Cesare Garboli

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Cesare Garboli (Viareggio, 1928Roma, 11 aprile 2004) è stato uno scrittore, saggista e critico letterario italiano.

«I romanzi, stanno nella realtà come in letargo e aspettano solo di farsi leggere»

«Il potere, in se stesso, comunque lo si pratichi, comunque lo si cerchi, è un male. È stato Manzoni il primo, limpido assertore che agire la storia, fare la storia e non subirla è comunque rendersi complice di un male, diventare corresponsabili di un orrore»

Biografia

Cesare Garboli nasce a Viareggio nel 1928. Negli anni successivi all'ultimo conflitto mondiale e dopo aver concluso gli studi regolari, nei primi mesi del 1951, inizia a lavorare come redattore dell'Enciclopedia dello Spettacolo, diretta da Fedele e Sandro D’Amico, mentre nei ritagli di tempo collabora con Eduardo De Filippo, per il suo epistolario, che con grande rammarico di entrambi non sarà mai pubblicato.

La vita lavorativa del Garboli si svolgerà in massima parte sempre collegata al mondo editoriale e dopo aver lavorato presso Feltrinelli, Vallecchi e Mondadori, nel 1962 diventa direttore della rivista Paragone fondata a Firenze nel 1959 da Roberto Longhi e Anna Banti; cura inoltre una collana di testi inediti, rari e dimenticati per Adelphi.

Nel suo particolare peregrinare tra le varie e antitetiche case editrici, dopo un breve periodo nel 1967 al Il Saggiatore fa una breve esperienza redazionale in America, al termine della quale crea e dirige una collana dal titolo Scritture.
Questa prima parte della sua vita passata a scrivere articoli e saggi per riviste e quotidiani su vari autori ed argomenti lo inducono nel 1969 a raccoglierli in un volume, La stanza separata, pubblicato dalla Mondadori.

Garboli nel 1971 conduce una intensa attività che lo vede sempre in viaggio: nello stesso periodo è titolare di una cattedra di Letteratura all'Università di Macerata, ricopre un incarico analogo al Politecnico di Zurigo e collabora con Mario Soldati per programmi televisivi e con Mario Bava nel cinema come sceneggiatore.

L'anno dopo, a causa di queste sovrapposizioni di interessi diversi e distanti, viene indotto a dimettersi dalle cattedre universitarie e ritornare a lavorare nuovamente per la Mondadori, riprendendo la sua preziosa attività di traduttore. Nelle sue molteplici attività le traduzioni egregie di Shakespeare, Merivaux, André Gide e Harold Pinter sono le più riuscite e conosciute, ma è con la traduzione di Molière, un autore che riprenderà più volte nel tempo, del quale sente anche una comunanza e affinità concettuale, che nel 1976 lo portano a pubblicare presso Einaudi Molière. Saggi e traduzioni.

La conoscenza nel tempo di una persona fondamentale per il suo vissuto come il poeta Sandro Penna, porta il Garboli, nel 1984 a pubblicare i saggi Penna Papers, scritti a partire dagli anni settanta e proseguiti fino alla morte del poeta, una seconda edizione sarà pubblicata 1996.

Garboli viene chiamato a dirigere insieme a Natalino Sapegno il prestigioso Premio Viareggio dopo la morte di Leonida Rèpaci avvenuta durante i lavori per la rappresentazione del 1985, restandone responsabile fino al 2004, anno della sua morte.

Nella sempre più frenetica e compulsiva voglia di scrivere, Garboli nel 1990 pubblica due saggi. Il primo, una singolare opera dal titolo Falbalas. Immagini del ‘900, contiene scritti disparati su vari temi, sul tempo che passa tenuto fermo su certe immagini: il volto di un amico, la leggenda di Longhi, il tormento intellettuale di Calvino, quello viscerale della Morante, i fantasmi di Macchia, il genio di Petrolini, le idee coatte di Testori, l'oscurità e la chiarezza di Fortini, la vita di Parise, la poesia di Montale, Bertolucci, Sereni, Raboni.

Garboli con parole sue definisce il tempo «nel suo viaggio per l'effimero il tempo incontra di tanto in tanto, degli ostacoli, fa delle piccole grinze, e ciascuna di queste grinze è uno degli articoli che ho scritto di questo libro»

Il secondo, l'antologia Trenta poesie familiari di Giovanni Pascoli , che poi riprenderà e sarà la sua ultima fatica nel 2002 con la pubblicazione di un doppio cofanetto di poesie e prose scelte di Giovanni Pascoli, della Collana I Meridiani della casa editrice Mondadori, dove presenta un poeta generalmente riconosciuto come triste e noioso, attraverso un percorso minuzioso ed intenso, un Pascoli diverso da quello studiato nei programmi liceali e come suggerisce lo stesso Garboli nell'introduzione, si può tenere «fra le mani in viaggio, o durante le vacanze, o la sera dopocena, come un qualunque libro di lettura, o anche come un giallo, un genere con il quale la poesia del Pascoli, dove s'incontra spesso un misterioso assassino senza nome e senza volto, ha qualche attinenza»

Nel 2001 pubblica da Einaudi alcuni saggi dal titolo Ricordi tristi e civili: conversazioni, articoli e recensioni a commento degli avvenimenti culturali e politici più noti degli ultimi decenni, raccolta di pensieri, colloqui e interviste già pubblicati tra il 1972 e il 1998, recensiti da Eugenio Scalfari per il quotidiano la Repubblica ,che vanno dall'assassinio Moro al caso Tortora, dal suicidio di Raul Gardini alla Loggia P2 a Gladio al devastante accordo che va sotto la sigla CAF, preludio a quella forma perversa di disgregazione della coscienza morale e del tessuto sociale italiano ricordata con il neologismo di "Tangentopoli".

Con Pianura proibita nel 2002 l'ultima raccolta di saggi pubblicati dalla casa editice Adelphi, prima di morire riceve a Napoli per la saggistica il Premio Elsa Morante, Garboli in questi suoi scritti, sembra tracciare un percorso che va di pari passo con la sua vita e la sua storia letteraria; sono contenuti in quest'opera saggi già apparsi in Scritti Servili, gli autori trattati sono Mario Soldati, Calvino, Parise, Raffaele La Capria, Longhi e Anna Banti, Bassani.

Negli ultimi mesi del 2003 lo scrittore nonostante una profonda debilitazione fisica continua nel suo lavoro di critico; in seguito per l'aggravarsi della malattia, viene ricoverato alla Clinica Quisisana e come ricorda Giosetta Fioroni, pittrice e moglie dello scrittore Goffredo Parise, «ebbi una conversazione telefonica per chiedergli un consiglio su un catalogo dedicato a mio marito, il giorno prima di morire; nonostante la voce sofferente mi espose le sue idee con una lucidità sorprendente, lo lasciai piena di speranza, ma la notte le sue condizioni peggiorarono ulteriormente».

Garboli muore il giorno di Pasqua, 11 aprile 2004.

La tematica

Cesare Garboli risulta essere una figura anomala nel panorama della critica italiana dell'ultima parte del secolo scorso, per la molteplicità degli interessi e per l'originalità della scrittura musicale, ricchissima di tonalità, capace d'orchestrare gli ingredienti più diversi: sensibilità, finezza psicologica, ed una vena narrativa che si esprime in una particolare capacità di usare il senso dell'umorismo e di raccontare per immagini non sempre felici.

Garboli è stato un originale interprete della nostra letteratura, uno dei massimi protagonisti della critica letteraria e della cultura italiana degli ultimi cinquanta anni. La sua opera è sempre stata rivolta in molte direzioni e pluralità d'interessi, dai saggi critici a una frenetica attività giornalistica e teatrale, testimoniata da eccezionali traduzioni.

Garboli sembra seguire una forma creativa, originale che incrocia le vie della ricerca storica con quelle del saggismo scientifico o addirittura presiede alla trasformazione del vissuto o dello storico in funzione dell'immaginario. In particolare, si è occupato di Dante Leopardi,Pascoli, Delfini, Longhi, Penna, Montale, Natalia Ginzburg, Elsa Morante e Mario Soldati É stato egregio traduttore per il teatro , in particolare con le sue enunciazioni, originali ipotesi circa Tartufo, Don Giovanni e Il Malato immaginario, ha determinato la rinascita in Italia dell'interesse per il teatro di Molière.

Scritti servili pubblicati da Enaudi nel 1989, sono una raccolta di sei saggi di introduzione ad altrettanti autori, usciti in Italia nel decennio precedente,interessanti e personalissime note a scrittori tanto differenti e lontani tra loro, sebbene contemporanei (Delfini, Penna, Morante, Ginzburg e Longhi) con l'eccezione di Molière cui Garboli sembra sempre prestare un interesse particolare.

Voci correlate

Collegamenti esterni

Opere principali

  • La stanza separata ( 1971).
  • Molière. Saggi e traduzioni (1976)
  • Penna papers ( 1984 e 1996)
  • Scritti servili( 1989)
  • Trenta poesie famigliari di Giovanni Pascoli (1990)
  • Falbalas. Immagini del Novecento (1991)
  • Ricordi tristi e civili (2001)
  • Storie di seduzione (2005) postumo

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