Calidris mauri

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Come leggere il tassoboxProgetto:Forme di vita/Come leggere il tassobox
Come leggere il tassobox
Gambecchio dell'Alaska
Calidris mauri
Stato di conservazione
Rischio minimo
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Chordata
(clade) Craniata
Subphylum Vertebrata
Infraphylum Gnathostomata
Classe Aves
Ordine Charadriiformes
Sottordine Scolopaci
Famiglia Scolopacidae
Genere Calidris
Specie C. mauri
Nomenclatura binomiale
Calidris mauri
Cabanis, 1857

Il Gambecchio dell'Alaska (Calidris mauri, Cabanis 1857) è un uccello della famiglia degli Scolopacidae.

Nome[modifica | modifica wikitesto]

Il nome del genere deriva dal greco kalidris o skalidris, termine usato da Aristotele[1] per indicare alcuni uccelli acquatici caratterizzati da chiazze e sfumature di colore grigio.[2] Il nome specifico o epiteto mauri è in ricordo del botanico italiano Ernesto Mauri (1791-1836).[3]

Sistematica[modifica | modifica wikitesto]

Calidris mauri non ha sottospecie, si tratta pertanto di una specie monotipica, costituente un taxon monospecifico.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Gli esemplari adulti possiedono zampe scure e un becco corto, sottile, bruno, che diviene più fine e un po' ricurvo all'estremità (nei gambecchi semipalmati il becco è più corto e diritto). Il corpo presenta una livrea marrone sopra e bianca sotto, con sottili strisce ed eventualmente chiazze sparse sul petto. La testa è bruno-rossastra sulla sommità. Il piumaggio cambia tra la stagione riproduttiva e quella non riproduttiva e, naturalmente, a seconda che si tratti di un pulcino o di un adulto. Questo uccello può risultare difficile da distinguere da altri piccoli trampolieri e limicoli simili, in particolare il succitato gambecchio. Questa difficoltà di distinzione si palesa particolarmente quando entrambe le specie hanno il piumaggio invernale, mostrando dunque un colore grigio chiaro e uniforme; tuttavia, Calidris mauri prende il colore e il piumaggio invernali molto prima durante la stagione autunnale rispetto a Calidris pusilla, nome scientifico del gambecchio.

La lunghezza è compresa in un intervallo tra i 14 e i 17 cm, mentre il peso varia dai 22 ai 35 g; l'apertura alare si attesta tra i 35 e i 37 cm.[4]

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

Questo uccello vive in tutto il Nord America e nella parte settentrionale e occidentale del Sud America, migrando vicendevolmente tra le due masse continentali. È di stanza anche in altre zone appartenenti all'Oceano Pacifico o confinanti con esso, come l'Australia, la Russia (Siberia orientale), il Giappone e alcune isole dell'Oceania (ad esempio le Hawaii). È di passo e molto raro nell'Europa centro-settentrionale e occidentale, poco avvistato anche in Cina e in Nuova Zelanda. Il suo habitat riproduttivo risulta essere la regione coperta dalla tundra della Siberia pacifica e dell'Alaska, a cavallo dello stretto di Bering.

Calidris mauri è una delle specie di uccelli costieri più numerose del Nord America, con una popolazione stimata nell'ordine di milioni di esemplari.

Etologia[modifica | modifica wikitesto]

Alimentazione[modifica | modifica wikitesto]

Il gambecchio dell'Alaska si nutre a terra sondando il terreno col becco o raccogliendo il cibo a vista, sostando sulle piane fangose tipiche di lagune, estuari e zone costiere solitamente durante il periodo migratorio e la stagione non riproduttiva. Durante la stagione riproduttiva, invece, dato anche l'arrivo nelle sedi del corteggiamento, si ciba in mezzo alla tundra e alle distese umide. Si credeva che la sua dieta fosse composta principalmente di insetti, piccoli crostacei e molluschi, ma ora si sa che "pilucca" e mangia in grande quantità microrganismi presenti nelle biopellicole e nelle incrostazioni della superficie delle distese fangose intertidali, fenomeno alquanto insolito per un vertebrato superiore.[5]

Riproduzione[modifica | modifica wikitesto]

Il suo habitat riproduttivo si concentra nella tundra della Siberia orientale e dell'Alaska. L'uccello nidifica sul terreno, di solito sotto un certo strato di vegetazione. Il maschio crea diversi solchi nel terreno scavando con gli artigli, in seguito la femmina ne sceglie uno e vi depone 4 uova. Si tratta di una specie monogama in cui entrambi i genitori partecipano all'incubazione[6] e si prendono cura della prole, la quale è dipendente da loro ma già capace di nutrirsi da sola. A volte può accadere che la femmina abbandoni il compagno e la sua prole ancora raminga, quindi prima dell'involo di questa.[7]

Migrazione[modifica | modifica wikitesto]

Calidris mauri migra verso entrambe le coste nordamericane e sudamericane, arrivando anche ai Caraibi[8]. È molto raro che si sposti e sverni in Europa.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) W. G. Arnott, Birds in the Ancient World from A to Z, London, Routledge, 2007, p. 220. ISBN 978-0-4152-3851-9
  2. ^ (EN) J. A. Jobling, The Helm Dictionary of Scientific Bird Names (PDF), su avesdecostarica.org, p. 84. URL consultato il 17 novembre 2021 (archiviato dall'url originale il 18 novembre 2021).
  3. ^ (EN) J. A. Jobling, The Helm Dictionary of Scientific Bird Names, London, Christopher Helm, 2010, p. 243. ISBN 978-1-4081-2501-4
  4. ^ (EN) Western Sandpiper Identification, su allaboutbirds.org. URL consultato il 17 novembre 2021.
  5. ^ (EN) Biofilm grazing in a higher vertebrate: The Western Sandpiper, Calidris mauri, su researchgate.net, 20 aprile 2008. URL consultato il 18 novembre 2021.
  6. ^ È stato osservato che le femmine covano prevalentemente di sera e di notte, mentre i maschi si occupano dei piccoli principalmente nelle ore diurne, e che i maschi trascorrono più tempo a covare rispetto alle femmine.
  7. ^ (EN) H. Mullins, Calidris mauri - Western sandpiper, su animaldiversity.org, 2018. URL consultato il 17 novembre 2021.
  8. ^ Sono attestati vari nomi con cui è comunemente noto quest'uccello nella zona. Ad esempio, a Cuba è chiamato zarapico chico, cioè "piccolo chiurlo", come si può vedere qui: (ES) Zarapico chico, su ebird.org. URL consultato il 18 novembre 2021.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàJ9U (ENHE987007551658605171
  Portale Uccelli: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di uccelli