Brucite

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Brucite
Classificazione Strunz4.FE.05
Formula chimicaMg(OH)2
Proprietà cristallografiche
Gruppo cristallinodimetrico
Sistema cristallinotrigonale
Classe di simmetriascalenoedrica ditrigonale
Parametri di cellaa = 3.147, c = 4.769
Gruppo puntuale3 2/m
Gruppo spazialeP 3m1
Proprietà fisiche
Densità2,4 g/cm³
Durezza (Mohs)2,5
Sfaldaturaottima secondo {0001}
Colorebianco, verde, incolore, azzurro
Lucentezzavitrea, madreperlacea sui piani di sfaldatura
Opacitàtraslucida, trasparente
Strisciobianco
Diffusioneabbondante
Si invita a seguire lo schema di Modello di voce – Minerale
Brucite

La brucite è un minerale, un idrossido di magnesio, appartenente al gruppo omonimo.

Il nome deriva da Archibald Bruce (febbraio 1777 - 22 febbraio 1818), fisico e mineralogista statunitense.

Fu descritto per la prima volta da François Sulpice Beudant (5 settembre 1787 - 10 dicembre 1850), geologo e mineralogista francese.

Abito cristallino[modifica | modifica wikitesto]

Rare lamine tabulari a contorno esagonale. La brucite fa parte della famiglia dei fillosilicati, avendo quindi una struttura cristallina caratterizzata da due fogli tetraedrici uniti insieme da un foglio ottaedrico, grazie ai cationi( Al3+, Mg2+,Fe3+).

Origine e giacitura[modifica | modifica wikitesto]

La brucite si può osservare, come prodotto idrotermale, nelle vene di rocce serpentinose o cloritiche, associata a vari carbonati di magnesio più o meno basici (piroaurite, idrotalcite, idromagnesite e brugnatellite). Inoltre si può anche trovare in rocce calcaree cristalline (marmo), quale prodotto di alterazione del periclasio, sia sotto forma di granuli più o meno minuti, come pure in belle masse tabulari.

Forma in cui si presenta in natura[modifica | modifica wikitesto]

Rari cristalli, aggregati scagliosi, aggregati granulari e fibrosi. Si può trovare nella struttura triottaedrica dei fillosilicati, non come minerale ma semplicemente come elemento strutturale di questi silicati.

Caratteri fisico-chimici[modifica | modifica wikitesto]

Ha luminescenza blu o bianco-bluastra. Le scaglie derivanti dalla sfaldatura sono flessibili. È solubile negli acidi diluiti a freddo, non fonde, ed è molto brillante se portata all'incandescenza.

Località di ritrovamento[modifica | modifica wikitesto]

Nelle miniere di cromite situate presso Texas, nella Contea di Lancaster (Pennsylvania), si trovano cristalli lunghi fino a 15 centimetri di diametro. Nella miniera Tilly Foster, presso Brewster, si presenta in lamine e cristalli color azzurro chiaro associata a magnetite. Ad Asbestos, nel Québec si osserva in masse fibrose lunghe più di 50 centimetri, associata a crisotilo. A Kraubath, in Stiria, associata a serpentino; a Swinna Ness, in Scozia. Nelle miniere di asbesto di Baženov, nell'Oblast' di Sverdlovsk, in Russia.

In Italia la brucite si osserva in notevoli quantità a Carro, presso il passo del Bracco, in provincia della Spezia, in filoni della potenza di parecchi decimetri, costituiti per lo più dal minerale, di colore bianco, allo stato spatico ed assai raramente da cristalli distinti; inoltre qualche bel campione, di colore azzurro chiaro, fu trovato in Val d'Astico, presso Vicenza, ed anche a Predazzo in Val di Fiemme, nelle vene delle cosiddette predazziti o pencatiti, che sono rocce ad aspetto marmoreo formate a loro volta da brucite e calcite. A Capo Teulada, in Sardegna, la brucite si osserva come a Predazzo, come prodotto di alterazione del periclasio cui è associata. Infine, nelle stesse condizioni, è presente anche in alcuni proietti calcarei del Vesuvio.

Utilizzi[modifica | modifica wikitesto]

Viene usato per ricavare sali di magnesio, ed anche nella fabbricazione di materiali refrattari. È anche minerale utile per l'estrazione mineraria di magnesio.

Varietà[modifica | modifica wikitesto]

La nemalite è una varietà che contiene ossidi di ferro.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Mineralogia - Cornelis Klein - Zanichelli (2004)
  • Le rocce e i loro costituenti - Morbidelli - Ed. Bardi (2005)
  • Minerali e Rocce - De Agostini Novara (1962)
  • Guida al riconoscimento dei minerali - Borelli e Cipriani - Mondadori (1987)
  • Atlante delle rocce magmatiche e delle loro tessiture - Mackenzie, Donaldson e Guilford - Zanichelli (1990)
  • Atlante delle rocce sedimentarie al microscopio - Adams, Mackenzie e Guilford - Zanichelli (1988)
  • I minerali d'Italia - SAGDOS - 1978
  • Minerali e Rocce - Corsini e Turi - Enciclopedie Pratiche Sansoni (1965)

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) Webmin, su webmineral.com.
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