Arturo Tricomi

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Arturo Tricomi (Palermo, 15 settembre 1863Palermo, 6 gennaio 1928[1][2]) è stato un architetto italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Ingegnere. Si laurea a Napoli nel 1886[3]. Stette con il progettista del Vittoriano (Altare della Patria) Giuseppe Sacconi dal 1887 al 1889[3]. Dal 1889 al 1891 attuò, per conto della Società di opere pubbliche nel Mezzogiorno d'Italia, vari lavori di architettura[3]. Prese parte ai concorsi per il restuaro della Farnesina ai Baullari a Roma, per la facciata del Teatro Riccardi (ora Teatro Gaetano Donizetti) a Bergamo ed ebbe il secondo premio[3], ecc.

Nel 1897 ottenne la libera docenza in ornato ed architettura elementare presso la Regia Università di Napoli dove l'esercitò prima, quindi poi a Messina[3]. In Sicilia, sempre a Messina, vinse il posto di direttore dell'Ospizio Provinciale di Beneficenza « Alfredo Cappellini » (ufficio tecnico-amministrativo), creato come Ospizio della bassa gente nel lontano 31 agosto 1778 con patrimonio proveniente dalla soppressione delle case dei gesuiti[4]; infine divenne Real Convitto «Alfredo Cappellini» di Messina.[5]

Inoltre fu secondo classificato al concorso nazionale per professore negli istituti tecnici del 1902, successivamente venne incaricato per le classi aggiunte nella città di Messina[3]. Fu solo al terzo posto in un concorso (1902) indetto dall'Università di Cagliari[3]; l'anno dopo (1903) fu riaperto il concorso per titoli e per esame e gli fu assegnata la seconda posizione[3]. Contemporaneamente, ebbe un quarto premio nel concorso internazionale per un monumento commemorativo della Repubblica dell'Equatore (ora Ecuador).

Fu professore straordinario della cattedra di disegno d'ornato ed architettura elementare nell'Università di Cagliari (1905) al posto di Antonio Fais[6][7] e nel tempo stesso ebbe l'incarico di dirigere la scuola omonima. Successivamente, come docente di disegno d'ornato,[8] passa nell'Ateneo di Napoli (1906/07-1908/09, 1909/10-1914/15) nella Facoltà di Scienze matematiche[9]. Ha costruito in Napoli e in Roma vari edifici pubblici e privati.
Fu attivo soprattutto tra fine '800 ed inizio '900. Fra le sue opere più importanti si annovera Palazzo Santa Lucia, già palazzo delle Ferrovie (Napoli, 1917-'20), attuale sede della Regione Campania[10]; il Villino Berlingieri (Napoli, 1911) in stile neo-rinascimentale. Suoi sono i disegni commissionati del Duomo di Messina, della facciata del Duomo di Arezzo, della Nunziatella dei Catalani in Messina[11], della Casa dei Vettii, ecc.[3]

Sposato con Corinna Di Lustro,[12] uno dei figli di Arturo Tricomi fu il matematico Francesco Giacomo Tricomi.

Opere[modifica | modifica wikitesto]

  • A.Tricomi, Progetto di facciata per l'Accademia di Belle Arti di Bologna, Cagliari, s.d.
  • A. Tricomi, Progetto per la facciata di San Lorenzo (Firenze, ASL 2355", riproduzione fotografica, s.n.).
  • A.Tricomi, Per la facciata del duomo di Messina, Messina, Stab. tip. Guerriera, 1903 (Estr. da «Rassegna tecnica», a. 3, 1903, n. 5-6 e 7)

Curiosità[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Archivio storico - Università degli Studi di Cagliari: Arturo Tricomi, su archiviostorico.unica.it. URL consultato il 15 settembre 2021.
  2. ^ Tavola necrologica, in «Bollettino ufficiale: II. - Atti di amministrazione», Ministero della Pubblica Istruzione, Roma, n. 5, vol. 1, a. 55, 2 febbraio 1928, p. 247.
  3. ^ a b c d e f g h i Bollettino ufficiale del Ministero dell'istruzione pubblica - anno XXXIII, II, n. 40, Roma, 4 ottobre 1906, p. 2804.
  4. ^ Antonio Baglio e Salvatore Bottari (a cura di ), Messina negli anni Quaranta e Cinquanta: tra continuità e mutamento alla ricerca di una problematica identità, vol. 1, Messina, Sicania, 1999,p.250. ISBN 88-7268-084-0
  5. ^ Andrea Bambaci, Il Convitto Alfredo Cappellini, su messinaierieoggi.it. URL consultato il 7 ottobre 2015 (archiviato dall'url originale il 7 ottobre 2015).
  6. ^ Concorsi. Relazione della Commissione giudicatrice del concorso alla cattedra di professore straordinario di disegno architettonico nella R. Università di Napoli, p.2797 e s., in "Bollettino ufficiale del Ministero dell'Istruzione Pubblica", an.XXXIII - vol. II. nom. 39, Roma, 27 settembre 1906, pp. 2768-2818.
  7. ^ Archivio storico - Università degli Studi di Cagliari: Antonio Fais, su archiviostorico.unica.it. URL consultato il 15 settembre 2021.
  8. ^ Arte e Storia, XXV, Firenze, 1906.
  9. ^ Annuario Detken 1913-1914: guida amministrativa, commerciale, industriale e professionale della città e provincia di Napoli, anno IV, Napoli, Enrico Detken Editore, 1913, p.591.
  10. ^ Alessandro Castagnaro, Architettura del Novecento a Napoli: il noto e l'inedito, prefazione di Renato De Fusco, Napoli, Edizioni scientifiche italiane, 1998, p. 66.
  11. ^ Vedi immagine progetto dell'altare elaborato dall’ingegnere Arturo Tricomi nel 1903 per la Chiesa dei Catalani di Messina in: Mirella Vinci (a cura di), L’Archivio storico della Soprintendenza per i Beni Culturali e Ambientali di Messina. Inventario (PDF), Palermo, Regione Siciliana, Assessorato dei Beni culturali e dell'Identità siciliana, Dipartimento dei Beni culturali e dell'Identità siciliana, 2015, p. 50, ISBN 978-88-6164-373-4.
  12. ^ Chi è?: Dizionario degli Italiani d'oggi, Roma, Scarano, 1957, p. 671.
  13. ^ Arturo Tricomi (1905), su archiviodamiani.it. URL consultato il 4 dicembre 2020.
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