Der III. Weg

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Der III. Weg
PresidenteMatthias Fischer
StatoBandiera della Germania Germania
Fondazione28 settembre 2013
IdeologiaNeonazismo
Nazionalismo tedesco
CollocazioneEstrema destra
Iscritti500 (2021)
Colori     Verde
Sito webwww.der-dritte-weg.info/
Bandiera del partito

Der III. Weg (in italiano: La Terza Via, nome breve : III. Weg) è un partito politico neonazista tedesco.[1][2]

È stato fondato nel settembre 2013 con una significativa partecipazione di ex funzionari del NPD e attivisti del Freies Netz Süd (FNS), bandito nel luglio 2014. Il partito è un tentativo di continuare le attività del FNS evitando il bando.[3] Il Bundesamt für Verfassungsschutz (ovvero l'"Ufficio federale per la Protezione della costituzione") ha stabilito che i neonazisti hanno un'influenza significativa sul partito.[2]

Il partito è particolarmente attivo nella Germania meridionale e orientale.[4] A Monaco ha partecipato alle manifestazioni di Pegida.[4]

Storia e membri[modifica | modifica wikitesto]

Poster programmatico

Il partito è stato costituito nel settembre 2013 a Heidelberg. L'ex funzionario dell'NPD Klaus Armstroff è stato eletto presidente del partito. Il partito è composto da un gruppo relativamente piccolo ma molto attivo di nazionalisti razzisti che in precedenza erano attivi nel Free Network South. Il partito non punta a diventare di massa, secondo i suoi attuali membri, essi si vedrebbero come "un'élite neonazista cosciente che non cerca crescita".[5]

La maggioranza dei membri è classificata come altamente violenta dalla protezione della costituzione.[5]

Finanziamento[modifica | modifica wikitesto]

Secondo il rapporto per la protezione della costituzione da parte dello stato del Nord Reno-Westfalia, il partito è finanziato principalmente attraverso donazioni e contributi per il 2019.[6]

Rapporti internazionali[modifica | modifica wikitesto]

In Italia ha rapporti con CasaPound.[7]

Valutazione delle autorità di protezione della costituzione[modifica | modifica wikitesto]

Il partito neonazista è considerato anticostituzionale ed estremista di destra ed è sotto osservazione da varie autorità di protezione costituzionale a livello federale e statale. Il Ministero Federale dell'Interno (BMI) lo classifica come un "gruppo estremista di destra, antisemita e misantropico", che non è nemmeno disposto a "prendere sufficientemente le distanze dagli atti di violenza", secondo il - Responsabile presso il Ministero Federale dell'Interno per la sicurezza, la migrazione e l'integrazione - Il segretario di Stato Emily Haber in un'intervista televisiva pubblicata da Südwestrundfunk nel 2016. L'Ufficio per la Protezione della Costituzione della Renania-Palatinato certifica che il partito ha una "stretta connessione di idee con la visione del mondo dei nazisti", riconoscibile dall'"idea di una comunità etnica basata su idee razziali".[8] Sul sito del partito sono state caricate delle citazioni su Georg von Schönerer, la cui fonte è il Mein Kampf, anche se non è menzionata, così come l'autore, Adolf Hitler, che viene però definito "un grande statista tedesco".[9]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Verfassungsschutzbericht. 2017 Archiviato il 15 gennaio 2019 in Internet Archive., S. 78 (Im Original: „Die 2013 gegründete rechtsextremistische Kleinstpartei […]“).
  2. ^ a b „Der III. Weg“, su verfassungsschutz.de (archiviato dall'url originale il 15 giugno 2016).
  3. ^ Nadja Erb, Hanning Voigts: Der dritte Weg führt nach rechts. In: Frankfurter Rundschau, 6. Februar 2015.
  4. ^ a b Islamhass kittet Neonazis zusammen, su sueddeutsche.de, 18 gennaio 2015.
  5. ^ a b Der Dritte Weg, su politische-bildung-brandenburg.de.
  6. ^ Verfassungsschutzbericht des Landes Nordrhein-Westfalen über das Jahr 2019 (PDF), su im.nrw.
  7. ^ La polizia tedesca: legami tra i neonazisti bavaresi e Casa Pound, su globalist.it, 13 giugno 2017 (archiviato dall'url originale il 12 gennaio 2019).
  8. ^ Carl Berning: Der Dritte Weg (III. Weg). In: Bundeszentrale für politische Bildung: Wer steht zur Wahl? 17. Februar 2016, abgerufen am 2. Mai 2019.
  9. ^ Verfassungsschutzbericht Baden-Württemberg 2018 Archiviato il 18 agosto 2019 in Internet Archive., S. 163 ff.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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