Copanello

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Copanello
frazione
Copanello – Veduta
Copanello – Veduta
La scogliera di Copanello.
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Calabria
Provincia Catanzaro
Comune Stalettì
Territorio
Coordinate38°45′59″N 16°34′02″E / 38.766389°N 16.567222°E38.766389; 16.567222 (Copanello)
Abitanti
Altre informazioni
Cod. postale88069
Prefisso0961
Fuso orarioUTC+1
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Copanello
Copanello

Copanello è una frazione del comune di Stalettì in provincia di Catanzaro, situata lungo la costa jonica della provincia calabrese a sud del capoluogo. Si menziona spesso in quanto è una delle tante rinomate località balneare del mare Ionio. Si suddivide in Copanello alta, Copanello lido e Santa Maria del Mare.

Territorio

Situata al centro del Golfo di Squillace, sul quello splendido tratto di costa detto Costa degli Aranci o Costa dei Saraceni, l'intero territorio di Copanello è caratterizzato da colline lussureggianti della tipica flora e fauna mediterranea e da promontori di granito bianco che digradano dolcemente verso il mare, creando arenili di sabbia fine, mista a enormi scogliere granitiche perforate in alcuni punti da grotte in cui si insinua il mare, la più famosa delle quali è quella di San Gregorio, subito prima della splendida e vicina Caminia. Il confine orientale è rappresentato dal torrente Alessi, che sfocia nei pressi dell'Hotel Poseidon. La costa di Copanello è estremamente suggestiva, specie al momento dell'alba, quando i primi raggi solari, investendola di luce, creano uno spettacolare paesaggio surreale. A tratti la costa si articola in una spiaggia molto ampia e pittoresca, sempre ventilata da una leggera brezza rinfrescante, caratterizzata da un litorale di sabbia dorata o bianca, intervallata periodicamente da suggestive scogliere. Il mare è azzurro e con sfumature turchesi, ideale per nuotare, fare il bagno e con condizioni eccellenti per gli appassionati di snorkeling. Ma queste stesse acque sono inoltre meta prediletta per le immersioni: una volta lasciata la spiaggia, si scopre un nuovo mondo; in una profondità tra gli 0 m e i 10 m è possibile esplorare un fondale sabbioso, con scogli che formano in alcuni punti passaggi ad arco e sifoni. Stupenda la fauna marina: tra la soffice sabbia è possibile scorgere bei cerianti e stupende conchiglie, gli scogli e le rocce sono spesso ricoperti di alghe brune, code di pavone, spugne dai colori vivaci e ricci. Negli anfratti sottomarini si nascondono molte stelle serpentine e fra le pietre si muovono veloci bavose e cernie. Il tutto è attorniato da banchi di castagnole, occhiate, donzelle, piccoli barracuda, saraghi e cefali, senza dimenticare triglie e tracine che si aggirano, anch'essi, sulla sabbia.

Flora e fauna

Il clima mediterraneo, secco e caldo d'estate, consente l'insediamento di specie tipicamente mediterranee. Le dune sabbiose ospitano associazioni vegetali psammofile, tra cui citiamo la salsola (Salsola kali), il giglio di mare (Pancraticum maritimum) e il papavero delle sabbie (Glaucium flavum). Le scogliere a picco sul mare offrono l'ambiente adatto per il cappero, che forma lunghe 'barbe' pendenti, il minacciato garofano delle rupi (Dianthus rupicola, dai bei fiori rosa), il finocchio di mare e l'enula marina. Tra le rocce crescono anche oleandri, lentischi, euforbie, mirti, cisti e ginestre. Numerose sono le pinete, nelle quali vegetano anche cipressi ed eucalipti.

Storia

Meta di villeggiatura fin dal primo dopoguerra, ospita nel suo territorio numerose testimonianze archeologiche di epoca tardo-romana, come i resti della piccola cappella triabsidata di S.Martino, unica vestigia paleocristiana calabra, per molto tempo identificata come la tomba di Cassiodoro personaggio storico originario della vicina Squillace, il museo naturalistico Libero Gatti, le vasche di Cassiodoro (un antico sito romano di acquacoltura) e la Rotonda sul mare che ispirò il cantante Fred Bongusto nella composizione del testo dell'omonima canzone. Notevoli le altre testimonianze archeologiche, dalla chiesa di Santa Maria Vetere ai resti del castrum bizantino, dall'antica via romana che si ricongiunge alla via Grande di Stalettì, alla Fontana di Cassiodoro attigua al Casino Pepe, già antico ninfeo romano e successivamente cristianizzata all'epoca di Gregorio Magno e da non confondersi con la fonte Arethusa citata dallo stesso Cassiodoro. Questo tralasciando le testimonianze più recenti, dal casino Pepe, che parrebbe essere stato costruito sul luogo in cui sorgeva il Vivarium, ai bunker di piccole e medie dimensioni costruiti dagli italo-tedeschi durante la seconda guerra mondiale.

Nel 1882, all’epoca già vecchio e malato, Giuseppe Garibaldi volle fermarsi una notte a casa di alcuni suoi amici, la famiglia Fazzari, a Stalettì di Copanello.

A ricordo della sua visita, la famiglia Fazzari depose una lapide in occasione del cinquantenario della morte di Achille, l’amico fraterno di Garibaldi. Tuttora è possibile vederla sulla facciata di Casa Fazzari (oggi di proprietà Gatti) a Copanello.

Ben presto la spiaggia di Copanello è diventata una residenza estiva di eccellenza e sognata da tutti i calabresi. Negli anni 60 in molti ambivano a poter avere una proprietà in questa località. Questo fenomeno era dovuto al fatto che Copanello rappresentava la residenza estiva della Cabria bene come ad esempio l'illustre Barone "Don Ciccio" Varcasia ed il compianto e stimato imprenditore Tony Boemy.

Negli anni sessanta, l'imprenditore Guglielmo Papaleo acquistò dal marchese Lucifero di Crotone i terreni su cui avrebbe poi realizzato un moderno villaggio vacanze con animazione.
Questo sarebbe stato l'inizio del tumultuoso sviluppo del turismo balneare di Copanello, la cui apoteosi è raggiunta negli anni settanta, quando locali come La Rotonda, il Rendez-vous, l'Hamilton, il "Rebus",il Bilbò e il Blu70 occupano la scena notturna non solo del capoluogo, ma di tutta la penisola.
Qui si esibiscono artisti come Gloria Gaynor, Franco Califano, Gino Paoli, Rocky Roberts, Rita Pavone e Frank Sinatra.
In questi stessi anni si affacciano alle luci della ribalta personaggi del calibro di Filippo Barletta, Raf Vallone, Giannotto Susanna, Sergio Stranges, Willy e Maurizio Sandoz e Ciccillo de Salvia. A partire dalla metà degli anni '70 la scena sarà dominata dai "giovani leoni" delle notti di Copanello: quelli che hanno lasciato un segno di maggiore partecipazione sono i villeggianti di via San Martino, la via che scende verso le scogliere del Blu '70, in particolare Rino Amato, Franco Luzza (detto "il capo"), Luciano Celico, Claudio Larussa e Maurizio Rubino.

Sono gli anni del personaggio televisivo Giuggiù, del manager Carlo Scaturchio che farà de La Rotonda di Copanello un esclusivo piano bar, e dell'imprenditore Carmine Amelio, che realizzerà il prestigioso Newport Club, a cui si ispirò l'omonima canzone di Francesco Marcello,il musicista da pianobar noto come "cape e lana".


Purtroppo, come spesso accade, con il benessere è arrivato anche la ricerca del guadagno smodato, senza scrupoli, ecco che così, negli anni '80, un'ondata di abusivismo edilizio, ai danni dello splendido patrimonio naturalistico, è culminata con la costruzione dell'ecomostro di Copanello, 15000 metri cubi di cemento armato ripartiti in quattro corpi di fabbrica, due di sei piani, uno di cinque, uno di nove, collegati con gradoni di cemento armato, una vera ferita, uno squarcio nella natura incontaminata della costiera, incurante delle vicine testimonianze archeologiche. Dopo lunghe vicende giudiziarie, e un'ordinanza di demolizione del 1987, finalmente il 17 gennaio 2007, grazie all'Amministrazione Comunale guidata dal sindaco Pantaleone Narciso, con la presenza del presidente della regione Calabria, Agazio Loiero e dell'allora ministro dell'ambiente Alfonso Pecoraro Scanio, si è iniziata la demolizione dell'ecomostro, ad oggi conclusa. Al suo posto è stata realizzato un'area verde, nella quale sono stati ripiantati giovani alberi.

Note