Autoreverse

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Autoreverse
Vincent Elbaz e Marie Gillain in una scena del film
Titolo originaleNi pour, ni contre (bien au contraire)
Lingua originaleInglese, Francese
Paese di produzioneFrancia
Anno2003
Durata111 min
Rapporto2,35:1
Generedrammatico, poliziesco
RegiaCédric Klapisch
SoggettoCédric Klapisch
SceneggiaturaCédric Klapisch, Santiago Amigorena, Alexis Galmot
ProduttorePatrick Batteux
Produttore esecutivoGéraldine Polveroni
Casa di produzioneFilmax, Gaumont, StudioCanal, Canal+, TriStar Pictures, Columbia Pictures
Distribuzione in italianoMedusa Film
FotografiaBruno Delbonnel
MontaggioYannick Kergoat
Effetti specialiDavid François
MusicheLoïc Dury, Mathieu Dury, Sylvia Howard, Charlie O.
ScenografiaCécilia Blom
CostumiAnne Schotte
TruccoLaurence Boulet
StoryboardClaire Langmann
Art directorJean-Marc Auriol
Character designThierry Flamand
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani

Autoreverse (Ni pour, ni contre (bien au contraire)) è un film del 2003, diretto da Cédric Klapisch.

Trama[modifica | modifica wikitesto]

La prima scena del film è la fine. Dopo torniamo all'inizio: Caty, una giovane cameraman, riceve una proposta molto singolare: riprendere con la telecamera lo svolgimento di una rapina, attuata dall'ambiguo Jean e dalla sua banda. Dapprima ella si rifiuta, ma Jean, con astuzia e senza preavviso, la porta in una gioielleria del centro e, sotto i suoi occhi, vi compie con molta disinvoltura una rapina, al fine di mostrarle che, con il giusto sangue freddo ed una tecnica impeccabile, si può rapinare senza l'uso della violenza (basta solo puntare una pistola e dettare una serie di ordini al povero commesso malcapitato). La ragazza, impressionata dalla freddezza di Jean ed attratta dalla ricca retribuzione, accetta l'incarico; il colpo va in scena e tutto fila per il verso giusto. Il lavoro di Caty si rivela eccellente e la banda la convince ad unirsi a loro. Grazie ai proventi del bottino, tutti insieme si danno alla bella vita, frequentando hotel di lusso e concedendosi svaghi costosi, ma Jean, il cervello e capo carismatico della banda, ha in mente il colpo della vita, difficile da compiere ma molto remunerativo e che sistemerebbe per sempre la loro situazione finanziaria: assaltare un deposito di denaro, molto ben fornito di banconote e molto sorvegliato.

In un primo tempo due dei compagni di Jean e la ragazza si ritirano dall'impresa perché hanno paura dell'eccessivo rischio che correrebbero e tornano alle loro vite: uno gestisce un misero ristorante ove vende kebab e fritti vari assieme alla moglie, mentre l'altro dà lezioni di danza a delle spogliarelliste. Tuttavia, dopo che sono trascorse alcune settimane, coloro che si erano defilati, stanchi della mediocrità in cui si sentono costretti a vivere loro malgrado, decidono di rischiare il tutto per tutto e di unirsi a Jean per compiere la rapina “del secolo”, quella che darà una svolta definitiva alle loro vite. L'idea alla base della rapina è buona: la ragazza dovrà sostituire la solita prostituta che il direttore del deposito si porta tutti i venerdì sera nel suo ufficio, la stanza dei bottoni, da cui si possono disattivare tutti gli allarmi all'interno del deposito; una delle guardie è un vecchio amico di Jean che farà la sua parte dai monitor collegati alle telecamere di sicurezza, con la promessa di ricevere in cambio una parte del bottino; infine, alla guardia che dovrà aprire il cancello principale per far entrare un furgone portavalori rubato, viene tenuta in ostaggio a casa la moglie ed il figlio da un loro complice esterno.

Però, qualcosa va storto: la ragazza, dopo aver disattivato gli allarmi, è costretta ad uccidere il direttore e, dopo che i complici fanno saltare la porta blindata che li separa dal caveau, entra in funzione un allarme imprevisto. I ladri si attardano troppo nello riempire i borsoni di mazzette di banconote, perdendo poi altro tempo quando Freddy libera la ragazza che era rimasta chiusa nel bussolotto del deposito, distruggendo con un mitra le porte a vetri blindati rimaste bloccate dopo che era scattato l'allarme "imprevisto". Infine, la banda riesce comunque a saltare sul furgone blindato con i sacchi stracolmi di banconote, ma, appena imboccata la strada per fuggire, vengono bloccati dalle auto della polizia appena sopraggiunta e subito schierata con le armi in pugno. I 5 fuggitivi aprono il fuoco contro la polizia dopo aver abbandonato il furgone, fuggendo con le borse dei soldi a tracolla: il ragazzo più giovane viene ferito a morte, Mouss è colpito allo stomaco e sarà abbandonato al pronto soccorso di un ospedale, Caty, Jean e Freddy riescono a fuggire ed a rifugiarsi nel loro covo. Jean, intanto, si allontana temporaneamente dal covo per sbarazzarsi della guardia infiltrata che minacciava di spifferare tutto se non gli fosse stata consegnata subito la sua parte. Caty, quasi dotata di un sesto senso di sopravvivenza, elimina Freddy sparandogli, dato che egli non la voleva lasciare andare via (con la sua parte) senza aspettare il ritorno di Jean, e fugge poi con tutto il bottino prima dell'arrivo della polizia. La scena iniziale del film si ripete nella sua giusta posizione: Jean torna al covo dove aveva lasciato Freddy e Caty, ma trova tutto immerso nel buio e la polizia lì ad aspettarlo: egli, dopo che viene catturato e costretto a terra con una scarpa sulla testa, scorge il corpo dell'amico freddato da due colpi di pistola e, vedendolo riverso per terra nella cucina, capisce chi è stato l'esecutore del delitto. Caty, rivelatasi in fondo la più dura, più tenace e più dotata di sangue freddo dell'intero gruppo, è l'unica destinata a sopravvivere ed a godersi l'intero bottino nel paradiso di Miami.

Accoglienza[modifica | modifica wikitesto]

Critica[modifica | modifica wikitesto]

  • Verniciato con una mano di immoralismo, è il tentativo di fare un polar leggero e un po' cinico. Riuscito a metà. Meglio la prima parte. Commento del dizionario Morandini che assegna al film due stelle e mezzo su cinque di giudizio.[1]
  • Un film che cambia passo più volte, che adotta ed abbandona soluzioni senza seguire un criterio. Commento del dizionario Farinotti che assegna al film due stelle su cinque di giudizio.[2]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Autoreverse, su MYmovies.it. URL consultato il 28 febbraio 2022.
  2. ^ Pino Farinotti, Il Farinotti 2009, Roma, Newton Compton Editori, 2008, p. 198.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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