Carmelo Bonomo

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Carmelo Bonomo
NascitaModica, 9 febbraio 1890
Morte?
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Forza armataRegio Esercito
ArmaFanteria
Reparto84º Reggimento fanteria "Venezia"
Anni di servizio1910-1912
GradoSoldato
GuerreGuerra italo-turca
BattaglieBattaglia di Sciara-Sciat
Battaglia di Zanzur
Decorazionivedi qui
dati tratti da Le medaglie d'oro al valor militare dal 1871 al 1914[1]
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Carmelo Bonomo (Modica, 9 febbraio 1890 – ...) è stato un militare italiano, insignito della medaglia d'oro al valor militare a vivente nel corso della guerra italo-turca.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque a Modica il 9 febbraio 1890, figlio di Giuseppe e di Concetta Corallo.[2] risiede a Siracusa.Venne arruolato nel Regio Esercito il 10 dicembre 1910 per prestare servizio militare di leva nell'arma di fanteria, in forza al 55º Reggimento fanteria e fu trasferito il 1º ottobre 1911 all'84º Reggimento fanteria della brigata Venezia che si mobilitava per l'inizio della guerra all'Impero ottomano.[2] Il reggimento salpò da Napoli il 9 ottobre 1911 e sbarcò a Tripoli, in Libia, il giorno 11 dello stesso mese raggiungendo le trincee nel tratto Casa Giamal bey – Henni. Si mise ben presto in evidenza con i suoi superiori nel corso delle missioni d pattugliamento e di sorveglianza nelle trincee.[2] Partecipò al combattimento del 26 ottobre 1911 nel quale le truppe arabo–turche, riuscirono a penetrare di sorpresa in alcuni tratti delle trincee italiane, venendo poi respinti dopo una violenta lotta a corpo a corpo.[N 1][2]

Nel corso della battaglia del 20 novembre 1911 a Sidi Bilal per il possesso dell'oasi di Zanzur egli rimase ferito più volte nel corso del contrattacco lanciato dai turchi alle 15:00 contro la collina del Marabutto di Sidi Bilal, ma continuò a combattere con valore e coraggio.[2] Per l'eroico comportamento tenuto nella battaglia fu decorato di medaglia d’oro al valor militare con Regio Decreto 22 marzo 1913.[3] Ritornato in Italia il 23 ottobre 1912 fu ricoverato presso l'ospedale di Catania venendo poi posto in congedo il 25 gennaio 1913.[3] Assunto come impiegato per la sorveglianza della Reale tenuta di Palermo, passò poi in servizio presso il Ministero della Pubblica Istruzione, alla Sovraintendenza delle antichità della Sicilia in Siracusa.[2] Fu collocato a riposo nel 1955 per anzianità di servizio stabilendosi definitivamente a Siracusa.[2]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'oro al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Colpito mentre si preparava all’assalto, vi concorse con slancio irresistibile; nuovamente ferito persistette con accanimento nella lotta e non abbandonò le linee di fuoco se non quando fu per la terza volta colpito, destando col suo nobile contegno ammirazione nei compagni che lo esortavano a recarsi al posto di medicazione. – Sidi Bilal, 20 settembre 1912.[4]»
— Regio Decreto 22 marzo 1913.

Note[modifica | modifica wikitesto]

Annotazioni[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Per la magnifica prova di valore data dai suoi reparti, la bandiera del reggimento fu decorata di medaglia d’oro al valor militare.

Fonti[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Massimo Antonio Vitale e Armando Cepollaro, L'Italia in Africa. Le Medaglie d'oro d'Africa (1887-1945), Roma, Istituto poligrafico dello Stato, 1961, p. 164.
  • Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare, Le Medaglie d’oro al V. M. viventi, Roma, Tipografia regionale, 1952, p. 26.
  • Gaetano Carolei e Guido Greganti, Le medaglie d'oro al valor militare dal 1871 al 1914, Roma, Tipografia regionale, 1958, p. 140.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]