Billy Budd (romanzo)

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Billy Budd
Titolo originaleBilly Budd, Sailor
Altri titoliBilly Budd, marinaio
Pagina iniziale del manoscritto originale del libro, con note dell'autore
AutoreHerman Melville
1ª ed. originale1924
1ª ed. italiana1942
Genereromanzo d'avventura
Lingua originaleinglese
ProtagonistiBilly Budd
CoprotagonistiJohn Claggart, Cap. Vere

Billy Budd è un libro postumo dell'autore Herman Melville, scritto tra il 1889 e il 1891,[1] anno della morte dell'autore. Fu ritrovato e pubblicato postumo nel 1924.

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Mentre alcuni marinai ricordano Billy Budd, il narratore avvia il racconto della vita dell'uomo e degli avvenimenti che segnarono la storia dell'"Indomitable". In seguito alla dura repressione degli ammutinamenti avvenuti su due navi da guerra inglesi, e temendo il dilagare dello spirito della rivoluzione francese anche in Inghilterra, i britannici si vedono costretti a mobilitare tutte le loro forze nella guerra contro la Francia. La nave da guerra 'Indomitable', ricevuto l'ordine di salpare e non potendo contare su un adeguato numero di uomini, recluta con la coercizione marinai di una nave mercantile. Fra questi c'è anche Billy Budd, un gabbiere che si conquista subito il favore degli ufficiali e del capitano grazie alla sua abilità e alla sua indole allegra, guadagnandosi una promozione. Ciò scatena l'invidia del perfido maestro d'armi John Claggart, che finisce per denunciare l'innocente Billy d'ammutinamento. Il 'bel marinaio', incapace di difendersi a parole, passa incollerito all'azione e uccide con un pugno il suo accusatore. Il 'buon capitano' Vere, obbligato dal rigore formale della disciplina, è allora costretto a condannare un uomo di cui conosce l'innocenza; ciò non senza scatenare un intenso contrasto tra ciò che è giuridicamente corretto fare e ciò che tutti gli uomini percepiscono come più giusto.

Billy Budd può essere interpretato come una metafora della natura poiché, essendo egli 'radicalmente buono' non può normalmente integrarsi nella società umana. Di fronte all'ingiustizia Billy non può parlare, può solo agire: la natura è muta.

Personaggi[modifica | modifica wikitesto]

  • Billy Budd o Baby Budd, un tiro mancino (orfano) di un mercantile.
  • John Claggart, mastro d'armi di fortuna della nave.
  • Capitano Vere, capitano della Bellipotent, presunto padre di Billy.

Imprecisioni del testo[modifica | modifica wikitesto]

Probabilmente la mancata revisione finale da parte dell'autore è motivo di alcune imprecisioni che si possono notare nel testo:

  • Nella Marina britannica gli ammutinati venivano impiccati al pennone di trinchetto tramite bozzelli. Billy però viene impiccato alla mezzana, e su questo fra i critici letterari della prima metà del ventesimo secolo si accesero grandi dibattiti. Molti pensavano che Melville avesse scelto di farlo impiccare sulla mezzana poiché era un gabbiere di parrocchetto dell'albero di trinchetto[2].
  • Nella realtà, un capitano come Vere poteva al massimo ordinare pene corporali come frustate con un gatto a nove code; nel libro, assieme agli ufficiali ed al nostromo, commina un'impiccagione. Avrebbe dovuto invece consultarsi con un ammiraglio[2].
  • Nel corso del romanzo, il nome della nave cambia da Indomitable a Bellipotent

Adattamenti[modifica | modifica wikitesto]

Film[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1962 fu girato Billy Budd, in bianco e nero. Terence Stamp interpretava Billy Budd, Peter Ustinov il Capitano Vere e Robert Ryan il mastro d'armi John Claggart. Altri attori erano: Melvyn Douglas, John Neville, Paul Rodgers, David MacCallum e Niall MacGinnis.

Musica[modifica | modifica wikitesto]

Vinicio Capossela ha dedicato un'omonima canzone a Billy Budd, la settima traccia del Disco 1 dell'album Marinai, profeti e balene,

Morrissey canta Billy Budd in Vauxhall and I album del 1994.

Opera[modifica | modifica wikitesto]

  • Nel 1951, l'adattamento di Louis O. Coxe e Robert Chapman del 1949, Billy Budd, vinse a Broadway sia i Donaldson Awards che gli Outer Critics Circle Awards come miglior recitazione.[3]
  • L'adattamento più conosciuto è Billy Budd, con le musiche di Benjamin Britten ed il libretto di E. M. Forster e Eric Crozier. Fa seguito al testo iniziale del 1924. Dalla sua prima messa in scena, nel dicembre del 1951, l'opera è divenuta uno spettacolo regolare al Metropolitan Opera house di New York. Il libretto si prende alcune libertà su degli elementi del romanzo.
  • Giorgio Ghedini ha composto una versione lirica del romanzo, che debuttò nel 1949. L'adattamento scenico realizzato da Quasimodo affida all'immobilità degli episodi la scansione drammaturgica del racconto di Melville, annullandone la stessa sostanza drammatica. Gli undici momenti musicali 'interrotti' dagli interventi parlati non permettono infatti un'effettiva realizzazione dei personaggi; il 'tempo' della recitazione consuma con troppa rapidità gli avvenimenti perché la musica possa - o debba - impossessarsene appieno. Alla definizione del registro espressivo scelto qui da Ghedini, concorrono la preferenza per l'uso solistico dei timbri (strumentali o vocali), l'alternanza di sonorità e di silenzi, di intonazione e parlato e il progressivo rarefarsi del materiale musicale, proprio quando l'azione sembra stringersi attorno ai personaggi principali, fin quasi a un dileguarsi della musica stessa. Ad esempio, il decimo episodio è accompagnato dal solo ritmo del tamburo; la conclusione dell'opera è affidata al 'commento' espresso da un madrigale a cinque voci ("Ha sonno già"). Eppure, l'impiego di questi mezzi essenziali rivela come una distaccata contemplazione 'timbrica' rappresenti simbolicamente il senso ineluttabile di quell'«ingiusta Giustizia» che è alla base del dramma.

Teatro[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1997 al festival di S.Miniato è stata rappresentata per la prima volta in Italia una versione teatrale del testo. Adattato da Enrico Groppali, regia di Sandro Sequi, scena di Pietro Cascella, interpreti principali Maximilian Nisi Billy Budd, Corrado Pani Claggart, Massimo Foschi il capitano Vere, Giancarlo Condè Squeak caporale di battello, Pino Censi il Novizio, Maurizio Gueli il Danese vecchio marinaio.

Edizioni italiane[modifica | modifica wikitesto]

  • La storia di Billy Budd, a cura di Eugenio Montale, Collezione Universale, Milano, Bompiani, 1942, p. 208.
  • Billy Budd, gabbiere di parrocchetto, traduzione di M. Minoja, Collana BUR, Rizzoli, p. 140.
  • Bill Budd e altri racconti, Prefazione e trad. di Enzo Giachino, Collana i millenni, Torino, Einaudi, 1965, pp. XVI-520.
    • Billy Budd, Foretopman. Billy Budd, gabbiere di parrocchetto, a cura di A. Goldoni, Collana Einaudi tascabili.Serie bilingue, Torino, Einaudi, 2001.
  • Benito Cereno. Billy Budd, traduzione di Ruggero Bianchi, Milano, Mursia, 1971. Collana I Grandi Libri n.56, Garzanti, 1974.
  • Dana e Melville, Due anni a prora. Billy Budd, traduzione di C. Rossi Fantonetti, Novara, Istituto Geografico De Agostini, 1971.
  • Billy Budd, marinaio, traduzione di G. Lonza, Collana I Grandi Libri, Milano, Garzanti, 1993, pp. XX-108.
  • Billy Budd il marinaio, traduzione di e cura di Flaminio Di Biagi, Collana tascabili economici, Newton Compton, 1993, p. 100.
  • Billy Budd, traduzione di M. Segre, Collana Biblioteca del viaggiatore, Firenze, Passigli, 1989.
  • Benito Cereno e Billy Budd, traduzione di G. Buzzi, Collana Classici per tutti, Milano, Dalai Editore, 2005, ISBN 978-88-8490-787-5.
  • Billy Budd, traduzione e cura di Alessandro Ceni, Collana Universale Economica.I Classici n.2201, Milano, Feltrinelli, 2009, p. 160, ISBN 978-88-07-82201-8.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Moby Dick, Billy Budd, Classici Edizione Economica Feltrinelli, biografia dell'autore.
  2. ^ a b Edizione della Feltrinelli tradotta da Alessandro Ceni.
  3. ^ Marvine Howe, Louis O. Coxe, 75; His Poems Reflected New England Roots, in New York Times, 28 maggio 1993. URL consultato il 29 aprile 2011.

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