Diana Battaggia

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Diana Battaggia

Deputato della Repubblica Italiana
Durata mandato15 aprile 1994 –
8 maggio 1996
LegislaturaXII
Gruppo
parlamentare
- Lega Nord (1994-1995)
- Federalisti e Liberaldemocratici (1995)
- CCD (1995-1996)
CircoscrizioneVeneto 2
Sito istituzionale

Dati generali
Partito politicoLega Nord
Titolo di studioLaurea in scienze politiche
ProfessioneConsulente aziendale

Diana Battaggia (Venezia, 29 gennaio 1966) è una politica italiana, dal 2004 direttrice dell'Organizzazione delle Nazioni Unite per lo Sviluppo Industriale (UNIDO) in Italia.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Laureata in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali presso l'Università degli Studi di Padova con una tesi sulle strategie di internazionalizzazione di Carrera SpA, si è successivamente specializzata in Analisi finanziaria e Finanza aziendale. Ha iniziato la sua carriera come consulente per gli affari economici e istituzionali presso aziende e istituzioni italiane ed europee, in particolare in materia di finanza internazionale, sviluppo industriale e cooperazione.

Carriera politica[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1994 è stata eletta per la Lega Nord alla Camera dei deputati (XII legislatura della Repubblica Italiana), occupandosi di diverse questioni e leggi nell'ambito degli affari esteri, dell'industria, della ricerca ed energia e controllo dell'immigrazione[1]. È stata cofirmataria di una proposta di legge in materia di cooperazione internazionale volte a migliorare gli standard di vita dei Paesi in via di sviluppo. Durante la carriera parlamentare, ha ricoperto inoltre incarichi interni alla Camera, quali Segretario alla Presidenza, Responsabile dell'amministrazione interna e contabilità, e Membro della Commissione per gli affari esteri e per UE / CEE e della Commissione affari costituzionali.

Al termine dell'esperienza parlamentare è stata per due anni consulente all'Istituto per la Promozione Industriale (IPI), occupandosi dello studio di nuove opportunità d'investimento e dell'internazionalizzazione delle aziende. Ha portato avanti attività di consulenza anche per Confindustria, con attenzione particolare agli aspetti economici e legislativi legati all'imprenditoria.

Nel 1999 è stata nominata Coordinatrice del Programma “Mediterranean2000” dell'UNCTAD[2][3]. Durante il suo mandato, ha sostenuto numerosi Paesi del Mediterraneo e del Corno d'Africa attraverso il supporto alla Piccola e media impresa (Pmi), alla promozione di collaborazioni industriali, e alla competitività imprenditoriale nel mercato globale.

Dal 2003, è socio fondatore e membro del consiglio di amministrazione della Fondazione Foedus, la cui mission è quella di rafforzare lo sviluppo delle imprese legate alla solidarietà e all'impegno culturale attraverso programmi di promozione internazionale, partnership e collaborazioni istituzionali.

Nel 2004 è stata consulente presso la sede centrale dell'UNIDO a Vienna svolgendo rilevanti incarichi volti a sondare le capacità di accesso al mercato delle Pmi e ad analizzare le agevolazioni commerciali improntate alla facilitazione degli scambi.

Direttrice dell'UNIDO ITPO Italy[modifica | modifica wikitesto]

Dal 2004 è la direttrice[4] dell'Ufficio italiano per la Promozione Tecnologica e degli Investimenti dell'UNIDO, dove è responsabile di progetti finalizzati all'industrializzazione sostenibile di Africa, Asia ed America Latina. I Paesi di tali aree fanno della promozione degli investimenti esteri, trasferimento di tecnologia e attività per lo sviluppo di know-how, il loro principale strumento di azione nei settori agro-industriale, ambiente ed energia.

Ha rafforzato l'impegno dell'UNIDO ITPO Italia verso l'accesso all'Energia sostenibile, partecipando durante il proprio mandato agli incontri del G8: quello di Siracusa, G8 Ambiente ed il G8 Energia tenutosi a Roma[5].

Inoltre ha posto attenzione su altre tematiche quali la riduzione della povertà, insistendo sull'importanza di incrementare la Sicurezza alimentare[6] globale con l'obiettivo di ridurre al minimo lo spreco alimentare nei Paesi sviluppati. Si è fatta per questo promotrice di un'iniziativa volta a favorire la cooperazione dell'UNIDO con le altre Agenzie delle Nazioni Unite con sede a Roma (FAO, IFAD e WFP) legate ai settori dell'agricoltura e dell'alimentazione, con l'obiettivo di sviluppare un approccio globale nella lotta alla fame e alla riduzione della povertà a livello mondiale[7].

Pubblicazioni[modifica | modifica wikitesto]

Diana Battaggia ha partecipato a numerose conferenze come relatore[8], ed è inoltre autrice del volume “PMI, un modello italiano da esportare”[9].

Vita privata[modifica | modifica wikitesto]

Sposata con Mario Baccini, politico ed ex ministro. La coppia ha avuto una figlia, Zoe.[10]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Partecipazione di Diana Battaggia ai lavori della Camera, 1996. URL consultato il 26 novembre 2012.
  2. ^ Mediterranean 2000: con Internet lo sviluppo economico, 2001-06-25. URL consultato l'8 marzo 2013.
  3. ^ Med 2000 (Multi-country and Agency Capacity-building Programme for SMEs)[collegamento interrotto], 2000. URL consultato il 26 novembre 2012.
  4. ^ Pagina ufficiale UNIDO ITPO Italy, 2011. URL consultato il 26 novembre 2012 (archiviato dall'url originale il 4 novembre 2011).
  5. ^ UNIDO at the G8, 2009. URL consultato il 26 novembre 2012 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  6. ^ IPACK-IMA: in 2012 a great event springboarding towards 2015, in conjunction with the EXPO, 2011. URL consultato il 26 novembre 2012.
  7. ^ Comunicato 4: “IPACK-IMA: il prossimo anno una grande fiera trampolino verso il 2015 in simultanea con l'EXPO”, 2011. URL consultato il 26 novembre 2012.
  8. ^ Vari interventi di Diana Battaggia[collegamento interrotto], 2006-ad oggi. URL consultato il 26 novembre 2012.
  9. ^ PMI - Un modello italiano da esportare, 2008. URL consultato il 26 novembre 2012 (archiviato dall'url originale il 5 settembre 2013).
  10. ^ Valentina Renzopaoli, Diana sfida il dragone per scalare l'Onu, l'Italia ci prova [collegamento interrotto], su affaritaliani.it, 4 aprile 2013. URL consultato il 22 marzo 2021.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]