Ascanio II della Corgna

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Ascanio II della Corgna
III Marchese di Castiglione del Lago
Stemma
Stemma
In carica6 settembre 1596 -
1606
PredecessoreDiomede
SuccessoreFulvio II Alessandro
TrattamentoSua Eccellenza
NascitaPerugia, 1571
MortePerugia, 12 agosto 1606
SepolturaChiesa di San Francesco al Prato, Perugia
DinastiaDella Corgna-Penna
PadreDiomede della Corgna
MadrePorzia Colonna di Zagarolo
ConsorteFrancesca Sforza di Santa Fiora
FigliFulvio Alessandro
Federico
Fabio
Giuseppe
ReligioneCattolicesimo

Ascanio II della Corgna (Perugia, 1571Perugia, 12 agosto 1606) è stato marchese sovrano di Castiglione del Lago per dieci anni (1596-1606). Succedette al padre Diomede, nipote di Ascanio I della Corgna.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Della Corgna.

Il venticinquenne Ascanio (primo di tre fratelli, gli altri erano Cesare e Fabio, religiosi) aveva compiuto studi letterari, scientifici, di filosofia, ma era anche un uomo determinato e sostanziale: desiderava, invero, unire le esperienze acquisite per conseguire apprezzabili risultati nella vita pubblica e privata.[1]

Aveva sposato giovanissimo Francesca Sforza di Santa Fiora, figlia di Federico e di Beatrice Orsini.[2] Dispose al segretario di corte Scipione Tolomei, prima delle nozze, di recarsi a Roma per accertarsi della gradevolezza dell'aspetto esteriore della sposa che lui definirà, con parole diplomatiche, "non proprio appetibile".[3] In ogni caso la signora sforzesca che, dopo la prematura scomparsa di Ascanio, convolerà a nuove nozze con un Pallavicino di Busseto, gli diede la seguente prole: Fulvio Alessandro, le gemelle Porzia e Margherita, Vittoria, Federico, Fabio (1600-1643), monsignor Giuseppe (1596-1677), ultimo della linea maschile dei della Corgna.[4]

Il nuovo marchese era, al contempo, un delicato poeta e un abile spadaccino, tanto da partecipare ad alcune campagne belliche, anche all'estero. Preferiva maggiormente coltivare le attitudini intellettuali e fu "principe" dell'Accademia perugina degli Insensati. Il papa Clemente VIII lo stimava molto per la serietà e competenza e, de facto, fu suo consigliere: questo lo impegnava a frequenti soggiorni romani.[5]

Ascanio II, con la collaborazione del poeta bernesco Cesare Caporali e del consigliere politico Scipione Tolomei, organizzava nelle tre stanze segrete del palazzo castiglionese, riunioni notturne degli Insensati per trattare temi culturali, cui partecipavano selezionati artisti, letterati e nobili di Perugia.[6][7]

Protesse il rimatore scherzoso Cesare Caporali e volle che risiedesse nel palazzo: incaricò il Tolomei di invitarlo con un'apposita lettera.[8] Il Caporali visse, dunque, per anni a Castiglione, vi morì nel 1601 e, per ordine del marchese, fu sepolto nella chiesa degli agostiniani.[9] Ascanio gli dimostrò ancora affetto quando, deceduto il parroco della pieve Giovanni Maria Lombardi, desiderò che gli subentrasse il figlio Antimo.

L'anziano fiduciario Scipione Tolomei, appena scomparve Diomede, scrisse una missiva al giovane Ascanio per ricordargli che "conviene d'andar destro ne' supplizi, nelle imposte e nelle censure e di preparar così la benevolenza con la dolcezza....con dei sudditi....per natura facili a sollevarsi come han fatto spesse volte in tempo de' signori avo e padre suoi".[10]
Il letterato perugino partecipò in modo costruttivo al governo del feudo e all'amministrazione della casa del marchese: un'altra epistola, infatti, conteneva saggi e prudenti suggerimenti di Buon Governo diretti al giovane reggente.[11] Il 12 agosto 1606 Ascanio II morì, a trentacinque anni, nel palazzo del duca, a Perugia, per un'ulcera gastrica. Fu davvero compianto dai sudditi e tumulato nella cripta della cappella di Sant'Andrea, nella chiesa perugina di San Francesco al Prato. Gli succedette il diciassettenne Fulvio II Alessandro, inizialmente guidato dalla madre e dal segretario Scipione Tolomei.[12]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Donati-Guerrieri, p. 247
  2. ^ Calzona, p.50
  3. ^ Tolomei, p.84
  4. ^ Donati-Guerrieri, p. 248
  5. ^ Festuccia, p. 23
  6. ^ Tolomei, p. 102
  7. ^ La Porta, p. 138
  8. ^ Tolomei, p. 112
  9. ^ Battaglini, p. 80
  10. ^ Tolomei, p. 99
  11. ^ Tolomei, p. 100
  12. ^ Battaglini, p. 78

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Innocenzo Battaglini, Notizie istoriche di Castiglione del Lago e del suo territorio, Le Balze, Montepulciano 2000.
  • Valentina Borgnini, La Chiesa di San Francesco al Prato in Perugia, BetaGamma, Perugia 2011.
  • Lucia Calzona, "La Gloria de' Prencipi. Gli Sforza di Santa Fiora,De Luca, Roma 1996.
  • Cesare Caporali, Gli Orti di Mecenate, a cura di Guido Lana, Era Nuova, Ellera Umbra 1998.
  • Maria Gabriella Donati-Guerrieri, Lo Stato di Castiglione del Lago e i della Corgna, La Grafica, Perugia 1972.
  • Luciano Festuccia, Castiglione del Lago, Cornicchia, Perugia 1985.
  • Gabriele La Porta, Grandi castelli grandi maghi grandi roghi, Rizzoli, Milano 1994.
  • Giovanna Sapori, I della Corgna mecenati del Lago, in Trasimeno lago d'arte, pp. 201–227, Seat, Torino 1994.
  • Scipione Tolomei, Lettere, Stamperia Augusta, Perugia 1617.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Marchese di Castiglione del Lago Successore
Diomede 1596 - 1606 Fulvio II Alessandro