Gatto a nove code
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Il gatto a nove code era un mezzo di tortura particolarmente doloroso, usato nella flagellazione.
Storia[modifica | modifica wikitesto]
Era in uso nell'antichità, tipicamente presso i Romani. Lo strumento era allora costituito da striscette di cuoio alle cui estremità erano legati artigli metallici, ossa di pecora o palline di piombo, che laceravano in profondità le carni del condannato, tanto che sovente questi non sopravviveva. La definizione di "gatto a nove code" si riferisce di solito più specificamente alla frusta a nove lacci di corda annodati, che veniva usata come punizione sulle navi della marina reale e nell'esercito del Regno Unito.
Questo genere di punizioni corporali vennero ufficialmente bandite in Inghilterra e in altri paesi del Commonwealth solo negli anni successivi al secondo conflitto mondiale anche per i prigionieri ed i non inglesi nelle colonie, mentre l'ultima fustigazione sul suolo della madrepatria di un soldato di nazionalità inglese avvenne nel 1831; la pena della frusta resta in uso in altri ordinamenti.
Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]
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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- (EN) Gatto a nove code, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.