Chelictinia riocourii

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Nibbio codadiforbice
Regione dell'Estremo Nord, Camerun
Stato di conservazione
Rischio minimo[1]
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Chordata
Classe Aves
Ordine Accipitriformes
Famiglia Accipitridae
Sottofamiglia Elaninae
Genere Chelictinia
Lesson, 1843
Specie C. riocourii
Nomenclatura binomiale
Chelictinia riocourii
(Temminck, 1821)

Il nibbio codadiforbice (Chelictinia riocourii Temminck, 1821) è una specie di uccello della famiglia degli Accipitridi[2]. È l'unica specie del genere Chelictinia Lesson, 1843.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Il nibbio codadiforbice misura circa 30 cm di lunghezza e ha un'apertura alare di circa 78 cm. Di aspetto simile a una sterna, presenta un piumaggio color grigio argento sulle regioni superiori e più chiaro su quelle inferiori, ma la sua caratteristica più peculiare è la coda profondamente biforcuta, anch'essa di colore grigio. La «faccia» è bianca, con una macchia scura attorno a ogni occhio, di colore rosso[3].

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

La specie è diffusa attraverso l'intera lunghezza della regione afrotropicale, dal Senegal all'Etiopia, ma è confinata in gran parte a una sottile striscia di territorio compresa tra i 15 e gli 8° N (con punte massime a 19° N nell'Africa occidentale e a 1° S nel Kenya). Nidifica nel Sahel, ma esiste una piccola popolazione stanziale nel Kenya settentrionale e in Uganda. È una specie migratrice, che si sposta a sud (pur restando nell'emisfero boreale) in novembre dopo la riproduzione, periodo che coincide con l'inizio della stagione secca. Ritorna verso nord con le prime piogge, in febbraio, ma le distanze percorse durante la migrazione variano da un anno all'altro. Vive nelle savane e in habitat semi-desertici, dal livello del mare fino a 500 m[1].

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

Alimentazione[modifica | modifica wikitesto]

Cattura prevalentemente rettili, come lucertole e serpenti, insetti e ragni e, occasionalmente, piccoli roditori. Animale gregario, si raduna in gruppi numerosi presso il fronte degli incendi della savana per catturare gli Ortotteri o in vicinanza delle mandrie di bestiame al pascolo per cacciare gli insetti[1].

Riproduzione[modifica | modifica wikitesto]

Il nibbio codadiforbice costruisce piccoli nidi (di 30–40 cm di diametro) fatti di ramoscelli su alberi spinosi, spesso vicino a nidi di rapaci più grandi come il serpentario o il biancone o, talvolta, in prossimità degli insediamenti umani. La stagione della riproduzione, in gran parte dell'areale, va da maggio a settembre, ma in Senegal dura da dicembre a febbraio e in Kenya va da marzo a giugno o da agosto in poi[1].

Conservazione[modifica | modifica wikitesto]

Il numero di esemplari in Africa occidentale è diminuito a partire dagli anni '70 a seguito dei programmi di controllo delle locuste, ed è vulnerabile agli effetti dei pesticidi. Dal momento che vive unicamente nella regione del Sahel, è probabile che stia subendo gli effetti del continuo deterioramento del suo ambiente naturale[1].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e (EN) BirdLife International 2013, Chelictinia riocourii, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ (EN) F. Gill e D. Donsker (a cura di), Family Accipitridae, in IOC World Bird Names (ver 9.2), International Ornithologists’ Union, 2019. URL consultato il 12 giugno 2014.
  3. ^ C. Barlow, C. et al., 1999. A field guide to the birds of The Gambia and Senegal. Christopher Helm, London. ISBN 1-873403-32-1

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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