Cicerchia di Serra de' Conti

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Cicerchia di Serra de' Conti
Cicerchia di serra de conti.
Origini
Altri nomipisello d'erba, veccia indiana, pisello indiano, veccia bianca.
Luogo d'origineBandiera dell'Italia Italia
RegioneMarche
DiffusioneRegionale
Zona di produzioneSerra de' Conti
Dettagli
Categoriaortofrutticolo
RiconoscimentoP.A.T.
SettoreProdotti vegetali allo stato naturale o trasformati
Consorzio di tutelaFesta della Cicerchia di Serra de' Conti

La Cicerchia di Serra de' Conti è un legume appartenente alla famiglia delle Fabacee.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

La cicerchia è anche nota con i nomi di pisello d'erba, veccia indiana, pisello indiano, veccia bianca. Il consumo in Italia è limitato ad alcune aree del centro-sud: Marche, Lazio, Molise, Puglia ed Umbria. Trae le sue origini dall'Antico Egitto, ed è stata tramandata fino ai nostri giorni, di contadino in contadino, di regione in regione. In passato era usata dai poveri contadini, per il buon apporto proteico e per il fatto che fosse facile da reperire e con cui si potevano fare zuppe con altri legumi.

Nella Cicerchia è presente un acido chiamato (Odap) che al contempo è una neurotossina dannosa per il cervello; infatti, una frequente assunzione di cicerchia a lungo andare potrebbe causare problemi neurologici.[1] Questi problemi si possono contrastare con il lungo ammollo in acqua e con la cottura prolungata.

La Cicerchia di Serra de' Conti è stata nominata dal Presidio slow food delle Marche la tipologia di cicerchia più raffinata e conosciuta in tutta Italia.[2]

In passato la Cicerchia di Serra de' Conti ha rischiato di scomparire definitivamente ma grazie ad alcuni contadini ed alla "Bonusanza", azienda produttrice, è riuscita a sopravvivere all'estinzione.

La Cicerchia di Serra de' Conti è un legume molto saporito ma povero, coltivato in primavera e raccolto a fine luglio in modo da averla per la stagione autunnale/invernale, mentre le altre cicerchie sono coltivate in autunno e raccolte in primavera, hanno tempi di ammollo e cottura molto elevati in confronto alla cicerchia di Serra de Conti.

Per preparare un piatto gustoso prima bisogna lasciare la cicerchia in ammollo per 5/6 ore e poi cuocerla per quaranta minuti.

Cucina[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Claudio Riolo, Tre delizie marchigiane: lonza di fico cicerchia sapa, Regione Marche, 1999.
  • Ambra Micheletti, ASSAM, Ricette raccontate marche. Il repertorio regionale L.R.12/2003.

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