Coordinate: 46°00′15.48″N 8°57′34.38″E

Biblioteca cantonale di Lugano

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Biblioteca cantonale di Lugano
Ubicazione
StatoSvizzera (bandiera) Svizzera
CittàLugano
Caratteristiche
TipoPubblica
ISILCH-000069-1
Numero opere300.000
Apertura1852
Sito web

La Biblioteca cantonale di Lugano (BCLU) custodisce il patrimonio librario del Canton Ticino e risponde alla domanda di informazione e documentazione del pubblico. L'obiettivo principale è di tutelare l'italianità in una nazione in cui l'italiano è una lingua minoritaria. Per raggiungere questo scopo, l'istituto punta principalmente sulla letteratura e la storia dell'arte. È aiutata nel suo compito da tre altre biblioteche cantonali situate a Bellinzona, Locarno e Mendrisio e fa parte del Sistema bibliotecario ticinese.

Nata nel 1852 da una serie di riforme sull'istruzione superiore condotte dall'autorità politica dell'epoca, fu allora annessa al Liceo situato nell'ex convento di Sant'Antonio dei padri Somaschi. Nel 1861 cominciò la raccolta della Libreria Patria con lo scopo di conservare presso la biblioteca cantonale tutte le opere scritte da ticinesi, stampate in Ticino o relative al Cantone.

Nel 1904 fu trasferita nel nuovo palazzo degli studi di Lugano al numero 4 di Viale Cattaneo. Fu anche dotata di un nuovo regolamento, di maggiori mezzi finanziari e di un direttore responsabile. Lo scopo era sempre quello di tutelare l'italianità ticinese. Poi, nel 1941 fu costruito l'edificio su progetto di Rino Tami dove risiede attualmente la BCLU, diventando indipendente dal Liceo. Dopo la guerra, con il tasso di scolarizzazione in crescita, diventò sempre più importante e incontrò seri problemi logistici. Un credito di 7.980.000 franchi venne accordato dalla Confederazione nel 2003 per il necessario ampliamento.[1]

  • 1852: Nascita della biblioteca legata allora al Liceo.
  • 1861: Inizio della raccolta della «Libreria Patria».
  • 1904: La biblioteca, sempre legata al Liceo, è trasferita nel nuovo Palazzo degli Studi.
  • 1942: L'attuale sede della biblioteca è inaugurata ufficialmente.
  • 1962: Donazione alla biblioteca di 100 incunaboli dal bibliofilo ticinese Sergio Colombi.
  • 1978: Acquisizione dell'archivio di Giuseppe Prezzolini.
  • 1989: Inizio dell'automatizzazione delle biblioteche.
  • 1993: Quattro biblioteche cantonali sono istituite a Lugano, Bellinzona, Locarno e Mendrisio.
  • 2004: Fine del progetto Medea iniziato nel 2003 per il recupero del pregresso del catalogo. Le notizie dei 300'000 documenti della biblioteca possono essere consultate in Internet.

La sede della biblioteca cantonale è un edificio in viale Cattaneo a Lugano di fianco al Liceo Cantonale. L'edificio è progettato dagli architetti Carlo e Rino Tami e costruito nel 1941 in stile moderno razionalista[2]. La biblioteca è strutturata su tre piani con al piano terra l'ingresso, l'atrio, le postazioni per consultare il catalogo online, gli uffici, la sala espositiva, la Sala Tami (sala di lettura storica con 90 posti) e la terrazza[3]; al piano inferiore sono collocati l'archivio Prezzolini (aperto su appuntamento), la sala dei giornali, la sala di studio (24 postazioni per computer, a scaffale aperto), la sala della documentazione (mediateca), la sala del libro (38 postazioni per computer, a scaffale aperto) e i vecchi cataloghi[4]; al primo piano vi sono la direzione, la segreteria, la Sala Manzoni e gli uffici[5]; i magazzini dei libri sono su 5 piani.

La biblioteca cantonale offre una serie di servizi: accesso ai cataloghi, prestito, prestito interbibliotecario, utilizzo delle sale (per lettura, studio, consultazione, conferenze, seminari, convegni), esposizioni e accesso al materiale librario, all'archivio digitale dei quotidiani e periodici, alla mediateca, a internet e all'archivio Prezzolini.

La BCLU possiede oggi circa 300.000 documenti e 1.300 titoli di periodici. Il fondo della biblioteca conta anche molti documenti audiovisivi come dei CD-Rom, DVD (circa 500 titoli di Film), microfilm, banche di dati e raccolte di siti web. Conserva anche un "Fondo Antico" che conta segnatamente 198 incunaboli, costituito all'inizio dalle biblioteche di cinque conventi secolarizzati nella metà dell'Ottocento e da altre donazioni letterarie. Conta oggi 20.000 volumi.

Inoltre, la BCLU custodisce l'archivio del giornalista, scrittore e editore italiano Giuseppe Prezzolini acquistato dal Canton Ticino nel 1978, al quale si è aggiunto nel 1994 il fondo Guido Ceronetti, e quello del regista Ennio Flaiano.

Un catalogo informatizzato per i 300.000 documenti disponibili. Vecchi cataloghi cartacei per i libri fino al 1990. I periodici sono in fase di catalogazione sistematica.

Archivio dei giornali digitalizzati

[modifica | modifica wikitesto]

La BCLU mette a disposizione dei suoi utenti una delle prime banche di dati di quotidiani e periodici digitalizzati della Svizzera. I giornali contenuti in questa banca di dati sono:

La BCLU intende completare quest'archivio digitale e entro il 2010 dovrebbe anche contenere le seguenti testate:

  • Corriere del Ticino: 1950-2000
  • Il Dovere: 1878-1996
  • Giornale del Popolo: 1926-1997
  • LaRegione Ticino: 1992-1997
  1. ^ Luca Saltini, Cenno storico sulla Biblioteca cantonale in Progetto Biblioteca. Spazio, storia e funzioni della Biblioteca cantonale di Lugano, ed. Le Ricerche Losone-Lugano, 2005.
  2. ^ Paolo Fumagalli, http://www.sbt.ti.ch/bclu/biblio/BCLu_ValoreArchitettonico.pdf Razionalismo ed espressionismo nell'architettura di Rino Tami in Progetto Biblioteca. Spazio, storia e funzioni della Biblioteca cantonale di Lugano, ed. Le Ricerche Losone-Lugano, 2005.
  3. ^ Mappa del piano terreno http://www.sbt.ti.ch/bclu/?m=biblio&sub=pianta0.
  4. ^ Mappa del piano inferiore http://www.sbt.ti.ch/bclu/?m=biblio&sub=piantaS)
  5. ^ Mappa del primo piano http://www.sbt.ti.ch/bclu/?m=biblio&sub=pianta1.
  • Progetto Biblioteca. Spazio, storia e funzioni della Biblioteca cantonale di Lugano, ed. Le Ricerche Losone-Lugano, 2005.

Voci correlate

[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]
Controllo di autoritàVIAF (EN131367060 · ISNI (EN0000 0004 5899 4140 · LCCN (ENn82024163 · GND (DE1003289-7 · BNF (FRcb122594990 (data) · J9U (ENHE987007569879405171