiesa cattolica.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Urbs Salvia, il cui sito archeologico si trova nei pressi di Urbisaglia in provincia di Macerata, fu un'antica sede vescovile, attestata alla fine del V secolo.
Al concilio romano convocato da papa Simmaco e riunito sotto la sua presidenza nella basilica di San Pietro il 1º marzo 499, partecipò il vescovo Lampadio, menzionato negli atti in due occasioni: nella lista delle presenze, figura al 63º posto tra Bellatore di Ostia e Adeodato di Formia, mentre nella lista delle sottoscrizioni conciliari il suo nome appare al 68º posto tra Mario di Tiferno[1] e Adeodato di Formia.[2]
Incerta è tuttavia l'assegnazione della sede episcopale del vescovo Lampadio, a causa delle diverse lezioni riportate dalla tradizione manoscritta, dove si trovano sia Urbis Salviensis sia Urbis Albiensis. Ferdinando Ughelli, nella sua Italia sacra, assegnò questo vescovo alla diocesi di Alba in Piemonte[3]; il suo discepolo e continuatore della sua opera, Nicola Coletti, assegnò invece Lampadio alla sede marchigiana[4], seguito anche da Giuseppe Cappelletti. Nell'edizione critica degli atti conciliari del 499, Theodor Mommsen restituì la lezione Lampadius episcopus ecclesiae Urbis Salviensis, ossia vescovo di Urbs Salvia; sull'autorità del Mommsen, altri autori hanno attribuito Lampadio alla diocesi di Urbisaglia, tra cui Francesco Lanzoni. Tuttavia, studi successivi hanno continuato ad assegnare Lampadio alla diocesi di Alba; tra questi si possono ricordare quelli di Fedele Savio[5] e di Paulus Kehr[6]
Gaetano Moroni, riprendendo alcune osservazioni del Colucci, ritiene che Urbisaglia non potesse essere sede vescovile alla fine del V secolo, in quanto la città, secondo quanto racconta Procopio di Cesarea nel De bello Gotico, era stata distrutta da Alarico fra il 408 e il 409.[7] Secondo Louis Duchesne invece la città, con la sede vescovile, sopravvisse ad Alarico, ma venne definitivamente distrutta e abbandonata con l'invasione dei Longobardi.[8] Nel VII secolo il territorio dell'antica diocesi venne diviso fra la sedi di Fermo e di Camerino.[9]
Dal 1968 Urbisaglia è annoverata tra le sedi vescovili titolari della Chiesa cattolica; dal 7 dicembre 2012 l'arcivescovo, titolo personale, titolare è Georg Gänswein, nunzio apostolico in Lituania, Estonia e Lettonia.
Cronotassi
[modifica | modifica wikitesto]Vescovi residenti
[modifica | modifica wikitesto]- Lampadio ? † (nominato nel 499)
Vescovi titolari
[modifica | modifica wikitesto]- Manuel Moll y Salord † (5 ottobre 1968 - 23 marzo 1972 deceduto)
- Rafael García González † (10 luglio 1972 - 30 maggio 1974 nominato vescovo di Tabasco)
- José Mario Escobar Serna † (20 giugno 1974 - 3 maggio 1982 nominato vescovo coadiutore di Palmira)
- José Roberto López Londoño † (24 maggio 1982 - 9 maggio 1987 nominato vescovo di Armenia)
- Giuseppe Bertello (17 ottobre 1987 - 18 febbraio 2012 nominato cardinale diacono dei Santi Vito, Modesto e Crescenzia)
- Georg Gänswein, dal 7 dicembre 2012
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Vescovo o di Tifernum Metaurum o di Tifernum Tiberinum.
- ^ Theodor Mommsen, Acta synhodorum habitarum Romae. A. CCCCXCVIIII DI DII Archiviato il 16 agosto 2016 in Internet Archive., in Monumenta Germaniae Historica, Auctorum antiquissimorum, XII, Berolini, 1894, pp. 401 e 410.
- ^ Vol. IV, col. 284.
- ^ Vol. X, col. 191.
- ^ Gli antichi vescovi d'Italia. Il Piemonte, Torino 1898, p. 51.
- ^ Italia pontificia, vol. VI/2, Berolini, 1914, p. 185.
- ^ Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica, vol. 40, p. 271.
- ^ Les évêchés d'Italie et l'invasion lombarde, in «Mélanges d'archéologie et d'histoire», tomo 23, 1903, pp. 96-97.
- ^ Dal sito Beweb - Beni ecclesiastici in web.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (LA) Ferdinando Ughelli - Nicola Coletti, Italia sacra, vol. X, Venezia, 1722, coll. 190–191
- Gaetano Moroni, Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica, vol. 40, Venezia, 1846, pp. 267–271
- Giuseppe Cappelletti, Le Chiese d'Italia dalla loro origine sino ai nostri giorni, vol. III, Venezia, 1870, p. 706
- Francesco Lanzoni, Le diocesi d'Italia dalle origini al principio del secolo VII (an. 604), vol. I, Faenza, 1927, p. 395
- (FR) Charles Pietri, Luce Pietri (ed.), Prosopographie chrétienne du Bas-Empire. 2. Prosopographie de l'Italie chrétienne (313-604), École française de Rome, 2 volumi, Roma, 1999-2000
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) La sede titolare su Catholic Hierarchy
- (EN) La sede titolare su Gcatholic
- L'arcidiocesi di Camerino-San Severino Marche su Beweb - Beni ecclesiastici in web (con informazioni sulla diocesi di Urbisaglia)