Dillandia

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Dillandia
Immagine di Dillandia mancante
Classificazione APG IV
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
(clade) Angiosperme
(clade) Mesangiosperme
(clade) Eudicotiledoni
(clade) Eudicotiledoni centrali
(clade) Superasteridi
(clade) Asteridi
(clade) Euasteridi
(clade) Campanulidi
Ordine Asterales
Famiglia Asteraceae
Sottofamiglia Vernonioideae
Tribù Liabeae
Sottotribù Liabinae
Genere Dillandia
V.A.Funk & H.Rob., 2001
Classificazione Cronquist
taxon non contemplato
Specie
(Vedi testo)

Dillandia V.A.Funk & H.Rob., 2001 è un genere di piante angiosperme dicotiledoni della famiglia delle Asteraceae.[1][2]

Etimologia[modifica | modifica wikitesto]

Il nome del genere onora il botanico Michael Dillon, esperto delle Composite dell Ande, soprattutto del nord del Perù.[3]

Il nome del genere è stato reso noto per la prima volta dai botanici contemporanei Vicki Ann Funk (1947-2019) e Harold Ernest Robinson (1932-2020) nella pubblicazione "Systematic Botany; Quarterly Journal of the American Society of Plant Taxonomists" (Syst. Bot. 26(2): 218) del 2001.[4]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

L'habitus delle piante di questo genere è formato da piccole e medie erbe perenni fino a 60 cm di altezza. Queste specie sono prive di latice ma possono essere stolonifere. La pubescenza, aracnoide-tomentosa, è formata da peli semplici e si trova sugli steli e sulle superfici abassiali delle foglie, talvolta all'apice delle brattee involucrali. In alcuni casi la pubescenza è rigida.[5][6][7][8][9][3]

Le foglie in genere sono disposte lungo il fusto in modo opposto (possono essere presenti delle rosette basali); sono subpicciolate o raramente sono sessili. Alla base delle foglie possono essere presenti delle pseudostipole o dei dischi nodali, talvolta fusi nella guaina. Il contorno della lamina è intero con forme da lanceolate a ovate. Le venature sono pennate. I bordi sono crenato-dentati. La superficie è bollosa. La consistenza in genere è fogliacea oppure carnosa.

L'infiorescenza è formata da 1 - 7 capolini di tipo radiato eterogamo. I capolini sono raccolti in formazioni subumbellate con peduncoli (possono anche presentarsi con lunghi scapi - Dillandia subumbellata). La struttura dei capolini è quella tipica delle Asteraceae: un peduncolo (corto o lungo) sorregge un involucro a forma campanulata composto da 25 - 40 squame (o brattee) disposte in 5 - 6 serie in modo embricato e scalato che fanno da protezione al ricettacolo sul quale s'inseriscono due tipi di fiori: quelli esterni ligulati, disposti a raggiera e quelli interni tubulosi molto più numerosi. Il ricettacolo, alveolato non ha punte sporgenti ed è nudo (senza pagliette). Lunghezza dei peduncoli: 1 – 5 cm. Lunghezza degli scapi (se presenti): 9 – 30 cm. Diametro dei capolini: 8 – 12 mm (6 – 12 mm di altezza).

I fiori sono tetra-ciclici (ossia sono presenti 4 verticilli: calicecorollaandroceogineceo) e pentameri (ogni verticillo ha in genere 5 elementi). I fiori si dividono in due tipi: del raggio e del disco. I fiori del raggio (ligulati e zigomorfi) sono di solito presenti (da 15 a 40), sono femminili e fertili. I fiori del disco (tubulosi e actinomorfi, da 10 a 30) sono in genere ermafroditi.

*/x K , [C (5), A (5)], G 2 (infero), achenio[10]
  • Calice: i sepali del calice sono ridotti ad una coroncina di squame.
  • Corolla: le ligule delle corolle dei fiori del raggio hanno delle forme da oblunghe a strettamente oblunghe e terminano con tre denti, sono colorate di giallo (giallo e porpora); le corolle dei fiori del disco sono pelose, mentre i lobi sono allungati e lineari, il colore è giallo.
  • Androceo: gli stami sono 5 con filamenti liberi e distinti, mentre le antere sono saldate in un manicotto (o tubo) circondante lo stilo.[11] Le antere hanno delle code con frange e le teche sono pallide e arrotondate. Il polline è ricoperto da spine in modo uniforme. Il polline è sferico (diametro: 25 - 50 micron), e tricolporato, echinato (non è mai costato).
  • Gineceo: lo stilo è filiforme, mentre gli stigmi dello stilo sono due, brevi e divergenti. L'ovario è infero uniloculare formato da 2 carpelli. Gli stigmi in genere sono corti e filiformi ed hanno la superficie stigmatica (papille) interna. La parte superiore dello stilo può essere pelosa (quella basale è glabra).[12]

I frutti sono degli acheni con pappo. La forma dell'achenio è prismatica con 7 - 10 coste; la superficie è densamente setosa. Il pappo, più o meno a due serie, è formato da 10 - 30 setole; talvolta quelle esterne sono più corte.

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

  • Impollinazione: l'impollinazione avviene tramite insetti (impollinazione entomogama tramite farfalle diurne e notturne).
  • Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra).
  • Dispersione: i semi (gli acheni) cadendo a terra sono successivamente dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria). In questo tipo di piante avviene anche un altro tipo di dispersione: zoocoria. Infatti le brattee dell'involucro possono agganciarsi ai peli degli animali di passaggio disperdendo così anche su lunghe distanze i semi della pianta.

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

La distribuzione delle piante di questo genere è relativa al Perù, Ecuador e la Colombia.[2][9]

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

La famiglia di appartenenza di questa voce (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) probabilmente originaria del Sud America, è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23.000 specie distribuite su 1.535 generi[13], oppure 22.750 specie e 1.530 generi secondo altre fonti[14] (una delle checklist più aggiornata elenca fino a 1.679 generi)[15]. La famiglia attualmente (2021) è divisa in 16 sottofamiglie.[1]

Filogenesi[modifica | modifica wikitesto]

Le piante di questa voce appartengono alla tribù Liabeae della sottofamiglia Vernonioideae. Questa assegnazione è stata fatta solo ultimamente in base ad analisi di tipo filogenetico sul DNA delle piante.[16] Precedenti classificazioni descrivono queste piante nella sottofamiglia Cichorioideae oppure (ancora prima) i vari membri di questo gruppo, a dimostrazione della difficoltà di classificazione delle Liabeae, erano distribuiti in diverse tribù: Vernonieae, Heliantheae, Helenieae, Senecioneae e Mutisieae.[8][9]

Le seguenti caratteristiche sono condivise dalla maggior parte delle specie della tribù:[8]

  • nei fusti è frequente la presenza di lattice;
  • le foglie hanno una disposizione opposta e spesso sono fortemente trinervate con superfici inferiori tomentose;
  • il colore dei fiori del raggio e del disco sono in prevalenza gialli o tonalità vicine;
  • le corolle del disco sono profondamente lobate;
  • le basi delle antere sono calcarate;
  • le superfici stigmatiche sono continue all'interno dei rami dello stilo;
  • il polline è spinoso e sferico.

Il genere di questa voce è descritto nella sottotribù Liabinae Cass. ex Dumort., una delle quattro sottotribù di Labieae. La sottotribù, nell'ambito della tribù, si trova in posizione "basale" e si è separata dal resto delle altre sottotribù subito dopo il genere Cacosmia. Il genere Dillandia all'interno della sottotribù si trova in posizione più o meno "basale" (si è separato dal resto dei generi dopo il genere Ferreyranthus; e con il resto dei generi forma un "gruppo fratello") ed è individuato dai seguenti caratteri:[8]

  • la faccia adassiale delle foglie è bollosa;
  • il colore della corolla varia da giallo a giallo-porpora;
  • le brattee dell'involucro sono subembricate con forme lanceolate apici acuti.
  • le antere sono pallide.

Il genere Dillandia è monofiletico sia alle analisi del DNA ribosomiale nucleare che dai dati morfologici (vedi i caratteri precedenti).

Elenco delle specie[modifica | modifica wikitesto]

Per questo genere sono assegnate le seguenti 3 specie:[2]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (EN) The Angiosperm Phylogeny Group, An update of the Angiosperm Phylogeny Group classification for the ordines and families of flowering plants: APG IV, in Botanical Journal of the Linnean Society, vol. 181, n. 1, 2016, pp. 1–20.
  2. ^ a b c World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 20 agosto 2021.
  3. ^ a b Funk et al. 2001.
  4. ^ The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 20 agosto 2021.
  5. ^ Pignatti 1982, vol.3 pag.1.
  6. ^ Strasburger 2007, pag. 860.
  7. ^ Judd 2007, pag.517.
  8. ^ a b c d Kadereit & Jeffrey 2007, pag. 177.
  9. ^ a b c Funk & Susanna 2009, pag. 417.
  10. ^ Judd-Campbell-Kellogg-Stevens-Donoghue, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, p. 520, ISBN 978-88-299-1824-9.
  11. ^ Pignatti 1982, Vol. 3 - pag. 1.
  12. ^ Judd 2007, pag. 523.
  13. ^ Judd 2007, pag. 520.
  14. ^ Strasburger 2007, pag. 858.
  15. ^ World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 18 marzo 2021.
  16. ^ Susanna et al. 2020.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Generi di Asteraceae

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • Dillandia Royal Botanic Gardens KEW - Database